Amianto: come tutelarsi legalmente

Con il termine amianto si identificano i minerali che hanno la capacità di ridursi in fibre dannose per la salute. Con questi minerali, definiti anche asbesto, sono stati realizzati molti prodotti. Il loro utilizzo, nell’edilizia, con i materiali eternitcemento amianto, e in altri impieghi tra i più disparati, ha causato inquinamento.

In Italia, con la Legge 257 del 1992, questi minerali che si distinguono in serpentini e anfiboli sono stati messi al bando. Tuttavia, pur con il divieto di estrazione e lavorazione, il rischio è rimasto sempre elevato. Infatti, l’Italia è stato il secondo utilizzatore in Europa e dopo il 1992, le bonifiche sono state limitate e tardive.

Tanto è vero che ci sono ancora in Italia 40milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto, in circa 1milione di siti. Tanto che il numero di malattie asbesto correlate è in continuo aumento: nel 2022, complessivamente sono morte più di 7mila persone a causa dell’asbesto. Per questi motivi, l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e l’avv. Ezio Bonanni hanno posto l’accento sulla prevenzione primaria con obbligo di bonifica.

Prevenzione e tutela legale

Poiché tutti coloro che sono stati esposti alle fibre di amianto hanno subito un danno, è fondamentale la sorveglianza sanitaria. In sostanza, dei controlli, per la diagnosi precoce di eventuali danni biologici ed attivare la terapia idonea e allo stesso tempo la tutela legale.

Come è noto, la maggioranza delle esposizioni cancerogene si sono verificate nei luoghi e a causa di mansioni lavorative, anche se non mancano quelle ambientali. Per cui la tutela legale predisposta dall’Avv. Ezio Bonanni si è rivelata efficace per la prevenzione, per le prestazioni previdenziali (INAIL e causa di servizio) e per il risarcimento del danno amianto.

In sostanza, oltre alla bonifica dei siti, occorre assicurare alle maestranze il prepensionamento amianto, gli indennizzi per le malattie amianto e il risarcimento danni. Per cui, tra le finalità dell’osservatorio Nazionale Amianto vi è anche la rilevazione epidemiologica e la tutela dei diritti delle vittime: la prevenzione terziaria.

Tutti coloro che hanno il sospetto di essere stati esposti alle fibre di amianto o, peggio, di aver subito dei danni, possono rivolgersi all’ONA. Innanzitutto, contattando il numero verde gratuito

800 034 294,

oppure inviando richiesta di consulenza medica e legale gratis.

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I minerali di asbesto amianto

Cos’è l’amianto? L’amianto è detto anche asbesto. Questi minerali fibrosi si distinguono nei serpentini, tra i quali il crisotilo, detto anche amianto bianco – gruppo dei fillosilicati) e gli anfiboli. Tra questi ultimi l’actinolite, l’amosite, la crocidolite, la tremolite o amianto grigio – verde – giallo e l’antofillite – gruppo degli inosilicati.

Tutti questi minerali, in realtà hanno sempre strutture mineralogiche distinte. In più ci sono degli altri minerali fibrosi (fibra asbestiforme), che non sono considerati come amianto. Infatti, l’ art. 247 D.Lgs 81/08, identifica nei minerali di asbesto solo questo numero circoscritto. In realtà, ci sono tanti altri minerali che hanno la stessa struttura dell’asbesto.

Tra i minerali asbestiformi, possono essere annoverati la fluoroedenite, estratta nella miniera di Biancavilla; e l’erionite, in Turchia. Nelle popolazioni della città di Biancavilla, negli ultimi dieci anni sono stati censiti almeno 50 casi di mesotelioma. Siamo di fronte ad un numero considerevole di casi.

Per questi motivi, la classificazione contenuta nell’art. 247 del DLG. 81 del 2008 andrebbe aggiornata. Queste le richieste dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni.

L’amianto cos’è: anfiboli e serpentini

Tutti i materiali di asbesto, e contenenti minerali di asbesto sono pericolosi perchè si riducono a fibre che si disperdono nell’ambiente. Quello della dispersione delle fibre negli ambienti di lavoro e di vita è un serio problema, perchè anche limitate esposizioni sono dannose. Infatti, anche poche fibre possono causare il mesotelioma e altre malattie asbesto correlate.

