Il mesotelioma è il tumore delle cellule mesoteliali delle diverse sierose, che avvolgono il polmone, lo stomaco, il cuore e il testicolo. Rispettivamente, la pleura per i polmoni, il peritoneo per lo stomaco, il pericardio per il cuore e la tunica vaginale per il testicolo.
Questa neoplasia, molto aggressiva, è causata dalle fibre di amianto e in rare occasioni dalle radiazioni ionizzanti. Alla diagnosi clinica si giunge dopo lunghi periodi di latenza.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, è l’associazione delle vittime dell’amianto, che si batte perchè ci sia la bonifica e si evitino le esposizioni. Purtroppo, anche dopo l’entrata in vigore della Legge 257/92, proseguono le esposizioni a causa dei ritardi nelle bonifiche. In molti casi, questa neoplasia è causata dalle esposizioni ambientali. L’associazione vittime amianto, quindi, si batte anche per migliorare il servizio di diagnosi precoce e cura e collabora con il sistema sanitario Nazionale.
L’Avv. Ezio Bonanni è il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avvocato cassazionista e pioniere della lotta contro l’amianto in Italia. Grazie al suo impegno, anche la tutela sanitaria e quella giuridica hanno assunto un ruolo preminente contro le malattie asbesto correlate.
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Mesotelioma: in quali organi si sviluppa
Questo tumore si sviluppa principalmente nella pleura che avvolge il polmone: mesotelioma pleurico. Si tratta della neoplasia mesoteliale più frequente, pari al 93% dei casi. Poi per il 5% dei casi, la malattia colpisce il peritoneo (mesotelioma peritoneale), che avvolge lo stomaco. Infine, più raramente, coinvolge il pericardio (mesotelioma pericardico), membrana che avvolge il cuore con l’1% dei casi. Infine vi è il tumore della tunica vaginale del testicolo (mesotelioma testicolare).
Le fibre di amianto e la loro capacità cancerogena
L’amianto è sinonimo di asbesto. Con questi sinonimi si identificano quei minerali fibrosi che hanno la capacità di distinguersi longitudinalmente in fibre sempre più sottili. Questo insieme di minerali comprende crisotilo, amosite, tremolite, crocidolite, actinolite, antofillite.
Le fibre di asbesto aggrediscono le cellule del mesotelio, provocando, prima, infiammazione (placche ed ispessimenti pleurici), e poi il mesotelioma della pleura. Lo stesso meccanismo provoca l’insorgere degli altri tipi di mesotelioma.
La capacità cancerogena dell’esposizione ad asbesto è confermata dallo IARC nella sua monografia “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite“.
La pleura e il mesotelioma pleurico
La pleura è la membrana che avvolge i due polmoni. È distinta in due foglietti pleurici. La pleura parietale ricopre i polmoni esternamente e li divide dalla parete toracica. Invece, quella viscerale avvolge la superficie interna del polmone.
I due foglietti pleurici, ovvero, quello parietale e quello viscerale, sono in contatto tra di loro. Scorrono l’uno nell’altro grazie al liquido pleurico che li divide. Questo liquido è una sottile pellicola, che permette la respirazione. Questi due foglietti delimitano la cavità pleurica. In questo modo i polmoni si possono espandere al momento dell’inspirazione.
Le fibre di amianto vi giungono per contiguità, oppure con il flusso sanguigno. Quindi, provocano lo stato infiammatorio, che a sua volta evolve in pleurite, con le placche pleurici e gli ispessimenti pleurici. In seguito, da questo stato infiammatorio e displasico nel 5-7% dei casi, può generasi il mesotelioma della pleura.
Mesotelioma pleurico ed aspettative di vita
Rispetto al tumore alla pleura si può guarire. infatti, l’Office for National Statistics, in Cancer Survival in England: patients diagnosed between 2010 and 2014 and follone up to 2015, ha chiarito che se localizzato, può essere trattato. Prima di tutto chirurgicamente. Poi con la chemioterapia. In questi casi, si assicura la sopravvivenza di almeno 1 anno nel 35% dei casi e del in caso di malattia localizzata, ha stimato le aspettative di vita mesotelioma per almeno un anno nel il 35% dei pazienti e del il 5% più di 5 anni.
