Sono vittime tutti coloro che subiscono un qualsiasi pregiudizio, in modo particolare alla salute.
Sono considerate vittime i lavoratori che subiscono un infortunio o che contraggono una malattia professionale. Inoltre anche coloro che contraggono un pregiudizio per via di un errore medico.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avvocato Bonanni, sono in prima linea per la tutela di tutte le vittime.
L’associazione si occupa dell’assistenza tecnica, medica e legale e di tutte le forme di prevenzione. Queste ultime sono indispensabili per prevenire la comparsa di malattie dovute al contatto con sostanze cancerogene come amianto, radon e uranio impoverito.
Vittime del lavoro: rischi per la salute e diritti
Il lavoro è il valore fondamentale su cui si basa l’Italia. Infatti l’art. 4 della Costituzione tutela il lavoro come diritto centrale tra quelli sociali.
Esso svolge la funzione di sostentamento e di affermazione dell’autonomia e indipendenza del lavoratore. Inoltre il lavoro costituisce anche un dovere verso la società. Ciascun cittadino ha il diritto e il dovere di contribuire al progresso dell’intera collettività.
A ogni lavoratore spettano quattro categorie di diritti, che devono essere tutelate:
- patrimoniali, riguardanti il trattamento economico spettante al lavoratore in relazione all’attività prestata;
- personali, come il diritto all’integrità fisica e alla salute;
- sindacali, che comprende anche il diritto allo sciopero;
- morale d’invenzione, cioè il diritto di essere riconosciuto autore delle invenzioni e opere d’ingegno realizzate.
In particolare l’art. 36 della Costituzione precisa che “il lavoratore ha diritto a una retribuzione […] sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Oltre a curare la propria retribuzione, bisogna però fare attenzione a salvaguardare la propria salute. Infatti la sicurezza sul lavoro è di fondamentale importanza.
Si discute approfonditamente di questo tema nell’episodio settimo di ONA TV “Sicurezza nei luoghi di lavoro: realtà o utopia?“.
Sicurezza sul lavoro: l’importanza della prevenzione
Per tutelare la salute e l’integrità fisica del lavoratore occorre mettere in atto forme di prevenzione e garantire la salubrità del posto di lavoro.
Quando un cittadino si trova sul luogo di lavoro ha diritto a compiere la propria mansione in un ambiente privo di pericoli. La prevenzione primaria e la bonifica dei siti contaminati è quindi essenziale.
Questo è l’unico modo in cui il lavoratore è salvaguardato dalla possibile esposizione ad agenti cancerogeni, come l’amianto.
Infatti l’asbesto è fortemente dannoso per la salute, come conferma anche l’ultima monografia IARC. Se inalate o ingerite, le fibre di amianto provocano fenomeni infiammatori e gravi patologie asbesto correlate, come il mesotelioma.
Tutte le novità su questo tema sono raccolte nella categoria “news amianto“.
Qualora ci fosse esposizione ad amianto o ad altre sostanze pericolose, occorre che i lavoratori si sottopongano alla sorveglianza sanitaria. Infatti, con la prevenzione secondaria è possibile giungere alla diagnosi precoce. Grazie a essa si può procedere a una cura tempestiva, riducendo il rischio di metastasi e aumentando le possibilità di sopravvivenza.
Infine per la vittima di amianto o di altri cancerogeni vi è anche la prevenzione terziaria. Consiste nella tutela previdenziale e risarcitoria dei lavoratori esposti a sostanze cancerogene.
Approfondisce le lotte dei lavoratori per la protezione della propria salute il libro dell’Avvocato Bonanni “La storia dell’amianto nel mondo del lavoro“.
La tutela giuridica dei diritti delle vittime
Possono far richiesta del riconoscimento dei propri diritti tutte le vittime e i loro familiari.
La tutela giuridica della vittima presuppone il riconoscimento delle prestazioni previdenziali e assistenziali e del risarcimento di tutti i danni subiti.
L’assistenza legale è fondamentale non solo nel corso del processo, ma anche nella fase stragiudiziale.
In un contesto sempre più complesso e complicato, è necessario tutelare legalmente i cittadini e i loro diritti. Perciò la funzione di assistenza svolta dall’avvocato è ancora più essenziale.
L’avvocato tutela, in ogni sede, il diritto alla libertà, l’inviolabilità e l’effettività della difesa. In particolare l’Avv. Ezio Bonanni e il suo team di legali esperti sono specializzati nella salvaguardia dei diritti di tutti i lavoratori, sotto ogni aspetto. Tutelano la qualità di vita di ogni vittima e combattono per veder riconosciuti i loro diritti.
Malattia professionale: indennizzo e rendita INAIL
La vittima inizialmente deve ottenere il certificato di malattia professionale. Questo è necessario all’INAIL per avviare la procedura di riconoscimento della patologia come di origine lavorativa e del rilascio dell’indennità. In caso di rifiuto della domanda, sarà possibile fare un ricorso amministrativo e poi un ricorso giudiziario.
