L’asbestosi malattia asbesto correlata insorge con esposizioni intense. Tuttavia può manifestarsi anche se si è esposti in maniere meno intensa. L’unico agente eziologico che può causare questa malattia è costituito dalle fibre di asbesto.
Solo evitando l’esposizione è possibile prevenire l’insorgenza dell’asbestosi polmonare, ovvero della fibrosi polmonare da amianto (pneumoconiosi da amianto). Inoltre l’asbesto, oltre l’infiammazione, può causare neoplasie. Infatti le capacità cancerogene dell’asbesto sono confermate dalla monografia IARC.
Perciò, se si è stati esposti, bisogna sottoporsi alla sorveglianza sanitaria. Tramite la prevenzione secondaria è possibile giungere ad una diagnosi precoce e sottoporsi a terapie mirate tempestivamente.
L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, e l’Avv. Ezio Bonanni forniscono assistenza medica e tutela legale per le vittime amianto e di altri cancerogeni.
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Asbestosi: definizione e sintomi frequenti
L’asbestosi malattia inizialmente si presenta come una fibrosi delle zone circostanti i bronchioli respiratori e i dotti alveolari. Poi si estende agli alveoli. Nel tempo può degenerare in altre patologie, come il cancro del polmone, mesotelioma e insufficienza respiratoria ingravescente.
I sintomi asbestosi più frequenti sono:
- mancanza di respiro;
- tosse;
- respiro sibilante;
- astenia;
- debolezza;
- dolore toracico.
Nelle forme avanzate, può provocare ippocratismo digitale e crepitii secchi alle basi. Raramente insorge il fenomeno delle dita a bacchetta di tamburo, cioè l’apice delle dita delle mani rigonfio, e cianosi.
Asbestosi diagnosi: quali esami effettuare?
Dopo il verificarsi dei sintomi dell’asbestosi e aver analizzato l’anamnesi lavorativa, si effettuano determinati esami strumentali per confermare la diagnosi di asbestosi.
L’anamnesi lavorativa è di fondamentale importanza perché serve a verificare se il paziente è stato esposto ad amianto in modo intenso e prolungato.
L’esame utile a confermare la diagnosi è la radiografia toracica. Grazie ad essa si individuano eventuali placche pleuriche calcifiche, ispessimenti pleurici e addensamenti alveolari. Questi sono tutti precursori di asbestosi e mesotelioma.
La TC ad alta risoluzione, specifica per lo studio del parenchima polmonare, e la risonanza magnetica permettono invece la ricerca di corpuscoli di asbesto nell’espettorato.
Un altro esame da effettuare è la prova di funzionalità respiratoria che verifica se si ha un’insufficienza ventilatoria restrittiva. Questa dimostra la riduzione dei volumi polmonari e della capacità di diffusione per il monossido di carbonio (DLco). Inoltre permette di caratterizzare le alterazioni della funzionalità dei polmoni nel tempo.
Nel caso in cui questi esami non siano risolutivi, si procede con ulteriori analisi, come il lavaggio broncoalveolare o la biopsia polmonare.
Cura, terapie e trattamenti per le vittime di asbestosi
Non ci sono terapie definitive per l’asbestosi, ma sono possibili diverse tipologie di intervento per alleviarne i sintomi.
Possono essere utili il vaccino contro l’influenza e il batterio pneumococco per impedire l’aggravamento dell’asbestosi pleurica. Anche l’assunzione di broncodilatatori e l’utilizzo di bombola di ossigeno o concentratore di ossigeno sono utili per facilitare la respirazione e far fronte alle crisi respiratorie.
Inoltre tutte le informazioni riguardanti asbestosi cura e tutela delle vittime d’amianto colpite dalle patologie asbesto correlate e dei loro familiari sono raccolte in “Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni” dell’Avv. Ezio Bonanni.
Infine questo giornale è aggiornato sulle ultime notizie inerenti l’amianto, consultabili nella relativa categoria (news amianto).
I diritti delle vittime di asbestosi
I lavoratori affetti da asbestosi hanno diritto a determinati benefici. Per prima cosa, però, la vittima deve ottenere il riconoscimento di malattia professionale.
L’asbestosi si manifesta solo dopo essere stati esposti ad elevate concentrazioni di fibre di asbesto. L’asbesto significato indica l’insieme di minerali di amianto che possono causare danni alla salute.
Quindi l’origine di tale patologia è riconducibile ad un’esposizione professionale. Le esposizioni extraprofessionali, infatti, sono di intensità troppo bassa per causarne l’insorgenza.
