Amosite: amianto blu e la sua pericolosità


L’amosite o Grunerite è un minerale che fa parte della famiglia dei silicati fibrosi. L’amosite è anche detta amianto verde o “amianto bruno-giallo-grigio“. Infatti fa parte di quel gruppo di minerali definiti minerali di amianto (o di asbesto) e con gli altri minerali di questo gruppo condivide alcune caratteristiche, usi, pericolosità e messa al bando.

In questa guida scopriamo cos’è l’amosite, qual è la sua formula chimica, le sue caratteristiche e quali sono i suoi utilizzi e pericolosità.

In più Il Giornale dell’Ambiente raccoglie tutte le novità riguardo il problema amianto nella categoria “news amianto“.

Indice dei contenuti

  • Amosite: definizione e vari usi

  • Pericolosità dell’esposizione al minerale di amianto

  • Metodologie di bonifica


  • Tempo di lettura stimato: 6 minuti

    Amosite: formula chimica del minerali di amianto

    L’amosite è un silicato idrato di ferro e magnesio. Si distingue da altri silicati per la sua natura fibrosa, ovvero per la capacità di suddividersi in fibre sottili e longitudinali chiamate anche fibrille.

    La sua formula chimica è presto detta:

    5.5FeO,1.5MgO,8SiO2,H2O.

    Presenta fibre lunghe, diritte e fragili, di flessibilità discreta e con particolare stabilità al calore e con una temperatura di decomposizione tra 600-800°C. Tale resistenza al calore è alla base di una storia di lungo e ampio utilizzo dell’amosite utilizzata prevalentemente come isolante termico, in virtù proprio della sua resistenza e stabilità al calore

    L’amosite fa parte della serie degli anfiboli, uno dei due gruppi in cui sono suddivisi i minerali di amianto, un insieme di minerali etereogeno caratterizzati da caratteristiche comuni tra cui resistenza al calore, fibrosità e pericolosità per la salute umana.

    Classificazione legale dei minerali di amianto

    Dal punto di vista legale l’amosite e gli altri minerali di amianto sono definiti attraverso l’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE) e che classifica l’actinololite come amianto: “Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:

    a) l’actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
    b) la grunerite di amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;
    c) l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;
    d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
    e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
    f) la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6″.

    Usi dell’Amosite e settori d’impiego

    Il nome amosite deriva dalla sigla AMOSA (Asbestos Mines of South Africa). Insieme al crisotilo, l’amosite o grunite di amianto è stato uno dei minerali di amianto più utilizzati nel corso del secolo scorso e in quello precedente.

    Si è fatto ampio impiego di amosite, soprattutto, nell’edilizia: nei ricoprimenti a spruzzo e rivestimenti isolanti, spruzzata su strutture portanti di acciaio o su altre superfici come isolanti termo-acustici e nei diffusissimi prodotti in amianto-cemento. In quest’ultima applicazione (nel CA) il minerale di amianto più usato era il crisotilo, ma spesso avvenivano aggiunte di crocidolite e amosite in basse percentuali).

    Crocidolite e amosite si ritrovano anche in alcuni tipi di tubi e di lastre. L’amosite, in special modo, ha avuto grande diffusione nella coibentazione di contenitori, anche grandi, per la tenuta termica.

    L’amosite fu ampiamente utilizzata nelle tute ignifughe e in tutti i pannelli e le guarnizione di macchinari e mezzi soggetti alla sollecitazione termica. Gli addetti alla manutenzione e alla costruzione di tali macchinari sono tra le categorie professionali esposte.

    Pericolosità dell’esposizione ad Amosite

    La questione della pericolosità dei minerali di amianto fu sollevata per la prima volta già all’inizio del secolo scorso e provata scientificamente verso la metà. Già con il R.D. 442/1909 le lavorazioni di amosite e di crisotilo e di altri minerali di amianto erano state interdette alle donne e ai fanciulli. Soltanto con la legge 257/1992, è stato introdotto il divieto di estrazione, lavorazione e produzione di materiali di amianto e contenenti amianto e la loro commercializzazione (Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto killer), compresa l’amosite.