La lesività dell’amianto è legata al tipo di minerale. L’amosite e la crocidolite sono i tipi di amianto più lesivi della salute. Tuttavia, anche il crisotilo è cancerogeno. Quindi si pone il problema di evitare ogni rischio esposizione amianto.

Il punto chiave è quindi la capacità di ridurre la dispersione di fibre. Ciò si può realizzare con la bonifica. Prima di tutto con la rimozione dell’amianto. Poi con altri sistemi come il confinamento e l’incapsulamento.

Tutti i materiali contenenti i minerali di amianto provocano inquinamento delle fibre di asbesto. Questo si verifica, prima di tutto, negli ambienti di lavoro, poi in quelli di vita.

Per valutare la lesività e per amianto rischi, si deve tener conto sia della matrice, se compatta o friabile, e poi dei tipi di minerale. Se la matrice friabile, l’indice di aereodispersione è molto elevato. Tuttavia, è fondamentale la vetustà dei materiali ed eventuali stress. Così, anche le matrici compatte delle onduline di Eternit danno rilascio di fibre se usurate e sottoposte ad agenti atmosferici.

Così le stesse tubature degli acquedotti, realizzate in Eternit. Questa definizione identifica anche gli stabilimenti della omonima multinazionale svizzera. Questi materiali danno rilascio di fibre specialmente in casi di manutenzione e di microlesioni di terremoti anche di lievissima entità.

L’esposizione ad amianto: inalazione ed ingestione

I materiali di amianto ridotti in polvere di eternit causano esposizione all’amianto, causata dall’inalazione e dall’ingestione delle fibre.

Così queste ultime entrano nel nostro organismo. Con l’inalazione delle fibre di amianto, sono gli organi dell’apparato respiratorio ad essere investiti. Quindi, la laringe, la faringe e i polmoni. In questi organi, le fibre provocano una prima infiammazione: l’asbestosi. Giunte alla pleura, l’infiammazione provoca l’ispessimento pleurico e le placche pleuriche. Nei polmoni le fibre oltre a provocare l’asbestosi, causano il tumore del polmone, oltre a quello della laringe e faringe.

Invece, le fibre ingerite colpiscono in particolare gli organi gastrointestinali. Sono, infatti, patologie asbesto correlate anche il tumore al colon, il tumore del fegato e quello dell’esofago.

Poi le fibre per contiguità o con il flusso sanguigno investono il mesotelio. Questo tessuto è noto per la sua capacità di produrre un fluido sieroso chiamato liquido mesoteliale che aiuta a lubrificare alcune cavità del corpo umano, come la cavità pleurica (che circonda i polmoni), la cavità pericardica (che circonda il cuore) e la cavità peritoneale (che circonda gli organi addominali).

Il suddetto siero riduce l’attrito tra gli organi e le pareti della cavità durante i movimenti.Tra queste ultime la pleura e il peritoneo. Inoltre, la tunica vaginale del testicolo e il pericardio. In questi casi, c’è un concreto rischio di insorgenza del mesotelioma, una forma di cancro che colpisce il mesotelio.

Il problema principale dell’amianto è la sua capacità di causare il cancro e comunque malattie altamente invalidanti, nella maggior parte mortali.

Per questi motivi, in attesa della bonifica, è necessario identificare i siti a rischio ed evitare le esposizioni.

La messa al bando con la Legge 257 del 1992

Amianto

I minerali di amianto sono stati estratti e lavorati in Italia fino al 28 aprile 1993. Con l’entrata in vigore della L. 257 del 1992, l’amianto è stato messo al bando nel nostro Paese. Questo divieto non ha ad oggetto tutto ciò che è stato prodotto e posto in opera fino all’entrata in vigore della L. 257 del 1992.

Fino a quella data, l’Italia era stato il secondo produttore ed utilizzatore di amianto in Europa. Solo l’Unione Sovietica ne aveva prodotto e utilizzato di più. Ciò fu dovuto, principalmente, al basso costo. Così dovuto alla facilità di estrazione amianto, e alle capacità ignifughe e di resistenza al calore e alla trazione.

Questi minerali sono stati messi al bando totalmente solo in Europa: così tutti gli stati dell’Unione Europea. Negli altri continenti i divieti sono a macchia di leopardo. La produzione più elevata si registra in Cina ed in India. Inoltre, recentemente, anche il Canada, uno dei maggiori produttori ed esportatori di crisotilo, ha dismesso l’estrazione e la commercializzazione.