Invece, nel caso in cui il mesotelioma pleurico non fosse localizzato, solo il 15% dei pazienti supera un anno di vita. Purtroppo, solo l’1% ha una sopravvivenza dal mesotelioma della pleura per più di 5 anni se il cancro è esteso. A fornire un quadro chiaro della situazione è Marcello Migliore, professore di chirurgia toracica, che è intervenuto durante il convegno dell’ONA del 23.11.2023: “Amianto e Uranio, in guerra e in pace: ricchezza e povertà dall’energia alla salute”.
L’aspettativa di vita quindi è in media quella di 9,8 mesi. Così, Montanaro F, Rosato R, Gangemi M, et al. Survival of pleural malignant mesothelioma in Italy: A population based study. Int J Cancer 2009;124;201-7).
Per approfondimento: consulta in questo sito la voce mesotelioma pleurico.
Il mesotelioma peritoneale: che cos’è
Il peritoneo è la membrana sierosa del mesotelio che riveste la cavità addominale e, in parte, quella pelvica. Ricopre gran parte dei visceri contenuti al suo interno e li fissa alle pareti della cavità.
Anche questa sierosa è aggredita dalle fibre di amianto, le quali provocano prima l’infiammazione e poi il cancro del peritoneo. Quest’ultimo è definito mesotelioma peritoneale.
Chi ha messo in dubbio il collegamento causale tra la carcinosi peritoneale e l’esposizione ad amianto, è stato smentito. Pur non potendo escludere altri fattori eziologici, come l’erionite, e fattori virali, così le vaccinazioni, tuttavia, l’amianto è sempre l’agente eziologico.
Infatti, quasi nel 100% dei casi, anche il tumore del peritoneo è da esposizione ad amianto.
La diagnosi si fonda su tecniche di imaging, come l’ecografia e la tomografia computerizzata toraco-addomino-pelvica (CAP-CT). Tuttavia, lo strimento fondamentale è l’esame istologico sulla biopsia dei tessuti e dai risultati dell’immunocolorazione. Infatti, in caso di positività per la calretinina e negatività per l’antigene carcinoembrionico [CEA], si conferma la diagnosi.
Mesotelioma peritoneale ed aspettative di vita
Le aspettative di vita di coloro che purtroppo ricevono la diagnosi di mesotelioma peritoneale è pari a cinque anni per il 5% delle vittime. Questo tipo di neoplasia è più aggressiva di quella mesoteliale e con minori aspettative di vita.
Tanto è vero che nella pubblicazione “Mirabelli D, Roberti S, Gangemi M, et al. Survival of peritoneal malignant mesothelioma in Italy: A population based study. Int J Cancer. 2009;124, 194-200, le aspettative di vita mesotelioma peritoneale sono di 5,6 mesi. Quindi meno del mesotelioma pleurico. Solo l’8,1% sopravvive oltre il primo anno dalla diagnosi. Solo il 7% sopravvive ai 5 anni.
Mesotelioma pericardico: che cos’è e fattori di rischio
Il pericardio è la sierosa che riveste e protegge il cuore. È formato da due membrane separate da un sottile strato di liquido.
Nel caso di infiammazione del pericardio, siamo di fronte alla pericardite. Questa malattia evolve, in alcuni casi, in tumore del pericardio, in chi è stato esposto a fibre di asbesto. Viene definito mesotelioma pericardico.
Mesotelioma della tunica vaginale del testicolo: cos’è
La tunica vaginale del testicolo è una sottospecie di “sacchetto” che ricopre i testicoli. In questo organo, le fibre di amianto provocano il mesotelioma del testicolo o, più precisamente, della tunica vaginale del testicolo.
Mesotelioma: i diversi tipi istologici
Il tipo di cellula maligna presente nel mesotelioma maligno determina il tipo istologico:
- Mesotelioma epitelioide (mesotelioma maligno epitelioide): il più comune (60-70% dei casi) e con migliore prognosi
- Mesotelioma sarcomatoide (fibroso) (10-20% dei casi)
- Misto (mesotelioma bifasico) (30-40% dei casi)
Prevenzione: evitare le esposizioni ad amianto
Il mesotelioma è la classica patologia asbesto correlata, mono fattoriale e dose dipendente. Infatti, le fibre di amianto sono l’unico agente causale, tranne i rari casi di rilevanza di esposizioni a radiazioni ionizzanti. Infatti, gli altri fattori causali sono molto rari e a più concorrenti come le fibre di asbesto.
