Risarcimento danno morale: come ottenerlo

Il danno morale è la sofferenza fisica e interiore che si subisce in seguito ad inadempimento o illecito. Il tema del risarcimento del danno morale è centrale nell’azione dell’ONA e dell’avv. Ezio Bonanni.

Infatti, nel risarcimento del danno non patrimoniale si deve tener conto anche della componente della sofferenza fisica e morale, oltre alla lesione biologica.

Nel caso di malattia asbesto correlata di origine professionale, come di qualsiasi altro danno biologico, sussiste il diritto all’integrale risarcimento dei danni. Quindi, si deve tener conto anche del danno morale risarcibile, che concorre a personalizzare l’entità del danno non patrimoniale. Ne consegue che si pone il tema del risarcimento del danno morale.

L’esposizione alle fibre di amianto può causare gravi danni alla salute e provocare l’insorgere di neoplasie. La capacità cancerogena dei minerali di asbesto è confermata anche dall’ultima monografia IARC.

Tutte le ultime notizie riguardanti l’amianto sono disponibili nella categoria “news amianto“.

Il lavoratore esposto ha quindi diritto al ristori dei danni patrimoniali e non patrimoniali. Quest’ultima categoria comprende il danno biologico e danno morale ed esistenziale. In più, in caso di decesso, ci sono i pregiudizi catastrofale e tanatologico.

In particolare il pregiudizio morale consiste in una sofferenza interiore e psicologica che il danneggiato è costretto a subire in conseguenza del fatto illecito altrui.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, forniscono un servizio di consulenza legale gratuita per assistere le vittime e salvaguardare i loro diritti.

Indice dei contenuti
 
  • Definizione danno morale: cosa comprende?

  • Danno morale calcolo

  • Risarcimento danno morale: tabelle del Tribunale di Milano

  • Servizi per le vittime di tutela medica e legale


  • Tempo di lettura stimato: 5 minuti

    Che cos’è il danno morale e come si dimostra?

    Questo tipo di pregiudizio è una sofferenza interiore soggettiva, che consiste nel perturbamento psichico o nel pregiudizio arrecato alla dignità o integrità. Questi aspetti integrano la massima espressione della personalità di ogni individuo, anche alla luce dell’art. 2 della Costituzione.

    Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione chiariscono: “la sofferenza morale, senza ulteriori connotazioni in termini di durata, integra il pregiudizio non patrimoniale. Deve trattarsi di un turbamento dell’anima, di un dolore sofferto, che non abbia generato degenerazioni patologiche della sofferenza“.

    Inizialmente i danni morali venivano riconosciuti solo alle vittime di un illecito penale (art. 2059 c.c.). La Cassazione, nel tempo, ha poi modificato tale orientamento, e lo ha riconosciuto anche per l’illecito civile e anche per l’inadempimento contrattuale.

    Inoltre le Sezioni Unite della Cassazione, tra l’altro con sentenza n. 26972/2008, fanno riferimento al danno morale soggettivo. Questa voce di danno è così definita: “patema d’animo o sofferenza interiore o perturbamento psichico, di natura meramente emotiva e interiore“.

    Le voci del danno non patrimoniale e la quantificazione

    Nel danno patrimoniale sono compresi il danno biologico, morale ed esistenziale.

    Ogni componente è autonoma rispetto alle altre. Perciò il pregiudizio morale va riconosciuto indipendentemente dal fatto che il soggetto abbia anche subito un danno biologico di natura fisica o psichica.

    Tuttavia l’autonomia ontologica del risarcimento danni morali non può prescindere dal carattere omnicomprensivo della valutazione. Questo aspetto incide sulla risarcibilità danno morale.

    Infatti, la Corte di Cassazione, sez. III, n. 25817 del 31 ottobre 2017 chiarisce che il danno biologico e danno morale e dinamico-relazionale o esistenziale integrano componenti autonome dell’unitario pregiudizio non patrimoniale. Queste, pur valutate nello loro differenza ontologica, devono sempre dar luogo non solo a una valutazione danno morale ma ad una valutazione globale.

    Per approfondire la tutela risarcitoria degli esposti ad amianto è possibile consultare il testo dell’Avv. Bonanni “Il danno da amianto-Profili risarcitori e tutela medico-legale“.

    Risarcimento danno morale quantificazione con equità

    I danni morali, come ha spesso ribadito la Cassazione, possono essere risarciti solamente in due casi:

    • per violazione dei diritti menzionati dalla Costituzione italiana, trattati internazionali e altre fonti normative, come l’identità personale, l’onore e la reputazione, la famiglia e la salute;
    • quando il fatto illecito consiste in un reato.