Quindi, poiché se ne lavorano ancora circa due milioni di tonnellate ogni anno è necessaria la messa al bando globale.

L’amianto nell’edilizia: l’Eternit – cemento amianto

L’ Eternit indica contemporaneamente la multinazionale svizzera titolare del brevetto e i prodotti di cemento amianto. In Italia questa multinazionale aveva cinque stabilimenti. Il più importante era quello di Casale Monferrato. Inoltre, ce ne erano altri quattro: Bagnoli, Cavagnolo, Rubiera e Siracusa.

I prodotti di cemento amianto chiamati Eternit erano realizzati con cemento e amianto (al 15 %). Generalmente, era utilizzato amianto crisotilo. Solo una minima parte era costituito dalla amosite (amianto verde) e dalla crocidolite (amianto blu). Con l’impasto, erano poi realizzate le onduline amianto. Queste ultime erano utilizzate per le coperture degli edifici industriali, civili e prefabbricati. Inoltre, le lastre piane (come nelle pareti divisorie) che erano utilizzate anche per l’insonorizzazione. Poi, nella produzione di tubi di acquedotti di acqua potabile, fognature, serbatoi d’acqua e canne fumarie.

Questi prodotti a matrice compatta avevano, se integri, poca dispersione di fibre. Tuttavia, se sottoposti ad agenti atmosferici, al cambio delle temperature e a lavori vari rilasciano fibre aerodisperse. La matrice compatta, quindi, non è sinonimo di sicurezza. Tanto è vero che tutti questi prodotti, compresi quelli in Eternit, sono stati posti la bando.

I responsabili degli stabilimenti dei prodotti in Eternit sono stati nel tempo sottoposti a giudizio per gli elevati indici di mortalità dei lavoratori. Nel caso degli stabilimenti della multinazionale Eternit si è verificato un vero e proprio disastro ambientale.

L’amianto nell’industria: esposizioni professionali

L’amianto è stato utilizzato nelle strutture e negli impianti degli stabilimenti. Oltre che nella produzione di Eternit, è stato utilizzato come materiale di consumo. In particolare, è stato utilizzato come isolante termico, per le alte temperature.

Così nelle industrie chimiche, siderurgiche, vetrarie, ceramiche, distillerie, zuccherifici, centrali termiche e termoelettriche. Poi nelle basse temperature (in impianti di frigorifero o di condizionamento) o come antifiamma nelle condotte per impianti elettrici. Nell’industria tessile è stato utilizzato nei macchinari. In molti casi, l’amianto era utilizzato per realizzare tute ignifughe.

Inoltre, questi minerali fibrosi erano utilizzati per ricavare corde, nastri e guaine utilizzati per coprire cavi elettrici, tubazioni, così come tessuti per tute protettive ignifughe per l’industria siderurgica e per i piloti da corsa. Nell’industria chimica e alimentare alcuni filtri erano realizzati con carte d’asbesto o polvere amianto compressa e utilizzati per la filtrazione del vino e delle bibite.

Inoltre, i minerali di asbesto, hanno avuto uso nella produzione per oggetti domestici: asciugacapelli, forni, stufe, tendaggi, teli da stiro, filtri per sigarette e persino nei giocattoli, come la sabbia artificiale, nelle solette da scarpe e in alcuni preparati farmaceutici.

L’amianto nei mezzi di trasporto (treni, aerei, navi)

L’amianto è stato utilizzato perfino per la coibentazione delle carrozze ferroviarie e nei locomotori delle Ferrovie dello Stato. Inoltre, nella Marina mercantile e nel trasporto marittimo. Gli altri mezzi di trasporto su rotaia sono stati anch’essi dominati dall’utilizzo di amianto. Negli autobus, nei camion e negli autoveicoli l’amianto era presente nei materiali di attrito, per esempio nei ferodi dei freni e delle frizioni nonché per le coibentazioni.

Rischio amianto negli acquedotti

Lo IARC, nell’Ultima Monografia in materia di asbesto, pag. 224, capo 1.4.3: water, ribadisce che l’amianto è cancerogeno anche se ingerito.

Infatti così si legge: “Asbestos can enter the aquatic environment from both natural and anthropogenic sources, and has been measured in both ground- and surface- water samples. Erosion of asbestos-bearing rock is the principal natural source.