Poichè nessuna fibra di amianto è innocua, e possono bastare anche poche fibre per provocare questa neoplasia, è necessaria la prevenzione. Lo strumento più efficace è la prevenzione primaria, che si concretizza nell’evitare ogni forma di esposizione. Poi c’è la prevenzione secondaria, quest’ultima si sostanzia nella diagnosi precoce. Questa permette per chi è affetto da mesotelioma terapia tempestiva, che può essere efficace, seppur limitatamente. Infatti, in quasi tutti i casi ad eccezione di un range tra il 5 e il 10%, la prognosi è infausta. Solo in questo limitato numero di casi di mesotelioma sopravvivenza è di 5 anni.
Epidemiologica del mesotelioma Italia: circa 2000 casi nel 2020
Il mesotelioma asbesto costituisce il 4% della mortalità globale per il cancro, per tutte le età e per entrambi i sessi. In ogni caso, il fatto stesso che dopo l’entrata in vigore della Legge 257/92 ci sia stato un ritardo nelle bonifiche è un fatto grave.
Questi ritardi sono stati denunciati dall’Avv. Ezio Bonanni. Questi ha pubblicato “il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022“ nella versione aggiornata. Purtroppo, l’emergenza dell’inquinamento, anche quello ambientale, è generalizzato. Infatti, il rischio amianto è la conseguenza delle esposizioni professionali, tuttavia negli ultimi tempi stanno emergendo anche casi di rischio ambientale.
Per questi motivi, l’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni ancora nel 2021, hanno insistito affinchè fossero impiegati i fondi del piano PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per le bonifiche. Infatti, la transizione ecologica impone l’ammodernamento delle strutture e quindi la rimozione di tutte le strutture che presentano materiali in amianto.
Sul profilo epidemiologico, si possono consultare i dati del VII Rapporto mesoteliomi e quelli dell’ONA, che certificano un più marcato aumento dei casi.
Consensus di Helsinki: prevenzione contro il mesotelioma
Uno dei cavalli di battaglia dell’avv. Ezio Bonanni è quello della prevenzione primaria. Cioè bonificare, in modo da evitare la dispersione delle fibre e la contaminazione degli ambienti di vita e di lavoro. Come detto, purtoppo, le bonifiche sono in ritardo e quindi le esposizioni proseguono.
Questa situazione ha impegnato l’ONA anche nella mappatura amianto, così da censire i siti e segnalarli. Inoltre, è stata realizzata l‘APP Amianto che non solo permette di segnalare, ma anche di informarsi su quali sono i siti a rischio.
Il fatto stesso che sia indispensabile evitare ogni forma di inalazione, ingestione delle fibre, è confermato nella revisione del Consensus di Helsinki del 2014. Quindi, la strada maestra rimane quella dell’applicazione del principio di precauzione e di evitare anche le esposizioni a bassa dose.
È possibile restare aggiornati sulle novità riguardanti il problema amianto consultando la categoria specifica di questo giornale: news amianto.
Mesotelioma: diagnosi e cura
Purtroppo, anche nel corso del 2021, il numero dei casi di mesotelioma in Italia è in continuo aumento. Così, dal 2020, è in aumento l’indice di mortalità, in seguito alla pandemia covid-19. Infatti, il coronavirus attacca gli stessi organi, che sono stati già attinti dalle fibre.
In più, questa emergenza ha provocato un ritardo nella sorveglianza sanitaria cui hanno diritto tutti i lavoratori esposti ad amianto.
Diagnosi clinica, strumentale e immunoistochimica
A seconda della localizzazione, vanno eseguiti determinati accertamenti. Per quanto riguarda il mesotelioma pleurico e del pericardio vanno eseguiti i seguenti esami:
- Radiografia del torace;
- Tomografia del torace TC;
- PET, che identifica le cellule neoplastiche per effetto del loro più alto consumo glucidico, perciò è lo strumento più efficace;
- Risonanza magnetica, attraverso cui si ottengono le immagini dettagliate dei tessuti molli del corpo, senza utilizzare raggi X;
- Biopsia, che identifica il tipo istologico, utile per fini terapeutici;
- Toracentesi, esame che permette di svuotare il torace e di acquisire il liquido su cui effettuare gli esami citologici;
- Pericardiocentesi, cioè l’esame del liquido del pericardio;
- Prelevamento di porzione di tessuto con ago;
- Esame immunoistochimico, che verifica le proteine sulla superficie della cellula oppure l’espressione genica del cancro;
- Esami del sangue, che permettono di misurare i livelli di osteopontina o di SMRP, cioè le molecole che sono presenti in abnorme quantità in caso di tumore da amianto.
