Crocidolite amianto: cos’è, utilizzo e pericolosità

La Crocidolite amianto è un minerale che appartiene alla classe dei silicati fibrosi, ovvero dei silicati che hanno la capacità di suddividersi in fibre. Anche detto amianto blu, per via del suo colore, è un minerale di amianto (anche detto asbesto).

In questa guida scopriamo cos’è la Crocidolite, dove si trova in natura, quanto e quando è stata usata, qual è la sua formula chimica, i suoi utilizzi, pericolosità e come intervenire nella rimozione e bonifica.

Il Giornale dell’Ambiente raccoglie tutte le novità riguardo il problema amianto nella categoria “news amianto“.

Indice dei contenuti

  • Cos’è la crocidolite e i settori d’impiego

  • Pericolosità dell’esposizione al minerale di amianto

  • Metodologie di bonifica dei siti contaminati


  • Tempo di lettura stimato: 9 minuti

    Cos’è la Crocidolite o amianto blu?

    Cos’è la crocidolite o “amianto blu” o amianto del Capo o Riebeckite? La Crocidolite è un silicato idrato di sodio, ferro ferrico, ferro ferroso e magnesio. Questi elementi si trovano nella sua formula chimica che è presto detta:

    Na2O,Fe2O3,3FeO,8SiO2,H2O

    Le fibre della Crocidolite sono diritte, lunghe ed affilate con una particolare forma che ne fa una delle tipologie di amianto più pericolose. Paragonata agli altri minerali di amianto che fanno parte della serie degli Anfiboli, ha una maggiore resistenza agli agenti acidi ed una temperatura di decomposizione più bassa, tra 400-600°C.

    Classificazione legale dei minerali di amianto

    Dal punto di vista legale la Crocidolite e gli altri minerali di amianto sono definiti attraverso l’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE) e che classifica la Crocidolite come amianto. Qui di seguito riportiamo lo stralcio che ci interessa: “Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:

    a) l’actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
    b) la grunerite di amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;
    c) l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;
    d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
    e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
    f) la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6″.

    Dove si trova la Crocidolite?

    La Crocidolite amianto blu si trova in natura nelle cave nelle vicinanze di Griqua Town, nell’Africa australe, nei Vosgi e in Moravia. Ha un particolare colore azzurrastro che le è valso il nome di amianto blu, con una lucentezza sericea. A differenza di altri tipi di anfiboli, a causa della sua più bassa resistenza al calore, è stato fatto un utilizzo amianto meno smodato.

    Usi e utilizzi della Crocidolite

    Una percentuale di Crocidolite, in composizione con altri minerali di amianto, come il più diffuso Crisotilo, è stata utilizza nell’edilizia in forma di conglomerati cementizi, tubi, materiali isolanti, soffitti, piastrelle e pavimentazioni; nei materiali ignifughi per costruzioni, come componente di frizioni e freni per auto, camion, treni, vagoni, aerei ed anche nei sistemi frenanti di macchinari industriali, nella cartapesta, nella produzione di indumenti e tessuti ignifughi, come le tute dei vigili del fuoco, e in altri materiali ed oggetti resistenti al calore.

    Molte sono le professioni a rischio di esposizione, ad esempio: elettricisti, idraulici, muratori, spazzini e operatori addetti alla manutenzione di impianti industriali, dipendenti delle Forze Armate, impiegati delle Ferrovie dello Stato e ancora molti altri.

    La Crocidolite fu ampiamente utilizzata in particolare per isolare i vagoni ferroviari.

    Nelle lastre in fibrocemento di Eternit, piane o ondulate, insieme al Crisotilo avvenivano aggiunte di Crocidolite (spesso riconoscibile da ciuffi blu scuro di fibre affioranti) e/o Amosite, sebbene in basse percentuali.

    Eternit e cemento-amianto

    L’Eternit altro non è che il nome della fabbrica produttrice di fibrocemento (ovvero comune cemento mescolato ad amianto). Eternit produceva soprattutto lastre, ondulate o piane, ma anche tubature. Su di esse era apposto il marchio Eternit a renderle riconoscibili. La multinazionale Eternit che produce solo prodotti contenenti amianto (ed in particolare Crisotilo, e Crocidolite ed Amosite in basse percentuali) continua a produrre e commercializzare i prodotti contenenti amianto in alcuni paesi, in cui il minerale non è stato ancora messo al bando. Tra questi ricordiamo il Brasile.