Anthropogenic sources include: erosion of waste piles containing asbestos, corrosion of asbestos-cement pipes, disintegration of asbestos-containing roofing materials, and, industrial wastewater run-off (ATSDR, 2001)”.

Per cui si evidenzia che le fibre di amianto possono contaminare le acque, comprese quelle degli acquedotti.

“Le fonti antropiche includono [..] corrosione dei tubi di cemento-amianto, disintegrazione dei materiali di copertura contenenti amianto e deflusso delle acque reflue industriali (ATSDR, 2001)”.

Amianto e colangiocarcinoma del fegato

L’ONA ha dimostrato che le fibre di amianto ingerite provocano il colangiocarcinoma del fegato. Sono, ormai, numerose le sentenze che hanno riconosciuto questa patologia come di origine professionale.

Ne sono colpiti, in modo particolare, i lavoratori esposti all’amianto e coloro che hanno bevuto acqua contenente fibre. Queste conclusioni trovano conferma negli studi del Prof. Giovanni Brandi. Questi ha dimostrato che tra gli agenti eziologici del colangiocarcinoma del fegato, vi sono anche le fibre di amianto ingerite.

Per approfondimenti: “Asbestos: A Hidden Player Behind the Cholangiocarcinoma Increase? Findings From a Case-Control Analysis”.

Amianto nelle tubature di acqua potabile

La rete idrica italiana, essendo stata realizzata in gran parte prima dell’entrata in vigore della Legge 257/92 è in amianto.

Allo stesso modo, anche gli allacci, le tubature interne e i cassoni, sono stati realizzati in amianto. Quindi, per questi motivi, una delle battaglie importanti dell’avv. Ezio Bonanni è proprio la bonifica degli acquedotti.

Negli anni sono stati raggiunti significativi risultati nella bonifica degli acquedotti inquinati dall’amianto. Il caso dell’acquedotto carpigiano lo dimostra.

Infatti, grazie all’impegno dell’ONA, sia l’acquedotto di Carpi e Soliera che altri acquedotti, sono stati bonificati.

Amianto asbesto e i residui nel borotalco

amianto nel talco

Fino ai tempi più recenti, l’amianto era presente nel talco, estratto dalle miniere delle Alpi e degli Stati Uniti. Il talco è una materia prima usatissima nella produzione di cosmetici. Tutti pensiamo alla polvere “da bagnetto”, ma in realtà è uno degli ingredienti principali del makeup (nelle polveri, come base, ma anche in fondotinta, rossetti, eccetera). Per legge, il talco utilizzato nei cosmetici deve essere privo di amianto. Ciò significa che è necessario verificare attentamente che nel talco non ci siano quantità di amianto.

Infatti, la società Johnson & Johnson negli USA, poiché è stata poco attenta a questa forma di inquinamento da asbesto, ha ricevuto diverse condanne per aver causato molti decessi per mesotelioma, per il sospetto che il talco fosse contaminato da residui di amianto.

Necessaria la messa al bando globale dell’asbesto

Italia

La produzione di asbesto ha superato i 2milioni di tonnellate, fino a tempi più recenti. Il Canada è stato uno degli ultimi Paesi a interrompere l’estrazione di amianto. Purtroppo, al momento soltanto 62 Stati hanno bandito l’amianto. Tra questi, oltre all’Unione Europea, soltanto Arabia Saudita, Argentina, Australia, Cile, Croazia, Gabon, Giappone, Honduras, Kuwait, Seicelle ed Uruguay hanno messo al bando l’uso dell’amianto.

Asbesto o amianto: i danni alla salute

La salute è il bene più prezioso dell’essere umano. L’art. 32 della Costituzione lo tutela anche nella sua dimensione collettiva. Nei luoghi di lavoro, l’esigenza di protezione è stata affermata nell’art. 2087 del codice civile.

Nel tempo, la normativa di prevenzione si è sviluppata con le norme del decreto legislativo 81/2008. Tuttavia, la tutela della salute necessita di interventi concreti, ben oltre le affermazioni di principio.

L’amianto cosa provoca? Queste fibre causano fenomeni di infiammazione. Tra questi, le placche, ispessimenti pleurici e l’asbestosi.

Poi ci sono tutti i fenomeni neoplastici. Primi fra tutti ci sono il mesotelioma tumore del polmone, della laringe, della faringe, delle ovaie, dello stomaco e del colon retto.