    Perché l’amosite è pericolosa? La pericolosità dei minerali di amianto, inclusa l’amosite, dipende dalla loro capacità di rilasciare fibre sottilissime nell’ambiente. Queste fibre, che hanno la capacità di suddividersi in fibre via via più sottili fino a raggiungere dimensioni invisibili all’occhio umano, possono essere facilmente inalate. Una volta inalate sono in grado di provocare fenomeni infiammatori gravi che possono evolversi in asbestosi, placche pleuriche e altre malattie asbesto-correlate dall’esito spesso infausto (tra cui i mesoteliomi, che possono essere causati esclusivamente dall’esposizione ad amianto, il cancro alle ovaie, il tumore del polmone, dello stomaco, esofago, laringe e faringe).

    Quando è pericolosa l’amosite?

    L’amosite è sempre pericolosa? Quando è pericolosa? Per capire quando e in quali casi è pericolosa facciamo innanzitutto una distinzione tra amianto friabile e amianto compatto.

    L’amianto friabile (riducibile in polvere con il solo uso delle mani) è sempre pericoloso, perché rilascia sempre fibre libere nell’ambiente. L’amianto compatto (inserito all’interno di una matrice solida, in forma più o meno agglomerata) non è pericoloso quando la matrice è integra, ma definirlo non pericoloso al 100% sarebbe un errore imperdonabile. L’usura e l’erosione degli agenti atmosferici, le sollecitazioni meccaniche, i traumi e le riparazioni, permettono infatti all’amianto compatto di rilasciare fibre nell’aria e di diventare altrettanto pericoloso di quello friabile.

    A quale distanza è pericolosa?

    Purtroppo non esiste una distanza di sicurezza alla quale il rischio amianto scompare e l’amosite non è pericolosa. La circolazione nell’aria delle fibre killer dipende infatti da diversi fattori tra cui la ventilazione e gli agenti atmosferici. L’unico modo per azzerare il rischio amianto è attraverso la prevenzione primaria e dunque sottraendosi all’esposizione all’asbesto.

    Difficile anche stabilire quante fibre sia necessario respirare per contrarre una malattia asbesto correlata. Le fibre killer infatti lavorano da sole o in sinergia con altri agenti tossici come cause di vari tumori.

    Il parere dell’OMS sulla pericolosità dell’Amosite

    L’OMS ha fermamente sostenuto la pericolosità dei minerali di amianto esprimendosi in modo inequivocabile sulla pericolosità dei vari minerali di amianto e dunque anche dell’amosite. Qui di seguito citiamo l’OMS a tale proposito:

    All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.

    Bonifica amianto e rimozione dell’amosite

    L’OMS afferma inoltre che l’amianto, Amosite o Grunerite compresa, può non rappresentare un rischio concreto per la salute solo se opportunamente rimossa dai siti contaminati. Le misure in grado di ridurre al minimo il rischio di esposizione non sono infatti in grado di azzerare completamente il rischio.

    Le catastrofi naturali compromettono inoltre inevitabilmente qualsiasi approccio di tipo “controllato” al mantenimento di materiali contenenti amianto per impedire che le fibre killer siano rilasciate nell’aria.

    Come bonificare un sito dall’actinolite?

    La L. 27 marzo 1992, n. 257 non impone l’obbligo di bonifica “a prescindere”, ma obbliga all’ispezione degli edifici e al censimento e mappatura dei manufatti contenenti amianto. Il personale tecnico predisposto dalla legge ed inserito in apposite liste del Ministero dell’Ambiente provvede alla valutazione del rischio.

    Se i materiali sono integri la legge impone il controllo periodico degli stessi. Se sono integri, ma suscettibili a danneggiamento impone di eliminare le possibili cause di danneggiamento e di prendere in considerazione la bonifica, nel caso in cui non sia possibile garantire l’integrità dei manufatti contenenti amianto.

    Nel caso di danneggiamenti impone l’eliminazione del rilascio in atto di fibre di amianto, attuando uno dei provvedimenti di bonifica previsti nel D.M. 06/09/94: