Tumore al colon retto causato da amianto

Tumore al colon, tra gli agenti eziologici ha l’asbesto. Anche lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) conferma la capacità cancerogena di questo gruppo di minerali nella sua monografia “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite“.

Altri fattori di rischio sono lo stile di vita, malattie infiammatorie croniche intestinali, come malattia di Crohn e la colite ulcerosa.

Il carcinoma del colon, con 610.000 morti all’anno nel mondo, è la terza forma più comune di cancro. Rappresenta il 10% di tutti i cancri. Nel 2012 sono stati registrati 1,4 milioni di nuovi casi e 694.000 decessi, di cui il 65% nei Paesi sviluppati.

L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni, il suo presidente, tutelano e assistono tutte le vittime di cancro al colon e di altre malattie asbesto correlate. Essi hanno infatti diritto a risarcimenti e benefici pensionistici.

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Sintomi, diagnosi e assistenza per tumore al colon

I sintomi del tumore al colon sono di varia natura. Comprendono sangue occulto nelle feci, cambiamento dei movimenti intestinali, perdita di peso e sensazione di stanchezza.

Prima di tutto occorre un’analisi clinica da parte del medica di base. La conferma della diagnosi del tumore al colon avviene tramite biopsia ottenuta durante una sigmoidoscopia o una colonscopia. Alla biopsia seguono solitamente esami di diagnostica per ottenere immagini tumore al colon e determinarne la diffusione.

Chi è esposto ad asbesto sul luogo di lavoro dovrebbe sottoporsi a una sorveglianza sanitaria (prevenzione secondaria). Grazie a questi continui controlli sanitari si può ottenere una diagnosi precoce. Lo screening è consigliato in particolare tra i 50 e i 75 anni.

Trattamenti terapeutici e cura del tumore al colon

La cura del tumore al colon prevede una combinazione di chirurgia, radioterapia, chemioterapia e terapia mirata.

Se il cancro è limitato all’interno della parete del colon, solitamente, si può procedere con l’intervento chirurgico. Si rimuovono così i linfonodi dall’addome.

In caso di cancro diffuso, invece, si opta per una terapia allo scopo di migliorare la qualità della vita. La sopravvivenza dipende dalla stadiazione del tumore e dalla salute generale del paziente.

I diritti delle vittime di cancro al colon

Un lavoratore che ha contratto il cancro del colon-retto deve verificare l’esposizione agli agenti cancerogeni, come l’asbesto, sul luogo di lavoro. Infatti è tra i tumori causati dall’amianto. In questo modo è possibile ottenere il riconoscimento di malattia professionale.

Le malattie professionali sono divise in 3 liste dall’INAIL. Il tumore al colon è compreso nella Lista II dell’esposizione ad asbesto. In questo insieme sono raccolte le malattie causate dall’amianto la cui origine lavorativa è di “limitata probabilità”.

Il tumore al colon può essere causato anche dall’esposizione a radiazioni ionizzanti. In questo caso la malattia è compresa nella Lista I, cioè tra le malattie la cui origine lavorativa è di “elevata probabilità”.

Questo vuol dire che, per l’esposizione a radiazioni ionizzanti sussiste la presunzione legale d’origine. Mentre, per l’esposizione ad asbesto, l’onere della prova del nesso causale è a carico del lavoratore.

Agenti CausaliPeriodo massimo d’indennizzabilitàListaGruppo
Radiazioni IonizzantiIllimitatoI6 (tumore professionale)
AsbestoIllimitatoII6

Riconoscimento indennizzo o rendita INAIL

Le vittime di tumore al colon di origine professionale hanno diritto all’indennizzo INAIL del danno biologico.

Con il riconoscimento dell’origine professionale sussiste il diritto alla rendita mensile, stabilita in proporzione all’entità del danno biologico, che non deve essere inferiore al 16%. In percentuale inferiore, invece, sussiste il diritto all’indennizzo del danno biologico con una tantum.

In caso di decesso, la rendita INAIL viene liquidata al coniuge superstite nella misura del 50% della prestazione spettante alla vittima. Invece ai figli la rendita di reversibilità sarà equivalente al 20% ciascuno (a condizione di non superare l’iniziale 100%).

Ha ribadito la correlazione tra asbesto e tumore del colon anche il Tribunale di Lucca, nella sentenza del 22 febbraio 2023. Così ha condannato l’INAIL “al pagamento dell’indennizzo per danno biologico da malattia professionale nella misura del 25%“.

Fondo Vittime Amianto e Vittima del Dovere

Il lavoratore affetto da cancro al colon d’origine professionale ha diritto anche alla prestazione aggiuntive del Fondo Vittime Amianto. Ciò è stabilito da art.1 co. 241/246 L.244/2017.

La somma è erogata direttamente dall’INAIL e si aggiunge alla rendita mensile. Può essere devoluta, in caso di decesso, al coniuge e ai figli minorenni.

Le vittime dipendenti delle Forze Armate e Comparto Sicurezza, che per motivi di servizio hanno contratto la patologia, possono richiedere il riconoscimento dello status di Vittima del Dovere. In questo modo possono ottenere prestazioni aggiuntive di tipo previdenziale e assistenziale.

Prepensionamento e pensione d’inabilità amianto

Coloro che hanno contratto la neoplasia al colon retto di origine professionale hanno diritto ai benefici contributive dovuti a chi è esposto all’asbesto (ex art. 13 comma 7 L. 257/1992).

Così è possibile accedere al prepensionamento, grazie alla maggiorazione del 50% del periodo di esposizione professionale. Invece, se si è già in pensione, si attuerà la rivalutazione dei contributi, utilizzando il coefficiente 1,5.

Se, nonostante i benefici contributivi, il lavoratore non ha maturato il diritto alla pensione, può fare domanda per la pensione d’inabilità. Infatti, l’art. 1, co. 250, L. 232 del 2016, integrato dall’art. 41-bis della legge 58 del 2019 (di conversione del D.L. 34/2019), ha ampliato la tutela per le vittime.

Il requisito necessario per richiederla è aver maturato 5 anni di anzianità contributiva, di cui 3 maturati negli anni antecedenti la presentazione della domanda. Con la Circolare n. 34 del 09.03.2020, l’INPS ha fornito le linee guida ai cittadini per la domanda amministrativa di pensione di invalidità amianto.

Risarcimento danni per vittime del tumore colon

La vittima di tumore al colon retto di origine lavorativa ha diritto a richiedere anche il risarcimento del danno. Infatti l’INAIL indennizza soltanto il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.

L’integrale ristoro dei danni, compresi quello morale ed esistenziale, si ottiene, invece, facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. La quantificazione si stabilisce in maniera personalizzata, basandosi sulle tabelle stabilite dal Tribunale di Milano.

Cancro del colon retto: assistenza medica e legale

L’ONA tutela tutte le vittime di malattie asbesto correlate, compreso chi è affetto dal cancro al colon.

Si può richiedere l’assistenza medica e la tutela legale dei propri diritti. Grazie al presidente, l’Avv. Bonanni, e al suo team di esperti legali aiuta le vittime ad ottenere i benefici a cui hanno diritto.

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