In più, secondo le ricerche dell’ONA e del professor Ugazio, anche altre neoplasie hanno origine dall’esposizione ad amianto:

  • tumore al cervello;
  • cancro della colecisti;
  • cancro del pancreas;
  • tumore della prostata;
  • carcinoma al rene;
  • cancro alla tiroide;
  • neoplasia alla vagina-vulva;
  • cancro alla mammella;
  • tumore alla vescica.

In particolare, quest’ultimo è dimostrato da diversi studi scientifici, come Epidemiology and etiology of bladder cancer”, “Epidemiology and prevention of bladder cancer“ e “An update review of the literature: risk factors for bladder cancer with focus on occupational exposures.

La stessa OMS con lo IARC, ossia l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha confermato la cancerogenicità dell’amianto: “There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos“.

Quindi, ha chiarito che “Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum” (Volume 100C –IARC, Monographs).

In questo giornale tutte le notizie relative all’amianto sono raccolte della categoria news amianto.

Mortalità per l’amianto-asbesto nel mondo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che, solo per tre del più elevato numero di patologie asbesto correlate, sono stati censiti circa 107mila decessi ogni anno di origine professionale.

In realtà, si tratta di un dato sottostimato, perché circoscritto ai soli mesoteliomi, tumori del polmone ed asbestosi per motivi professionali. Quindi, non si tiene conto delle altre patologie e di quelle non professionali.

In realtà, l’OMS ha omesso, e omette, di assumere le necessarie determinazioni in ordine alla necessità del bando globale dell’amianto.

Amianto asbesto: epidemiologia nel 2021

La situazione in Italia è non meno drammatica, anzi, il numero dei casi di mesotelioma nel 2021, è in aumento. Infatti, sono stati sfiorati i 2mila casi, con un’incidenza di mortalità del 93%. I dati aggiornati sono disponibili nel VII Rapporto ReNaM.

Il quadro della situazione italiana è reso sempre più delicato dai ritardi nelle bonifiche. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è carente di risorse per le bonifiche.

Questa situazione è stata recentemente sottolineata dall’avv. Ezio Bonanni, nel corso del suo intervento presso il salone d’onore del CONI.

In questo contesto, ancora dominato dall’emergenza Covid-19, si impone la necessità di scelte radicali.

L’avv. Ezio Bonanni, nella sua pubblicazione Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022, traccia il quadro della reale situazione italiana.

Per tali ragioni, l’ONA ha insistito e insiste sulla necessità di una maggiore attenzione e protezione. Inoltre, sono fondamentali la ricerca scientifica e la sorveglianza sanitaria, e la tutela legale.

Questa circolarità di protezione è decisiva ai fini di vincere la nostra battaglia contro l’amianto e fermare questa strage.

Il picco delle malattie asbesto correlate è previsto per il 2025/2030.

Aggiornamento da parte dell’Istituto Superiore di Sanità

Dai dati epidemiologici registrati dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) emerge il perdurare dell’insorgenza di malattie attribuibili a esposizioni ad amianto nel nostro Paese. Ciò evidenzia come la presenza ancora diffusa di amianto crea ancora un problema di sanità pubblica sul quale è urgente intervenire.

Per questo si è riaperto il dibattito grazie alla risoluzione presentata dal Parlamento Europeo dell’ottobre 2021 “per la protezione dei lavoratori dell’amianto”. In questa occasione si sollecitano gli Stati membri a intraprendere tutte le azioni necessarie per eliminare gli effetti sulla salute delle potenziali esposizioni all’amianto, professionali e ambientali.

Infatti, sebbene la maggior parte dei casi di mesotelioma è causata da esposizione lavorativa, si stima che, a livello globale, i casi di mesotelioma dovuti a esposizioni ambientali sono tra il 5 e il 20%.

Per questo, dal 1 luglio 2025, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno aver provveduto all’eliminazione dei prodotti a base di amianto (Regolamento UE 2016/1005) e alla conseguente eradicazione delle malattie amianto correlate. Queste misure rientrano tra le priorità ambiente e salute dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), al fine di perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

Tutela legale: amianto killer e rischi connessi

Con riferimento ai danni da amianto, occorre rimarcare il fatto che, solo evitando l’esposizione eternit è possibile vincere definitivamente contro le malattie da asbesto.