Solo l’esame immunoistochimico è in grado di rendere la diagnosi certa del mesotelioma, fermo restando che è fondamentale anche l’anamnesi lavorativa.
Mesotelioma: la stadiazione
Sussistono diverse classificazioni per stabilire la stadiazione del mesotelioma. Tra queste la più recente è quella dell’IMIG – International Mesothelioma Interest Group.
Proprio in base alla stadiazione si stabilisce l’approccio terapeutico, in particolare quello chirurgico, dettato anche dal tipo istologico.
Il trattamento dei diversi tipi di mesotelioma
Il tipo di trattamento da applicare al mesotelioma dipende dalla stadiazione della neoplasia stessa. Per esempio, allo stadio 1 e raramente anche per i casi di stadi 2 e 3, di mesotelioma pleurico si applica la pleurectomia o la pleuropneumectomia.
Nel dettaglio, la pleurectomia prevede la resezione della pleura, mentre con la pleuropneumectomia avviene l’asportazione totale della sierosa.
Proprio come indicato nello studio a cura di Trevor Williams, Hadi Duraid e Sydeaka Watson: Extended Pleurectomy and Decortication for Malignant Pleural Mesothelioma Is an Effective and Safe Cytoreductive Surgery in the Elderly.
Mentre, nei casi di mesotelioma peritoneale si applica la peritonectomia e quindi l’asportazione del peritoneo.
La chemioterapia ipertermica intracavitaria
In genere dopo aver effettuato uno di questi interventi chirurgici, viene associato al trattamento anche la chemioterapia ipertermica intracavitaria.
Si tratta di una tecnica che prevede l’immissione di farmaci chemioterapici ad alte temperature, direttamente nell’organo colpito dalla neoplasia.
Lo scopo di questo trattamento è quello di sterilizzare la zona coinvolta dalla neoplasia e viene consigliato solo nei casi di tumore della pleura o del peritoneo. Per i dettagli ti invitiamo a consultare la seguente pubblicazione: Diaphragm and lung–preserving surgery with hyperthermic chemotherapy for malignant pleural mesothelioma: A 10-year experience.
I risultati di quest’ultimo approccio terapeutico sono stati molto positivi, con l’aumento nella maggior parte dei casi, della sopravvivenza ad una migliore qualità di vita.
Gli approcci terapeutici per i casi più gravi di mesotelioma
Nei casi più gravi di mesotelioma, quindi per i tumori dallo stadio più avanzato, è prevista solo la palliazione e la pleurodesi.
La pleurodesi, suggerita per il tumore della pleura, prevede di far aderire i due foglietti pleurici attraverso l’immissione di un agente chimico biologico. Il fine di questo approccio è quello di arginare i possibili versamenti pleurici e i suoi sintomi.
Per ulteriori dettagli consulta lo studio: Lurbinectedin as second- or third-line palliative therapy in malignant pleural mesothelioma: an international, multi-centre, single-arm, phase II trial (SAKK 17/16).
Che cos’è il talcaggio della pleura
Un altro tipo di terapia molto usato per curare il mesotelioma pleurico è il talcaggio pleurico. Si tratta di una procedura con esito quasi sempre positivo che prevede l’introduzione per via toracoscopica, di talco sterile tra i foglietti pleurici.
Questa tecnica serve ad asciugare versamento pleurico e ad alleviarne i sintomi.
Come alleviare i sintomi mesotelioma
Il mesotelioma essendo una delle neoplasie più aggressive, tende a manifestare anche tanti sintomi.
Per contrastare i sintomi e il dolore, i pazienti vengono trattati con analgesici e la combinazione di diversi farmaci come il cisplatino e il pemetrexed.
Proprio come si legge nella pubblicazione: Tumour Treating Fields in Combination With Pemetrexed and Cisplatin or Carboplatin as First-Line Treatment for Unresectable Malignant Pleural Mesothelioma (STELLAR): A Multicentre, Single-Arm Phase 2 Trial.
