Natura e Rete Natura 2000 per la tutela della biodiversità

In questa guida scopriamo cos’è e come funziona la Rete Natura 2000, uno dei principali strumenti di cui si è dotata l’Europa per la conservazione della biodiversità.

Indice dei contenuti

  • Rete natura 2000: cos’è e a cosa serve?

  • Perché nasce il progetto Natura 2000

  • Rete natura 2000 in Italia


  • Tempo stimato di lettura: 5 minuti

    Rete Natura 2000: cos’è e a cosa serve?

    Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, è uno strumento per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

    Gli Stati Membri si sono occupati di identificare i Siti di Interesse Comunitario (SIC), designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Questi siti, insieme alle Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” per la conservazione degli uccelli selvatici, costituiscono una rete ecologica diffusa in tutto il territorio dell’Unione.

    Perché nasce il progetto Rete natura 2000?

    Gli animali e le specie botaniche non vivono entro confini prestabiliti. Soprattutto, non vivono entro confini creati dall’uomo. Le aree protette tradizionali garantiscono la conservazione degli ambienti all’interno di determinati confini.

    Una rete ecologica è l’unico sistema valido per garantire la biodiversità. Facciamo l’esempio degli uccelli perché è il più lampante, ma il discorso vale anche per i mammiferi e per le piante, compresi i piccoli invertebrati.

    Gli uccelli nelle loro migrazioni seguono delle rotte lungo le quali si fermano e a volte si riproducono. Lungo queste rotte è importantissimo che ci siano degli ambienti adatti ad accoglierli. Alcuni animali o piante, facciamo l’esempio degli uccelli che vivono lungo i greti dei fiumi, sono altamente specializzati. Se il loro ambiente scompare o si trasforma la loro stessa sopravvivenza è messa a repentaglio.

    Paesaggi di connessione per flora e fauna

    In Europa ci sono numerose specie viventi minacciate o a rischio di estinzione. Agire per garantirne la conservazione significa agire a favore dell’ecologia.

    Gli ecosistemi ricchi in biodiversità sono infatti più resilienti e sani e garantiscono l’equilibrio nel ciclo dell’acqua e la vita. Come? Garantendo la conservazione degli habitat.

    La direttiva Habitat applicata da Rete Natura 2000 riconosce l’importanza di alcuni elementi del paesaggio che svolgono un ruolo di connessione per la flora e la fauna selvatiche (art. 10).

    Come funziona il progetto Rete Natura 2000?

    Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse. Questo concetto, insieme a quello di rete ecologica è la novità più importante della Rete Natura 2000.

    La protezione della natura tiene “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2). Soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico”.

    Alcuni siti della Rete Natura 2000 sono dunque proprietà privata o comunque non vietano la presenza di attività umane. In alcuni paesi come la Francia questo aspetto della direttiva ha creato notevoli dibattiti e polemiche e dunque un’applicazione particolarmente lenta della direttiva.

    Conservazione delle aree semi naturali

    In particolare la direttiva vuole garantire la conservazione di quelle aree in cui le attività tradizionali si svolgono in un equilibrio tra uomo e natura.

    Le aree agricole sono legate a numerose specie animali e vegetali rare e minacciate per la cui sopravvivenza è necessaria la prosecuzione e la valorizzazione delle attività tradizionali, come il pascolo o l’agricoltura non intensiva.

    La Rete Natura protegge dunque le aree agricole ad agricoltura tradizionale e i pascoli, habitat spesso di animali e invertebrati un tempo comuni e adesso minacciati. Tra questi c’è però esempio la rana verde, ovvero la rana comune i cui habitat si sono ridotti a fino a farne una specie minacciata.

    L’iniziativa Rete Natura 2000 in Italia

    In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e più del 7% di quello marino.

    Ogni regione ha individuato i suoi siti di interesse. L’Emilia Romagna conta in tutto 152 aree di conservazione che in alcuni casi coincidono in parte con i parchi nazionali, regionali, interregionali e con le riserve naturali.

    Il Lazio ne conta 200 di cui 18 ZPS, 161 ZSC e 21 ZSC coincidenti con ZPS, che interessano una superficie complessiva di 59.707,33 ettari a mare e 398.007,61 ettari a terra, pari al 23,1 % della superficie totale della regione.

    Quali sono le specie protette in Italia?

    In Liguria tra le specie protette ci sono 420 specie endemiche (ovvero specie che sono presenti esclusivamente in un territorio) e tra di esse ben 88 sono endemismi di tipo ristretto.

    Il maggior centro di biodiversità vegetale è rappresentato dalle Alpi che ospitano circa 5.500 specie di piante (il 43% della flora europea) di cui 350 endemiche (7% del totale).

    Qui trovate il report dell’ISPRA sulle specie da conservare secondo la Direttiva Habitat in Italia.

    In Italia risultano animali protetti 93 mammiferi su 118, 467 uccelli su 473, 58 rettili su 58, 38 anfibi su 38, 39 pesci ossei su 489, 7 pesci cartilaginei su 73 e 4 agnati su 5. Tra questi ci sono:

    • gypaetus barbatus, cioè il gipeto;
    • capra Ibex, il cui nome comune è stambecco;
    • orso bruno;
    • la tartaruga marina caretta caretta.

    Tutelare l’ambiente e la biodiversità: la missione dell’ONA

    L’Osservatorio Nazionale Amianto-ONA tutela l’ambiente. Uno dei suoi obiettivi è quello di proteggere l’ecosistema e le specie protette al fine di salvaguardare la natura nel suo complesso.

    Infatti è in prima linea nella lotta per la bonifica di aree e luoghi di lavoro contaminati da agenti tossici e cancerogeni, come l’amianto. Tutelare l’ambiente è l’unico modo per proteggere la salute di noi esseri umani.