    Inoltre è fondamentale, per ottenere il risarcimento per danni morali, la prova del pregiudizio in sé, mentre non è necessaria per danno morale prova dell’entità di esso.

    Come si quantifica il danno morale? Il calcolo danno morale o calcolo danno non patrimoniale varia se esso è collegato o meno a un danno fisico. Infatti quando quello biologico è superiore a 3 punti percentuali, quello morale viene di solito risarcito in automatico.

    Al contrario, in assenza di una lesione fisica, la vittima deve dare prova concreta e certa dei danni morali. Riguardo danno morale quantificazione, l’art. 1226 del Codice Civile prevede che: “se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa“.

    Inoltre riguardo il calcolo danni morali ne tratta SS.UU. nella sentenza del 11 novembre 2008, n.26972. Per risarcimento danni morali quantificazione va considerato “come danno non patrimoniale, nell’ampia accezione ricostruita dalle SS.UU. come principio informatore della materia. Includendo il danno morale risarcimento deve avvenire secondo equità circostanziata (art. 2056 c.c.), tenendosi conto che anche per il danno non patrimoniale il risarcimento deve essere integrale, e tanto più elevato quanto maggiore è la lesione “.

    Tabelle di Milano e personalizzazione del risarcimento

    Come si calcola il danno morale? Le Tabelle del Tribunale di Milano sono applicabili su tutto il territorio nazionale a titolo di criterio unitario di liquidazione del danno non patrimoniale alla persona. Le tabelle di Milano infatti sono lo strumento che permette di realizzare il calcolo danno non patrimoniale.

    La Suprema Corte (Cass., sez. III, n. 11754 del 15 maggio 2018) ritiene che, nella liquidazione del danno non patrimoniale, come nel caso della liquidazione danno morale, si devono applicare i parametri tabellari elaborati dal Tribunale di Milano.

    Questi criteri determinano il valore finale del punto utile al calcolo del danno biologico da invalidità permanente, tenendo conto di tutte le componenti non patrimoniali, compresa quella già qualificata in termini di pregiudizio morale. Questa viene inclusa nel punto base, così da operare non sulla percentuale di invalidità, bensì con aumento equitativo della corrispondente quantificazione danno morale.

    Prevede valori medi di riferimento, personalizzabili, purché i danni ulteriori siano provati (anche con presunzioni).

    Infatti, l’entità del risarcimento dovuto deve essere calcolato su base equitativa con personalizzazione.

    La Cassazione Civile, Sez. III, con sentenza n. 5691 del 23 marzo del 2016 ha chiarito che la quantificazione danni morali in una frazione del biologico non ne esclude una misurazione superiore a quanto stabilito dalle Tabelle del Tribunale di Milano.

    Si può procedere alla personalizzazione del danno entro le percentuali massime di aumento previste nelle stesse tabelle. Questa decisione deve essere adeguatamente motivata dalla sussistenza di peculiari ragioni di apprezzamento meritevoli di tradursi in una più ricca considerazione in termini monetari e seguendo danno morale definizione.

    Quindi, il Giudice può superare i limiti minimi e massimi tabellari, tenendo conto della fattispecie concreta.

    Assistenza medica e legale delle vittime

    L’ONA tutela tutte le vittime, in intesa con l’Osservatorio Vittime del Dovere.

    La lesione morale come qualsiasi altro pregiudizio non patrimoniale deve concorrere nella quantificazione del risarcimento dei danni. Con il risarcimento, la lesione si traduce nell’equivalente monetario.

    Grazie all’azione dell’ONA sono state tutelate in modo particolare le vittime dell’amianto. Tuttavia, qualsiasi inadempimento ed illecito, infligge un ingiusto danno morale alla vittima.

    Proprio la tutela delle vittime è la mission dell’ONA, e dell’informazione di questo giornale. La stessa informazione è un punto centrale dell’azione de “Il Giornale dell’Ambiente”.

    Inoltre, è possibile chiedere ed ottenere assistenza gratuita, in favore di tutte le vittime, in particolare quelle per esposizione ad amianto. Oltre all’assistenza legale, grazie al quale è possibile salvaguardare i propri diritti, è prevista l’assistenza medica. Un team di medici volontari mette la propria competenza al servizio di chi ne fa richiesta, fornendo informazioni sulle terapie più adatte a cui sottoporsi.