Mesotelioma: indennizzo INAIL malattia professionale
Salvi i rari casi di mesotelioma esposizione ambientale, nella quasi totalità, queste neoplasie hanno origine professionale. Infatti, l’Italia fu il 2 produttore ed utilizzatore europeo di amianto.
Il mesotelioma è inserito nella lista I dell’INAIL per l’agente eziologico amianto. Pertanto, sussiste la presunzione legale di origine.
Agenti Causali | Periodo Massimo d’indennizzabilità | Lista | Gruppo |
Asbesto | Illimitato | I | 6 (tumori professionali) |
Erionite | Illimitato | I | 6 |
Nello specifico, l’erionite fa parte delle fibre asbestiformi e può provocare il mesotelioma pleurico e peritoneale.
In entrambi i casi di esposizione, il mesotelioma è compreso nella Lista I dell’INAIL. È, perciò, considerata una malattia di origine lavorativa di elevata probabilità.
Per questi motivi, quindi, l’INAIL dovrà sempre indennizzare le vittime di mesotelioma. Infatti, il nesso causale si presume ed è sufficiente la sola presenza della noxa patogena nell’ambiente lavorativo per poter ottenere l’indennizzo INAIL.
Mesotelioma: presunzione legale di origine
Oltre alla prevenzione primaria e secondaria, è importante anche tutelare i diritti della vittima colpita da mesotelioma.
Prima di tutto occorre che la vittima ottenga il riconoscimento di malattia professionale. Essendo il mesotelioma una malattia inserita nella Lista I, si ha la cosiddetta presunzione legale di origine. Quindi al lavoratore basta dimostrare la neoplasia e la presenza della noxa nell’ambiente lavorativo (Cassazione, sezione lavoro, 23653/2016).
Una volta ottenuto il riconoscimento, si potrà richiedere l’indennizzo INAIL del danno biologico, la tutela risarcitoria del danno differenziale e tutte le altre prestazioni a cui si ha diritto.
Prestazioni INAIL per il mesotelioma di origine professionale
Con il riconoscimento dell’origine professionale sussiste il diritto alla rendita mensile, stabilita in proporzione all’entità del danno biologico (non inferiore al 16%).
Se invece il danno biologico fosse inferiore, sussiste il diritto all’indennizzo del danno biologico con una tantum.
In caso di decesso, la rendita INAIL viene liquidata al coniuge superstite nella misura del 50% della prestazione spettante alla vittima. La rendita di reversibilità spetta anche ai figli nella misura del 20% per ognuno, a condizione che non superi l’iniziale 100%.
Fondo Vittime Amianto per mesotelioma
Con il riconoscimento dell’origine professionale del mesotelioma, esistono anche le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto. Ciò è stabilito da art.1 co. 241/246 L.244/2017.
Questa prestazione è erogata direttamente dall’INAIL e viene sommata alla rendita mensile. Può essere anche accreditata alla rendita in reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni.
In caso di esposizioni ambientali amianto che causano il mesotelioma, hanno comunque diritto alla prestazione del Fondo Vittime Amianto. Si tratta dell’una tantum riservata alle vittime mesotelioma esposizione ambientale.
In caso di esposizione ambientale amianto che provoca il mesotelioma, l’una tantum è pari ad € 10.000.
Riconoscimento di Vittima del dovere
Gli appartenenti alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza, sono le categorie a rischio per malattie asbesto correlate. In modo particolare, tra coloro che hanno svolto servizio nella Marina Militare Italiana. Tanto è vero che per tutelare le vittime, in particolare di mesotelioma, vi è stato il riconoscimento di equiparato a vittima del dovere.
Infatti, il legislatore è intervenuto con l’art. 20 della Legge 183/2010, che riconosce sia alla vittima che ai familiari, in caso di decesso, alcuni diritti previdenziali. Questo diritto è stato poi esteso a tutte le vittime amianto e di altri cancerogeni.
Infatti, tutti i casi di mesotelioma per esposizione ad amianto nelle forze armate e nel comparto di sicurezza rientrano nell’art. 1, co. 564 della Legge 266/2005. Tanto è vero che, poi, è stato emanato il DPR 243/2006 che fa riferimento a queste condizioni ambientali sfavorevoli.
