IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI, ENEA PROMUOVE IL PROGETTO EMODNET DATA INGESTION, UN DATA CENTER PER MIGLIORARE LA DISPONIBILITÀ DI INFORMAZIONI SUI NOSTRI MARI E FAVORIRE GLI STUDI SUGLI OCEANI
Gli oceani, che coprono oltre il 70% della superficie terrestre, ospitano una biodiversità straordinariamente ricca e forniscono risorse essenziali come cibo, ossigeno e materie prime.
Tuttavia, affrontano gravi minacce come l’inquinamento, la pesca eccessiva, il cambiamento climatico e la perdita di habitat. Questi problemi non solo danneggiano gli ecosistemi marini, ma hanno anche impatti significativi sulle economie globali e sulle comunità costiere.
La Giornata Mondiale degli Oceani si celebra ogni anno l’8 giugno per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli oceani per la nostra esistenza e per promuovere la loro conservazione.
L’edizione del 2024, con il tema “Catalizing actions for our ocean and climate”, “Promuovere azioni per il nostro oceano e clima”, evidenzia le sfide urgenti che i nostri mari affrontano e le azioni necessarie per proteggerli.
Il progetto EMODnet Data Ingestion di ENEA
In occasione della Giornata mondiale degli Oceani, che si celebra l’8 giugno, ENEA promuove la necessità di migliorare la disponibilità dei dati marini per favorire studi sul clima, la conservazione degli habitat fragili e rendere più sostenibili le attività umane in mare, dall’acquacoltura alla produzione di energia rinnovabile offshore.
Il progetto EMODnet Data Ingestion, che vede la partecipazione di quarantadue partner, tra cui ENEA, e giunto alla quarta edizione, è finanziato dalla Commissione Europea.
Obiettivo della ricerca rendere i dati sulla salute del mare più reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili: in una parola, FAIR, acronimo dell’inglese findable, accessible, interoperable, reusable.
Lo studio mira a rendere più fruibili e ad aumentare il numero dei dati raccolti dalla European Marine Observatory and Data Network (EMODnet), la più grande rete europea di osservazione dei mari e degli oceani
«Per essere affidabili, accurati, ma soprattutto accessibili, i dati necessitano di essere “preparati” secondo standard internazionali, con le necessarie informazioni ausiliarie per descrivere e far comprendere al meglio il dato stesso», spiega Leda Pecci ricercatrice ENEA del Laboratorio Biodiversità e servizi ecosistemici.
Un data center per il trattamento dei dati relativi all’oceanografia fisica
L’Agenzia italiana per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, attraverso i laboratori del centro ricerche di Santa Teresa, in provincia di La Spezia, partecipa al progetto come data center esperto nel trattamento dei dati relativi all’oceanografia fisica ed è coinvolta negli aspetti di divulgazione scientifica.
I dati saranno rilevati da ENEA alla stazione di monitoraggio installata nel 2019 nel Mar Ligure Orientale, vicino alla Baia di Santa Teresa. All’acquisizione delle informazioni partecipano CNR, DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie Marine), INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e Istituto Idrografico della Marina Militare.
I rilevamenti di temperature, pressioni, conducibilità e salinità dell’acqua, saranno caricati sul portale di EMODnet.
Il piano prevede un ulteriore sviluppo del portale che, dal 2016, raccoglie nuovi dati che vanno ad alimentare la rete EMODnet. Tali inserimenti vengono immessi in prima battuta senza particolari lavorazioni ma diventano open in EMODnet solo dopo successiva elaborazione compiuta con il supporto di data center esperti. Il portale ha raccolto sinora oltre 1.400 dataset da duecento diversi fornitori.
Avviato un tavolo di confronto con stakeholder
ENEA ha avviato un tavolo di confronto con gli stakeholder del settore della produzione di energia rinnovabile offshore, per armonizzare l’acquisizione e la gestione dei dati marini necessari a ottenere concessioni e licenze.
Queste autorizzazioni richiedono lunghe e costose operazioni di survey geofisico dei fondali e studi di impatto ambientale, garantendo così la sostenibilità delle attività.
«L’acquisizione dei dati e la loro condivisione vanno a vantaggio non solo della comunità scientifica, ma anche della pianificazione marittima e dello sviluppo della blue economy», ha concluso Pecci.