    Pericolosità della Crocidolite

    La pericolosità dei minerali di amianto era già nota, sebbene non provata scientificamente, all’inizio del secolo scorso. Si pensi che già con il R.D. 442/1909 le lavorazioni di amosite e di crisotilo e di altri minerali di amianto erano state interdette alle donne e ai fanciulli. Solo nel 1992 però, con la legge 257 del 1992 (Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto killer) arriviamo ad una definitiva messa al bando dell’estrazione e commercializzazione dei minerali di asbesto. L’amianto fu messo al bando nei paesi europei e in un totale di 62 stati in tutto in mondo. Ancora molti Paesi continuano ad estrarre e commercializzare amianto nel mondo.

    Perché la Crocidolite è pericolosa?

    Amianto pericolosità dipende dalla loro fibrosità, ovvero dalla capacità di rilasciare fibre sottilissime nell’ambiente. Queste fibre, che hanno la capacità di suddividersi in fibre longitudinali via via più sottili, che possono essere facilmente inalate e che possono dare avvio a fenomeni infiammatori gravi. In particolare le fibre della Crocidolite hanno una forma particolare che le rende ancora più insidiose e facilmente introdicibili nell’organismo attraverso la respirazione.

    I fenomeni infiammatori che insorgono in seguito al contatto delle fibre con le nostre viscere possono a loro volta evolversi in asbestosi, placche pleuriche e altre malattie asbesto-correlate ad esito spesso infausto (tra cui i mesoteliomi, il cancro alle ovaie, al polmone, allo stomaco, all’esofago, alla laringe e alla faringe).

    Quando è pericolosa l’esposizione?

    La Crocidolite è sempre pericolosa? Quando si parla di amianto è bene innanzitutto fare una distinzione tra amianto friabile e amianto compatto.

    L’amianto friabile è quello riducibile in polvere con il solo uso delle mani. Esso è sempre pericoloso, perché rilascia fibre libere nell’ambiente in ogni momento.

    L’amianto compatto viene opportunamente inserito all’interno di una matrice solida e finché quella matrice appare integra non rilascia fibre nell’ambiente. Le rilascia però in seguito all’usura ed all’erosione da parte degli agenti atmosferici, delle sollecitazioni meccaniche o di danneggiamenti vari. Ogni danneggiamento, anche di piccola portata, determina il rilascio di fibre.

    Nell’Eternit, il cui nome viene dal latino Aeternitas che significa eterno, le lastre durano si quasi in eterno, ma i danneggiamenti che permettono il rilascio di fibre sono piuttosto comuni. Il Crisotilo, la Crocidolite e l’Amosite contenuta nelle lastre di fibrocemento è infatti in forma debolmente agglomerata all’interno di una matrice compatta. Tanto che guardandola attentamente riconosciamo proprio i singoli ciuffi di fibre al di sotto di una sottile superficie compatta. Dunque il rilascio delle fibre killer nell’aria è piuttosto facile.

    A quale distanza è pericoloso?

    Purtroppo non esiste una distanza di sicurezza alla quale il rischio amianto scompare. La circolazione nell’aria delle fibre killer dipende infatti da fattori vari tra cui la ventilazione presente nell’ambiente. L’unico modo per azzerare il rischio è attraverso la prevenzione primaria ovvero la mancata esposizione alla Crocidolite e agli altri minerali di amianto in seguito a bonifica.

    Malattie asbesto correlate di origine professionale

    Nella Lista I dell’INAIL sono inserite le malattie asbesto-correlate considerate di elevata insorgenza per causa professionale. Tra queste:

    • mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale, della tunica vaginale del testicolo;
    • cancro al polmone (adenocarcinoma e microcitoma);
    • tumore alla laringe;
    • cancro alle ovaie.

