Diritti delle vittime: i lavoratori e i cittadini, che sono rimasti esposti alle polveri e fibre di asbesto, rischiano di contrarre una patologia asbesto correlata. La capacità cancerogena dell’asbesto è confermata anche dallo IARC, nella sua ultima monografia.
Le vittime hanno diritto a diversi benefici e al risarcimento dei danni subiti. Questi benefici possono essere richiesti e goduti anche dai familiari superstiti.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni hanno come obiettivo principale la tutela dei diritti delle vittime di amianto.
Inoltre su questo giornale è possibile anche consultare tutte le informazioni riguardanti l’amianto nella categoria “news amianto“.
Quali sono i diritti delle vittime di asbesto?
Tutti coloro che sono stati esposti ad asbesto, anche in essenza di patologia, hanno già subito un danno. Infatti le fibre inducono in primo luogo infiammazione (Corte di Cassazione, IV Sez. Pen., n. 45935/2019) poi, nel tempo, anche il cancro.
Tutti coloro che si sono esposti ad asbesto, devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria, compresi coloro che sono già in pensione, ai sensi dell’art. 259 del D.Lgs 81/2008.
Nel caso in cui si manifesti una malattia asbesto correlata, ci si può rivolgere all’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto. Il servizio di medicina legale dell’ONA, coordinato dal Dott. Cianciosi, permette la certificazione di malattia professionale.
Con questo sistema di assistenza medica e legale è possibile avviare il percorso per ottenere sia il riconoscimento INAIL che il risarcimento del danno.
Rendita INAIL: la tutela previdenziale
La rendita INAIL o indennizzo INAIL è una prestazione mensile in favore dei lavoratori affetti da patologia professionale riconosciuta.
Ciò vuol dire che la malattia è stata causata dall’esposizione a fibre di asbesto sul luogo di lavoro. In questo caso il grado invalidante è pari almeno al 16%.
Se invece il danno biologico fosse inferiore, sussiste il diritto all’indennizzo del danno biologico con una tantum. Esiste anche la rendita INAIL reversibile per gli eredi in caso di decesso.
Fondo Vittime Amianto: prestazioni aggiuntive
L’articolo 1, commi 241/246 della L. 244/2007, ha istituito il Fondo Vittime Amianto (FVA). Questa prestazione si somma alla rendita INAIL. Questo indennizzo prevede la maggiorazione del 15% (Circolare INAIL n. 25 del 27 settembre 2021).
Inoltre, il Fondo tutela anche le vittime di mesotelioma per esposizione ambientale. Infatti, poiché l’asbesto si utilizzò in modo ubiquitario, sono molti i casi di mesotelioma per esposizione ambientale.
Per questi motivi, si riconosce il diritto a una tantum di 10.000 euro a coloro che hanno subito l’insorgenza del mesotelioma a causa di esposizione ambientale ad asbesto
Riconoscimento dello status di Vittima del Dovere
Possono richiedere il riconoscimento di Vittime del Dovere gli appartenenti al personale civile e militare delle Forze Armate e del Dipartimento di Pubblica Sicurezza con invalidità permanente o deceduti a causa dell’attività di servizio.
Il riconoscimento della qualità di Vittima del Dovere comporta una serie di benefici assistenziali e previdenziali, oltre a indennizzi una tantum e mensili.
Risarcimento danni: diritti delle vittime e dei superstiti
Il ristoro integrale dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, spetta a chiunque abbia subito dei danni riconducibili alle fibre di asbesto.
infatti l’INAIL indennizza solo il danno biologico e danno patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Il risarcimento, che comprende anche i danni morali ed esistenziali, si ottiene facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
Anche i familiari delle vittime hanno diritto al risarcimento danni. In questo caso si parla di due tipologie di danno: una indiretta, subita in qualità di erede, e una diretta, subita in qualità di vittima.
Le vittime dell’asbesto e i diritti pensionistici
Anche in caso in cui non si sia manifestata la patologia asbesto correlata, sussistono comunque i diritti per coloro che sono esposti alla fibra killer. In questi casi, però, ottenere questi riconoscimenti è molto più complicato, quantomeno dal punto di vista processuale. Infatti, nel corso degli anni, l’INAIL ha sempre ritardato e, in molti casi, rifiutato le certificazioni.
Quindi la complessa procedura deve poi proseguire, dopo la domanda all’INPS, in sede giudiziaria. Quindi vi è tutto un complesso di atti che devono essere eseguiti per arrivare alla prova dell’esposizione ultradecennale e superiore alle 100 ff/ll. Per questi motivi, in tale ambito, è molto importante anche l’archivio dell’ONA, composto anche di consulenze e sentenze.
Proprio sulla base di tutti questi elementi, compresa la letteratura scientifica, è stato possibile dimostrare in molte occasioni il superamento di questa soglia per più di dieci anni. In questi casi i lavoratori hanno il diritto al prepensionamento, ai sensi dell’art. 13 comma 8 della legge 257/92.
Nel tempo questa norma è stata più volte modificata. Sono stati inseriti termini di decadenza triennale dopo la domanda all’INPS. Mentre, in altri casi, si è introdotta la decadenza per mancata domanda all’INAIL.
Proprio per districarsi, i lavoratori esposti ad asbesto possono chiedere la consulenza gratuita all’ONA per avere il riconoscimento del diritto ai benefici contributivi amianto.
Benefici contributivi per esposizione ad amianto
Con i benefici contributivi da esposizione ad asbesto (art. 13 comma 7 legge 257/92) è possibile accedere anticipatamente al pensionamento e con un importo maggiorato.
Il diritto ai benefici amianto spetta ai dipendenti che hanno svolto attività professionale in esposizione all’asbesto per almeno 10 anni entro il 2 ottobre 2003. In caso di insorgenza di malattia professionale, invece, non è previsto alcun limite temporale di esposizione.
Prepensionamento e pensionamento immediato vittime amianto
Grazie alla maggiorazione contributiva del 50% del periodo di esposizione professionale, la vittima ottiene il prepensionamento. In caso, invece, sia già in pensione, si attuerà la rivalutazione dei contributi, utilizzando il coefficiente 1,5.
Inoltre l’articolo 1, comma 250, della Legge 232/2016, ha sancito il diritto alla pensione d’inabilità immediata per i lavoratori che, nonostante l’accredito dei contributi, non raggiungono il diritto alla pensione.
Pensione per Ferrovieri esposti asbesto
Il personale del settore ferroviario e della produzione dei rotabili ferroviari è stato lungamente e massicciamente esposto ad asbesto. Ha quindi diritto a specifici benefici contributivi e prestazioni assistenziali.
Il rischio di esposizione ad asbesto ha interessato, in particolare, i macchinisti di locomotive a vapore e di locomotive elettriche. Anche gli stessi manutentori delle grandi officine riparazioni, sono stati tra i più esposti ad asbesto. Soprattutto nei materiali di attrito, come quelli usati per i freni, l’amianto è in forma dinamica. Perciò è più facile che si polverizzano pulviscoli di amianto, provocando gravi patologie asbesto correlate.
L’argomento è stato trattato nella puntata di ONA TV: L’amianto corre sui binari.
Diritti delle vittime: assistenza legale e medica
L’ONA e l’Avvocato Bonanni supportano le vittime, assistendole legalmente in tutte le diverse fasi per salvaguardare i loro diritti.
Il suo team di esperti del settore offre la sua esperienza per tutelare tutte le vittime di malattie asbesto correlate e assicurare tutte le prestazioni previdenziali e assistenziali prevista dalla legge.