Il tema è di centrale importanza anche per la tutela dei superstiti degli equiparati alle vittime del dovere. In caso di decesso, questi diritti sono riconosciuti ai familiari, in particolare al coniuge e ai figli.
Per approfondimenti consulta la voce: Vittime del Dovere.
Immediato pensionamento per mesotelioma
I lavoratori affetti da mesotelioma di origine professionale hanno diritto ai benefici contributive dovuti a chi è esposto all’amianto (ex art. 13 comma 7 L. 257/1992).
Così è possibile accedere al prepensionamento, grazie alla maggiorazione del 50% del periodo di esposizione professionale. Invece, se si è già in pensione, si attuerà la rivalutazione dei contributi, utilizzando il coefficiente 1,5.
Inoltre l’articolo 1, comma 250, della Legge 232/2016, ha sancito il diritto all’immediato pensionamento per i lavoratori affetti da mesotelioma sprovvisti dei requisiti per il pensionamento, al momento dell’insorgenza della malattia da amianto di origine professionale.
La procedura di pensione invalidità amianto può essere adottata solo se, nonostante l’accredito dei benefici amianto con il coefficiente 1,5, il lavoratore non matura il diritto a pensione.
Come ottenere l’integrale risarcimento danni
Il lavoratore vittima di mesotelioma ha diritto anche al risarcimento dei danni. Ciò che l’INAIL indennizza è solo il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.
L’integrale ristoro dei danni si ottiene, invece, facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. In questo modo il risarcimento comprende in aggiunta il danno morale e quello esistenziale. La quantificazione si stabilisce in maniera personalizzata e tiene conto delle tabelle stabilite dal Tribunale di Milano.
La tutela medica e legale per le vittime di mesotelioma
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto – svolge la sua fondamentale funzione di assistenza per le vittime amianto. In primo luogo, con l’applicazione del principio di precauzione. L’ONA assicura un servizio di assistenza legale gratuita per le vittime del mesotelioma. Infatti, l’Avv. Ezio Bonanni è l’autore della pubblicazione ONA “Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere le tutele previdenziali ed il risarcimento danni“.
Con questo manuale, l’Avv. Ezio Bonanni ha sostanzialmente realizzato una guida anche per la tutela dei diritti delle vittime e dei familiari. Non sempre è semplice districarsi nei meandri della burocrazia.
In molti casi, poi, il mesotelioma è provocato da esposizioni ambientali. Quello del mesotelioma per esposizione ambientale è un tema sempre rilevante, e non risolto. Sia sulla questione di evitare ogni forma di esposizione, sia sulle tutele. Infatti, sono insufficienti quelli del Fondo Vittime Amianto, che si limitano ad una tantum di Euro 10.000.
Nel corso della conferenza di presentazione della pubblicazione “Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere le tutele previdenziali ed il risarcimento danni“, l’Avv. Ezio Bonanni ha, in sintesi, spiegato quali sono i diritti delle vittime di mesotelioma.

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L’assistenza legale online gratuita
Il team di avvocati online gratis dell’ONA fornirà un primo parere legale gratuito e ti assisterà nelle varie fasi.
- Denuncia malattia professionale: è una certificazione necessaria per avviare la procedura di riconoscimento dell’origine professionale del cancro del mesotelio. Con questa certificazione si può ottenere l’indennizzo INAIL, la rendita diretta o in reversibilità (per il coniuge e i figli).
- Accertamento del danno biologico permanente: serve per ottenere il riconoscimento dell’origine professionale del cancro del mesotelio e quantificare il grado invalidante, utile nell’eventuale giudizio per il risarcimento danni a carico del datore di lavoro e altri responsabili.
- Revisione danno permanente: può essere richiesta sia dall’INAIL sia dalla vittima per riesaminare la quantificazione del danno biologico in caso di aggravamento.
- Ricorso amministrativo e giudiziario: in caso di mancato riconoscimento della rendita o di riconoscimento grado invalidante inferiore, la vittima ha il diritto a ricorrere in via amministrativa per far fissare la visita collegiale INAIL.
- Prestazioni INAIL: la vittima ha diritto all’indennizzo del danno biologico e al risarcimento dei danni da diminuite capacità di lavoro con una rendita mensile, che tiene conto della retribuzione e del grado invalidante.