Infatti l’INAIL inserisce l’asbestosi nella lista I delle malattie professionali asbesto correlate, la cui origine è quindi di “elevata probabilità”. Ciò vuol dire che questa patologia si avvale della presunzione legale d’origine. È quindi sufficiente la presenza dell’agente cancerogeno nell’ambiente lavorativo (noxa patogena) per avere il riconoscimento professionale della patologia e la tutela dei diritti.
AGENTI CAUSALI | Periodo massimo d’indennizzabilità | Lista | Gruppo |
Asbesto | non presente | I | 4 (malattie dell’apparato respiratorio) |
Indennizzo INAIL e Fondo Vittime Amianto
Ottenuto il riconoscimento di malattia professionale, la vittima ha diritto all’indennizzo da parte dell’INAIL, in proporzione all’entità del danno biologico.
Si potrà ottenere l’indennizzo INAIL a partire dal 6% d’inabilità e la rendita INAIL dal 16%. In caso di decesso, gli eredi hanno diritto alla rendita di reversibilità. Il risarcimento INAIL viene liquidato al coniuge superstite nella misura del 50% della prestazione spettante alla vittima e ai figli nella misura del 20% per ciascuno, a condizione che non superi l’iniziale 100%.
Inoltre, per le vittime di asbestosi è previsto anche il diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo vittime amianto. Questa tutela è stabilita dall’art.1 co. 241/246 L.244/2007.
Questa prestazione è erogata direttamente dall’INAIL e viene sommata alla rendita mensile. Qualora si verifichi la morte della vittima, queste prestazioni aggiuntive del fondo sono sommate alla rendita in reversibilità in favore dei familiari.
Benefici contributivi per il prepensionamento
Se i lavoratori colpiti da asbestosi hanno ottenuto il riconoscimento della patologia professionale, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto (art. 13, co. 7, L. 257/1992).
Grazie alle maggiorazioni contributive con il coefficiente 1,5 dell’intero periodo di riconosciuta esposizione ad amianto, il lavoratore può accedere al prepensionamento. Chi è, invece, già in trattamento di quiescenza, può ottenere una rivalutazione dei ratei della pensione.
Invece, il lavoratore che, nonostante i benefici, non abbia ancora maturato il diritto a pensione, può richiedere la pensione d’inabilità amianto.
Per ottenerla, è sufficiente aver maturato 5 anni di contributi effettivi, di cui 3 maturati negli anni precedenti la presentazione della domanda di pensione amianto. Si potrà presentare la domanda amministrativa entro il 31.03.2022, altrimenti si dovrà aspettare l’anno successivo.
Con la circolare n. 34 del 09.03.2020, l’INPS ha fornito ai lavoratori tutte le direttive per la presentazione della domanda.
Prima di presentare la domanda di pensione invalidità, occorre valutare bene la propria posizione, in quanto non è possibile cumularla con la rendita INAIL. Perciò questa misura può essere utile solo in caso di lavoratori molto giovani, con un grado d’invalidità minimo.
Il riconoscimento dello status di Vittima del dovere
Per le vittime di malattie asbesto correlate, appartenenti alle Forze Armate e Comparto Sicurezza, è possibile richiedere il riconoscimento dello status di Vittime del Dovere e della causa del servizio (art.20 L.183/2010).
Questi devono aver contratto infermità invalidanti permanenti o alle quali è conseguito il decesso, nell’esercizio delle proprie funzioni.
Diritti, notizie importanti e procedure per il riconoscimento di vittime del dovere. Leggi questo e molto di più attraverso il link diretto delle vittime del dovere news.
Come ottenere il risarcimento danni?
La vittima di asbestosi può ricevere l’indennizzo del danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro da parte dell’INAIL. Inoltre ha diritto all’integrale risarcimento danni da parte del datore di lavoro.
L’asbesto è inserita nella Lista I dell’INAIL e prevede la presunzione legale d’origine. Per quanto riguarda il risarcimento del danno, è la vittima a dover dimostrare il nesso causale.
Tuttavia, il fatto che l’asbestosi sia dose dipendente, permette di imputare il danno a tutti coloro che hanno provocato l’esposizione alle fibre di asbesto. Il nesso causale si identifica anche a titolo di concausa, nei confronti di tutti coloro che hanno provocato l’esposizione.
L’integrale ristoro del danno comprende anche il danno morale ed esistenziale. Si ottiene facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. La quantificazione si stabilisce in maniera personalizzata, prendendo come modello le tabelle del Tribunale di Milano.
Assistenza medica e legale: servizio ONA
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto tutela tutte le vittime di malattie asbesto correlate come l’asbestosi.
Cittadini e lavoratori possono richiedere l’assistenza medica e la tutela legale dei propri diritti. Il presidente, l’Avv. Bonanni, e il suo team di esperti legali aiutano le vittime ad ottenere benefici previdenziali e prestazioni assistenziali.