    Altre neoplasie, come il tumore della faringe, il tumore dello stomaco, il tumore del colon retto (inserite nella lista II dell’INAIL) e il tumore dell’esofago (che rientra nella lista III dell’INAIL) possono altresì essere provocate dall’esposizione alla Crocidolite o ad altri minerali di asbesto, ma la loro incidenza per cause lavorative viene ritenuta meno probabile. Inoltre, se escludiamo asbestosi, placche pleuriche e mesoteliomi che possono essere causati esclusivamente dall’esposizione all’amianto, in tutte le altre malattie l’esposizione alle fibre killer avviene in sinergia con quella ad eventuali altre sostanze cancerogene.

    Consulenza legale gratuita per le vittime

    Nel caso di riconoscimento di malattia professionale causata da esposizione lavorativa ad amianto si ha la possibilità di richiedere risarcimenti, indennizzi e rivalutazione dei benefici contributivi. Qui trovate tutte le info per una consulenza legale gratuita utile a capire come ottenere i risarcimenti dei danni dovuti e il certificato di malattia professionale in seguito ad esposizione.

    Tutti i minerali di amianto sono pericolosi?

    L’OMS ha fermamente sostenuto la pericolosità dei minerali di amianto esprimendosi in modo inequivocabile sulla pericolosità di tutti i tipi di minerali di amianto, compresa dunque la Crocidolite, che anzi sappiamo essere anche più insidiosa.

    Riportiamo qui di seguito le parole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità:

    All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.

    Rimozione della Crocidolite: siti contaminati

    Una vasta letteratura scientifica primaria conferma che l’amianto, inclusa la Crocidolite, provoca seri danni alla salute, su scala globale: dalle esposizioni storiche così come a causa di quelle attuali sul posto di lavoro, negli edifici pubblici (scuole e ospedali) e in contesti non professionali come nelle abitazioni.

    L’OMS afferma che sono circa 107mila i decessi da amianto ogni anno nel mondo. In Italia sono più di 6000 le vittime amianto solo nel 2019. Come evitare questa strage silenziosa? Attraverso la bonifica dei siti contaminati.

    Tutti gli approcci di tipo controllato al rischio amianto non rappresentano una soluzione al problema. L’unica possibilità per evitare l’eposizione e la malattia è la bonifica, ovvero la rimozione dell’asbesto dai siti contaminati.

    Come bonificare un sito dalla Crocidolite?

    La Crocidolite, diffusa, sebbene in bassa percentuale, in Eternit e in numerose applicazioni, potrebbe trovarsi tuttora all’interno di edifici, case, edifici pubblici e fabbriche costruiti prima dell’entrata in vigore della l. 27 marzo 1992, n. 257. Questa legge non ha infatti imposto l’obbligo di bonifica “a prescindere”, dando origine agli enormi ritardi nella bonifica amianto in Italia. La legge obbliga altresì al censimento e mappatura dei manufatti contenenti amianto a spese e sotto responsabilità dei proprietari e dei responsabili degli edifici. In seguito alla valutazione del rischio dei singoli siti prevede 3 possibilità.

    Se i materiali sono integri impone il controllo periodico. Se sono integri ma suscettibili a danneggiamento impone di eliminare le possibili cause di danneggiamento e di prendere in considerazione la bonifica nel caso in cui non sia possibile. Nel caso di danneggiamenti impone l’eliminazione del rilascio in atto di fibre di amianto, attuando uno dei provvedimenti di bonifica previsti nel D.M. 06/09/94:

    Rimozione, incapsulamento o confinamento?

    Tra i vari sistemi di bonifica al momento disponibili e ammessi dalla legge la rimozione, ovvero il conferimento in discarica, è il sistema più efficace, ma anche il più costoso e pericoloso da mettere in atto.

    L’incapsulamento consiste nello spruzzare un particolare legante sui manufatti contenenti amianto, impedendo il rilascio di fibre, ma solo temporaneamente (il legante utilizzato infatti tende a perdere le sue capacità leganti con il tempo).

    Il confinamento è efficace, sicuro ed economico, ma l’azzeramento del rischio di esposizione è inficiato dalla possibilità di eventi traumatici come terremoti, tsunami etc…