Infatti, come già, più volte, evidenziato, queste malattie hanno esito infausto, in particolare il mesotelioma. Per tali motivi, l’approccio per affrontare e risolvere questa problematica è proprio quello della bonifica.

Quindi, la tutela legale rileva in chiave preventiva. Prima di tutto, con il rispetto delle norme di cui al Dlgs. 81/2008, e poi, dell’art. 2087 c.c.. È fondamentale un approccio che debba essere, prima di tutto, culturale. In altre parole, deve essere promossa la c.d. cultura della prevenzione. In più, della rimozione dei rischi amianto alla radice.

Amianto: Europa ci impone la bonifica entro il 2030

Entro il 2030, secondo le disposizioni europee, l’amianto dovrà essere smaltito. Quello della bonifica è il vero punto di svolta per la tutela della salute e dell’ambiente. Al di là delle diverse tecniche di bonifica, dall’incapsulamento al confinamento, è solo lo smaltimento amianto ad assicurare la tutela della salute.

Unione Europea abbatte i limiti soglia

Recentemente una risoluzione del Parlamento Europeo ha ridotto ulteriormente i limiti di soglia di esposizione per tutelare i lavoratori.

Secondo le modifiche alla direttiva comunitaria in materia di amianto (148/2009/CE) occorre “abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili”.

L’importanza della prevenzione primaria, cioè di evitare ogni richio di esposizione alla fibra killer per tutelare la propria salute, è stata ribadita durante il convegno alla Regione Lazio del 23.11.2023: “Amianto e Uranio, in guerra e in pace: ricchezza e povertà dall’energia alla salute“.

amianto e uranio convegno

Mappatura dei siti con amianto asbesto

Nel frattempo, è importante evitare i siti con contaminazione da amianto. Per questi motivi, l’ONA crede nella mappatura e ha messo a disposizione la c.d. app ONA. Questo è uno strumento fondamentale perché permette la mappatura e, quindi, di conoscere il rischio. In questo modo, evitarlo.

Questo è stato ribadito anche nella recente conferenza stampa del 13 ottobre 2020 dal titolo Rischio amianto in Italia, diritti negati alle vittime. Infatti, in quella sede è stata ribadita la necessità della bonifica e messa in sicurezza di tutti i siti.

Inoltre, nella settima puntata di ONA TV è stato affrontato il tema relativo alla sicurezza sul lavoro. Ospiti in studio, oltre all’Avv. Ezio Bonanni, il Segretario Generale dell’UGL Paolo Capone e Franco Colombo, Presidente FILASC.

Amianto e danni per i dipendenti delle Forze Armate

Tutt’oggi, occorre maggiore attenzione per la sicurezza sul lavoro, in particolare per quanto riguarda il rischio amianto. Quindi, si afferma il principio che anche i rappresentanti delle Forze Armate debbono avere adeguata tutela. In particolare, per quanto riguarda il servizio a bordo delle unità navali.

Come risulta dalla Relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati del 07.02.2018, ci sono stati 830 casi di mesotelioma censiti fino al 2015.

Nel solo settore della Marina Militare almeno 570 casi al 2015. Evidentemente è la punta dell’iceberg che rende necessaria una maggiore tutela in chiave preventiva.

Quindi, la tutela legale deve mirare ad ottenere l’interdizione delle condotte dannose e pericolose.

Amianto: aumento dei casi e mobbing

Nel 2021, il numero dei casi di malattie asbesto correlate è aumentato. Inoltre, si sono verificati casi di mobbing, di cui è rimasta vittima chi ha richiesto le bonifiche amianto.

Il fenomeno mobbing a causa dell’amianto è molto diffuso, come denunciato anche da il Giornale dell’Amianto.

La prevenzione primaria, secondaria e terziaria

Quindi, la più efficace tutela, rispetto al rischio amianto, è costituita dalla prevenzione primaria: evitare ogni forma di esposizione alla fibra killer e agli altri cancerogeni.

Per coloro che sono stati già esposti, è indispensabile la sorveglianza sanitaria, unitamente alla ricerca amianto scientifica che potrà permettere un approccio più articolato ed efficace, oltreché tempestivo, per i nuovi casi di patologia asbesto correlata. In molti casi la sorveglianza sanitaria permette di agire con tempestività diminuendo l’indice di mortalità delle malattie asbesto correlate.