Una volta ottenuto il riconoscimento di malattia professionale, la vittima ha diritto a determinate prestazioni INAIL, in base al grado invalidante:
- inferiore al 6% non sussiste il diritto all’indennizzo INAIL, perciò il risarcimento è totalmente a carico del datore di lavoro;
- tra il 6 e il 15% si ha diritto all’indennizzo INAIL;
- dal 16% la vittima ha diritto alla rendita INAIL, che prevede l’indennizzo del danno biologico e del danno patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.
Inoltre per le vittime di amianto è previsto anche il Fondo Vittime Amianto (art. 1 commi 241/246 L. 244/2007), indennità che si aggiunge alla rendita INAIL.
Diritto delle vittime alle prestazioni previdenziali
Una volta ottenuto il riconoscimento dell’origine professionale della patologia, si ha diritto anche ai benefici contributivi (ex art. 13, co. 7, L. 257/1992).
Grazie alla maggiorazione contributiva del 50% del periodo di esposizione si può accedere al prepensionamento. Se si è già in pensione, invece, si avrà diritto alla rivalutazione dei contributi, utilizzando sempre il coefficiente 1,5.
Invece, i lavoratori vittime di amianto che, nonostante l’accredito contributivo, non raggiungano il diritto alla pensione, possono fare domanda per la pensione inabilità amianto.
Risarcimento integrale dei danni subiti
Una vittima di malattia professionale ha diritto al risarcimento di tutti i danni. Infatti, oltre a ciò che è indennizzato dall’INAIL, ci sono altri pregiudizi patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniali.
L’INAIL indennizza il danno biologico (danno non patrimoniale) e quello per le diminuite capacità di lavoro (danno patrimoniale). Tuttavia la vittima e i suoi familiari hanno diritto all’integrale ristoro dei pregiudizi subiti, compresi i danni morali, esistenziali, catastrofali e tanatologici.
Quindi devono essere risarciti i danni differenziali e complementari (Cass., Sez. Lav., 767/2005). Il danno differenziale è la differenza tra l’integrale risarcimento e l’indennizzo del danno biologico e da diminuite capacità di lavoro. Il totale risarcimento dei danni spetta integralmente al datore di lavoro.
Per stabilire il valore del ristoro dovuto alla vittima dal datore di lavoro, si devono scomputare per poste omogenee le prestazioni INAIL. Inoltre per quantificare i danni non patrimoniali si fa riferimento alle Tabelle del Tribunale di Milano.
La tutela dei diritti delle Vittime del dovere
Sono considerati Vittima del Dovere tutti i dipendenti pubblici, Forze Armate e Comparto Sicurezza che hanno contratto infermità sul luogo di lavoro. Questi problemi possono insorgere in occasione di missioni volte a:
- contrastare ogni tipo di criminalità;
- svolgere servizi di ordine pubblico;
- vigilare infrastrutture civili e militari;
- compiere operazioni di soccorso;
- tutelare la pubblica incolumità;
- azioni in contesti di impiego internazionale non aventi, necessariamente, caratteristiche di ostilità.
Tra i diversi fattori di rischio a cui possono essere sottoposti i militari ci sono radon, uranio impoverito, vaccini contaminati e
amianto.
Se si è stati a contatto con sostanze potenzialmente cancerogene, si ha il diritto al riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere.
La qualità di vittima del dovere è riconosciuta a coloro che hanno contratto infermità per causa di servizio in condizioni ambientali e operative eccedenti l’ordinarietà, ai sensi dell’art. 1, co. 564, L. 266/2005 e art. 1 del d.p.r. 243/2006.
In questo caso le vittime hanno diritto a prestazioni assistenziali aggiuntive, come l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.
Per tutti gli aggiornamenti sulle tutele per questa categoria è possibile consultare la sezione specifica di questa testata “news vittime del dovere“.
Vittime di malasanità e responsabilità medica
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito un dipartimento specifico anche per la tutela dei cittadini vittime di responsabilità medica.
La vittima di malasanità può chiedere il parere legale gratuito, per verificare la sussistenza dell’errore medico.
La colpa medica può aver causato gravi pregiudizi al paziente, oltre il danno alla salute. Per questo si ha diritto a ottenere il risarcimento danni da parte della struttura sanitaria.
L’ONA e le vittime: assistenza medica e legale
L’ONA e l’Avvocato Bonanni assistono tutte le vittime. In particolare si occupano dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni.
L’Avv. Bonanni e il suo team di legali esperti forniscono una consulenza legale per salvaguardare i diritti di coloro che ne fanno richiesta.
Inoltre, grazie alla squadra di medici volontari, coordinati dal Dott. Cianciosi, è possibile richiedere una consulenza medica gratuita.