Complicazioni cardiache sono causate da amianto. Asbesto sinonimo, è il termine che indica quei minerali del gruppo degli inosilicati (serie degli anfiboli) e del gruppo dei fillosilicati (serie del serpentino) di consistenza fibrosa e cancerogeni. La fibra è più lunga di 5 µm e con rapporto lunghezza / larghezza di almeno 3:1.
Come confermato dallo IARC nella sua monografia, le fibre di asbesto sono cancerogene. Se inalate o ingerite, provocano un processo infiammatorio che può sviluppare l’insorgere di tumori o malattie asbesto correlate.
Tra le patologie infiammatorie ci sono, oltre l’asbestosi, anche reazioni autoimmuni, difficoltà respiratorie e complicazioni cardiache e cardiovascolari. Per questo motivo è importante che i lavoratori esposti a questo agente cancerogeno siano sottoposti a sorveglianza sanitaria (prevenzione secondaria).
Così è possibile diagnosticare tempestivamente eventuali complicazioni cardiache e cardiocircolatorie. Poi si potranno scegliere terapie mirate per trattare i danni cardiaci.
L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano e assistono le vittime di complicazioni cardiache e cardiocircolatorie, dovute all’esposizione ad asbesto. Si può fare richiesta di assistenza medica gratuita e tutela legale gratuita, per ottenere risarcimenti e benefici pensionistici.
Complicazioni cardiache: cardiopatia e problemi al cuore
Per cardiopatia cardiaca si intende qualsiasi malattia che colpisca il cuore, sia di tipo organico che funzionale.
Le cardiopatie si classificano in congenite, cioè presenti dalla nascita, e acquisite, quando insorgono successivamente. Tra quest’ultime, si inseriscono anche quelle che insorgono in seguito ad esposizione professionale ad asbesto.
I fattori che possono causare le cardiopatie sono:
- esposizione ad asbesto;
- invecchiamento;
- cause infettive;
- elementi legati all’alimentazione, come il consumo eccessivo di zuccheri, in particolare fruttosio, e di carboidrati altamente raffinati.
Complicazioni cardiache da amianto: studi scientifici
Già a metà degli anni ’50 le ricerche scientifiche evidenziarono nefasti effetti dell’asbesto sul sistema cardiocircolatorio. È stata quindi confermata la correlazione tra questo agente cancerogeno e i danni cardiaci.
Nel 1956 venne approfondito lo studio delle patologie cardiovascolari associate all’asbestosi (Odaglia, Zannini, Contributo allo studio dell’apparato cardiovascolare nell’asbestosi, 1956). In seguito ai risultati de questa ricerca, fu presentata un’altra classificazione dell’asbestosi, che teneva conto anche delle complicazioni neoplastiche e cardiovascolari ( Francia, Aspetti radiologici dell’asbestosi polmonare, 1956).
Nello stesso anno, fu poi approfondito il problema delle pneumoconiosi nei lavoratori portuali, notoriamente esposti a massicce quantità di asbesto. Lo studio riuscì a confermare la stretta correlazione tra asbesto e insorgenza di danni cardiaci e respiratori, tra cui l’asbestosi (Molfino, Zannini, Malattie polmonari da polveri nei lavoratori dei porti, 1956).
Per quanto riguarda in particolare l’asbestosi, è stato accertato che le compromissioni cardiovascolari e respiratorie ed evidenti danni cardiaci sono direttamente proporzionali alla gravità della fibrosi per riduzione della superficie respirante (Scansetti, Rubino, Analisi comparata della compromissione cardiovascolare e respiratoria nell’asbestosi polmonare, 1960).
Recenti studi hanno dimostrato l’incidenza maggiore di ictus e altri danni cardiaci in chi è esposto ai minerali di asbesto (Harding, 2009).
Diritti delle vittime di amianto con complicazioni cardiache
Un lavoratore, a cui hanno diagnosticato delle complicazioni cardiache, deve, per prima cosa, verificare le condizioni di lavoro e l’eventuale esposizione agli agenti cancerogeni.
Una volta che si è ottenuto il riconoscimento di malattia professionale, si potrà attivare la procedura INAIL dell’indennizzo del danno biologico e richiedere il risarcimento integrale dei danni subiti.
I danni cardiaci sono inclusi nella Lista I dell’INAIL delle malattie professionali asbesto correlate. Infatti, molte delle patologie comprese in questa lista prevedono complicazioni cardiache. Per esempio ci sono:
- asbestosi polmonare (I.4.03);
- placche pleuriche (I.4.03);
- ispessimenti pleurici (I.4.03);
- vari tipi di mesotelioma, come quello pleurico (I.4.03), pericardico (I.6.03), peritoneale (I.6.03);
- tumore del polmone (I.4.03);
- cancro della laringe (I.6.03).