La prevenzione terziaria è la rilevazione epidemiologica e al tempo stesso comprende gli indennizzi previdenziali e il risarcimento danni che, fotografando il problema e l’impatto dell’asbesto sulla salute umana, attivano con circolarità il percorso congiunto con la prevenzione primaria.

Le condanne giudiziarie, permettono, infatti, di far emergere il rischio. Come per esempio la questione amianto nelle scuole che ha portato il ministro dell’Ambiente, Generale Sergio Costa, a disporre l’emissione di un decreto, con lo stanziamento di 385milioni di euro per la bonifica dei plessi scolastici e ospedalieri.

Tutela sanitaria degli esposti e delle vittime

Come abbiamo già evidenziato, le fibre, anche con la sola esposizione, provocano danni alla salute. Anche quando il danno biologico non si è ancora manifestato, o con danni minimi, come quelli da ispessimenti pleurici e placche pleuriche, sussistono i cosiddetti danni psicologici.

In particolare, sussiste la vera e propria paura di ammalarsi. In questo ambito, è molto importante il servizio istituito dall’ONA di consulenza psicologica online. Poi, la sorveglianza sanitaria, che permette la verifica di eventuali danni biologici subiti dai lavoratori esposti. In questo modo, è possibile la diagnosi precoce.

Così, con la diagnosi precoce, l’intervento terapeutico è tempestivo. Nel corso del sedicesimo episodio di ONA TV Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro, sono state affrontate le tematiche sanitarie legate al mesotelioma.

Quest’ultimo è la più aggressiva delle neoplasie asbesto correlate. Nel passato, le chances di sopravvivenza erano circoscritte a pochi mesi. Infatti le aspettative di vita dei malati di mesotelioma sono minime, se la diagnosi non è tempestiva.

Il prof. Marcello Migliore nel corso della trasmissione, ha chiarito che con il suo metodo innovativo della chirurgia mini invasiva e chemioterapia intrapleurica, ha ottenuto eccellenti risultati.

A maggior ragione per quanto riguarda le altre malattie asbesto correlate, compreso il tumore del polmone. In queste patologie è più marcata l’efficacia della diagnosi precoce.

Per questo motivo, l’ONA ha istituito il servizio di assistenza sanitaria e medico-legale. Quindi, anche con la possibilità di agire per chiedere il risarcimento dei danni dell’amianto in caso di ritardo nella diagnosi.

Per cui, è stato istituito il dipartimento di ONA Responsabilità Medica. In molti casi, abbiamo assistito a ritardi nella diagnosi di mesotelioma. Questo è un classico caso per il quale si ha diritto al risarcimento del danno:

Le vittime dell’amianto e la tutela INAIL

Come abbiamo già anticipato, in quasi tutti i casi di mesotelioma e di altre malattie asbesto correlate l’eziologia è quasi sempre professionale. In altre parole, ci troviamo di fronte a casi di malattie asbesto correlate di origine professionale. In questi casi, a eccezione del pubblico impiego non privatizzato, la tutela previdenziale e affidata all’INAIL.

Va osservato che le malattie asbesto correlate sono riconosciute ed indennizzate dall’INAIL. In particolare, quelle della lista I, per le quali si presume l’origine professionale.

Sono inserite nella lista I, oltre alle placche e agli ispessimenti pleurici, anche l’asbestosi e i tumori amianto. Tra questi il mesotelioma. La forma più diffusa di mesotelioma è quello della pleura, detto mesotelioma pleurico. Questa neoplasia rappresenta il 93% di tutti i casi di questa patologia. Poi ci sono i tumori del peritoneo, cui si aggiungono quelli del pericardio e della tunica vaginale del testicolo.

In più, nella stessa lista I, sono inseriti il tumore del polmone, quello della laringe e quello delle ovaie. Per queste patologie, si presume l’origine professionale.

Poi ci sono quelle della lista II: tumore della faringe, dello stomaco e del colon retto. Infine, della lista III, costituita dal solo tumore dell’esofago.

In caso di riconoscimento dell’origine professionale, si ha diritto all’indennizzo INAIL, secondo il grado di invalidità e l’entità dello stipendio.

Quindi, fino al 6% l’INAIL indennizza solo l’inabilità temporanea. A partire dal 6%, indennizza il danno biologico con il pagamento di una tantum. Poi, a partire dal 16%, vi è il diritto alla rendita.