Queste patologie hanno un’origine lavorativa è di “elevata probabilità”. Perciò presentano la presunzione legale di origine. Così sufficiente la presenza dell’agente cancerogeno nell’ambiente lavorativo (noxa patogena) per avere il riconoscimento professionale della patologia.
Come si può ottenere l’indennizzo INAIL?
Con il riconoscimento della patologia d’origine professionale, il lavoratore ha diritto a ottenere l’indennizzo anche del danno da cardiopatia e per le malattie cardiovascolari causate dall’esposizione ad asbesto.
Sussiste quindi il diritto alla rendita mensile, stabilita in proporzione all’entità del danno biologico (non inferiore al 16%). Se invece il danno biologico fosse inferiore, sussiste il diritto all’indennizzo del danno biologico con una tantum.
Invece, in caso di decesso, la rendita INAIL viene liquidata al coniuge superstite nella misura del 50% della prestazione spettante alla vittima. La rendita di reversibilità è disponibile anche per i figli nella misura del 20% ciascuno (a condizione che non si superi il 100%).
Legislazione in materia di cardiopatia
Nella liquidazione dell’indennizzo INAIL per malattia professionale si tiene conto della valutazione globale del danno. Perciò sono compresi anche gli effetti dell’esposizione ad asbesto sull’apparato respiratorio e cardiocircolatorio (art. 4, Legge n. 780/1975, modificata dall’art. 145 D.P.R. 1124/65).
La normativa di cui al D.P.R. 1124/65 fa infatti riferimento ad altre patologie “associate” a quelle classiche asbesto correlate, in particolare a quelle dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio. Il concetto di “associazione” come complemento di unione, inteso soprattutto come interazione anatomo-funzionale o eziopatogenetica, è stato approfondito dall’art. 4 della Legge 780/75.
Prestazioni del Fondo Vittime Amianto e Vittima del Dovere
Insieme alla rendita mensile dell’INAIL, può essere aggiunta la prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto (art.1 co. 241/246 L.244/2017)
Può essere anche accreditata, in caso di decesso, alla rendita di reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni.
Inoltre, i dipendenti delle Forze Armate e Comparto Sicurezza possono richiedere il riconoscimento dello status di vittima del dovere. I benefici aggiuntivi si possono ottenere se la malattia è stata causata nell’esercizio delle proprie funzioni.
Prepensionamento per complicazioni cardiache
Le vittime di cardiopatia e complicazioni cardiache causate dall’amianto hanno diritto ai benefici contributivi, prepensionamento e aumento ratei. Questo è stabilito dall’ex art. 13 co. 7 L. 257/92.
Le maggiorazioni contributive sono pari ad 1,5 dell’intero periodo di riconosciuta esposizione ad asbesto. Questa misura fa sì che il lavoratore possa accedere al prepensionamento. Per coloro che sono invece già in pensione, i benefici contributivi saranno utili per avere una rivalutazione e aumento della propria pensione.
Chi non dovesse maturare il diritto alla quiescenza nonostante l’accredito dei contributi, potrà chiedere la pensione d’inabilità amianto. Infatti, l’art. 41-bis della legge 58 del 2019 ha ampliato la tutela con i commi 250-bis e 250-ter all’art. 1 della L. n. 232/2016.
Risarcimento dei danni per le vittime di problemi al cuore
Il verificarsi di complicazioni cardiache in lavoratori esposti ad asbesto dà il diritto alla vittima di richiedere il risarcimento danni.
Per ottenere l’integrale ristoro dei danni, compresi il danno morale e quello esistenziale, si deve far valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Questo è stabilito da Cass. Sez. Lav. 777/2015.
In caso di decesso, sussiste il diritto al risarcimento danni per gli eredi. Vanno risarciti i pregiudizi sofferti dalla vittima primaria, che debbono essere liquidati ai congiunti (danni iure hereditario), e gli eventuali danni sofferti direttamente dai familiari (danni iure proprio).
La quantificazione si stabilisce in maniera personalizzata e tiene conto delle tabelle stabilite dal Tribunale di Milano.
Come ottenere l’assistenza medica e legale?
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto tutela tutte le vittime di malattie asbesto correlate, come quelle che hanno contratto delle complicazioni cardiache.
Oltre a poter richiedere la consulenza medica, grazie al presidente, l’Avv. Bonanni, e al suo team di esperti legali è possibile ricevere la tutela legale dei propri diritti, con una prima consulenza gratuita.
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