In questi casi, sono dovute le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto.

Benefici contributivi per esposizione ad amianto

In più, i lavoratori esposti all’amianto hanno diritto ai benefici contributivi. Cioè delle maggiorazioni contributive che sono dei contributi aggiuntivi, utili per il prepensionamento amianto. In più, per chi è già in pensione, per ricostituire la posizione previdenziale e, quindi, riliquidare la pensione.

In questo modo, i ratei sono adeguati e maggiorati. La normativa è quella dell’art. 13, co. 8, L. 257/1992. Poi, per chi subisce una malattia professionale, la norma è quella dell’art. 13, co. 7, Legge 257/1992.

Secondo quest’ultima disposizione, le maggiorazioni amianto si traducono nella maggiorazione contributiva del 50%. Infatti, vi è il coefficiente dell’1,5, che si applica per il periodo di lavoro in esposizione ad amianto.

In più, nel caso in cui non si riuscisse a maturare il diritto a pensione, si può chiedere la pensione amianto. Si tratta di una pensione di invalidità per amianto. La norma è quella dell’art. 1, commi 250, 250 bis e ter, L. 232/2016.

Risarcimento danni amianto

Oltre ai cosiddetti benefici contributivi e rendite INAIL, vi è anche il diritto al risarcimento del danno. Questo diritto, riguarda anche coloro per i quali si applica la precedente regolamentazione previdenziale. Ci riferiamo al comparto non privatizzato del pubblico impiego, per cui si applica il riconoscimento di vittima del dovere.

Per questi ultimi, e in generale, per coloro che svolgono le attività specifiche di cui all’art. 1, co. 563, L. 266/05, e per i cosiddetti equiparati, si applica la tutela dello status di vittima del dovere.

Per tutte le categorie di vittime, c’è il diritto al risarcimento del danno, che deve essere integrato. Infatti, con il danno biologico, ci sono tutta una serie di altri pregiudizi, da quelli morali a quelli esistenziali.

La tutela della vittima deve essere totale e riguarda anche i casi di malattie che, allo stato, sembrano meno gravi, come le placche e gli ispessimenti. In realtà, questi ultimi, anticipano il mesotelioma pleurico.

Per queste ragioni, è molto importante una tutela risarcitoria e la raccolta delle prove, anche attraverso il medico legale.

Consulenza medica e tutela legale gratuita

La Srl ONA Ricerca e Sviluppo è una società di ricerca e sviluppo. Opera unitamente all’Associazione delle vittime dell’amianto ONA APS. Questa associazione raccoglie il grido di dolore delle vittime dell’amianto e dei suoi famigliari. Tuttavia, quello che è più importante è prevenire e curare queste malattie amianto. Per poter raggiungere questi risultati è necessaria competenza e professionalità.

Inoltre, proprio la tutela legale, e cioè un parere legale gratuito è molto importante. Prima di tutto in chiave preventiva, per evitare rischi di esposizione, etc., e poi risarcitoria. Così da ottenere il ristoro di tutti i danni.

Il parere legale online gratis è fondamentale per il cittadino perché così può comprendere quali siano i suoi diritti. Su questo Giornale dell’Ambiente è predisposta un’apposita sezione in cui è possibile fare richiesta di consulenza gratuita. Il parere online gratis è molto importante. Infatti un pool di legali, coordinati dall’avv. Ezio Bonanni, rispondono ai quesiti dei lettori del giornale.

Inoltre, grazie al sostegno dell’ Osservatorio Amianto è possibile ricevere da medici specializzati l’esatta verifica di eventuali danni alla salute. Nel caso le fibre di asbesto avessero provocato un danno è possibile ricevere la certificazione utile per attivare il percorso INAIL per il riconoscimento della malattia professionale.

In questo modo, è possibile ottenere sia la tutela previdenziale sia risarcitoria.

Nel caso di danni da esposizione ambientale da amianto, è possibile chiedere il risarcimento ai titolari dei siti o stabili contaminati. Chi ha creato inquinamento da amianto e provocato migliaia di morti deve rispondere delle sue azioni. Anche in questo caso, l’ONA tutela i diritti delle vittime.

Le vittime e i loro familiari possono quindi richiedere l’assistenza legale gratuita dell’ONA.

Inoltre è possibile usufruire anche del servizio di assistenza medica per essere aggiornati sulle ultime terapie.