Per la sostenibilità ambientale, è fondamentale il riciclo. Infatti, per lo sfruttamento sostenibile delle risorse a disposizione, il riciclo dei rifiuti è fondamentale ed essenziale. Il riciclo e non solo, con il riutilizzo creativo dei rifiuti, si tutela l’ambiente e la salute.
Così invece di essere sprecati e finire in discarica, con conseguenti danni ambientali e costi, vengono riutilizzati in un processo circolare. Bisogna iniziare a considerare i rifiuti come risorsa.
In questa guida, voluta e coordinata dall’Avv. Ezio Bonanni, scopriamo cosa si intende per riciclo, la definizione di riciclaggio oggetti. Scopriamo anche cosa possiamo fare nel nostro piccolo per limitare gli sprechi e per praticare il cosiddetto riciclo creativo.
Inoltre è possibile essere aggiornati sugli ultimi sviluppi in materia di rifiuti da riciclare tramite la categoria specifica “rifiuti“.
Indice dei contenuti
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Riciclo dei rifiuti: cosa significa?
Cosa significa riciclare materiali? Cosa vuol dire riciclare correttamente? Per attività riciclo rifiuti si intende l’insieme di strategie e metodologie messe in atto per recuperare materiali utili dai rifiuti. In questo modo, il materiale di riciclo può essere nuovamente utilizzato. Così si evita di smaltire tutti i rifiuti in discarica. Il riciclo e riuso garantiscono maggiore sostenibilità al ciclo di produzione/utilizzazione dei materiali, riducono il consumo di materie prime, l’utilizzo di energia e l’emissione di gas serra associati.
Il riciclo non sostituisce la discarica e l’inceneritore, ma ne diminuisce l’utilizzo con grande vantaggio per l’ambiente e per la sostenibilità economica.
Processo di riciclaggio dei rifiuti
Il sistema di riciclo coinvolge l’intero processo produttivo e non solo la fase finale. Un prodotto infatti deve essere progettato nell’ottica del riciclo utilizzando materiali biodegradabili. Questi facilitano lo smaltimento naturale nel momento in cui il prodotto si trasforma in rifiuto, materiale riciclabile come il vetro ed evitando i materiali da riciclare più difficili o impossibili da riciclare.
La raccolta differenziata dei rifiuti è un passaggio fondamentale del processo. Permette infatti di diminuire i costi, soprattutto a carico dell’ambiente, dei processi di trattamento (leggi tutto su economia sostenibile e inquinamento).
Quali sono i materiali riciclabili?
Cosa riciclare oggetti? I materiali riciclabili includono tutti i rifiuti che possono essere riutilizzati per produrre nuovi oggetti uguali allo scarto (vetro, carta) oppure utilizzati per produrre nuovi materiali (legno, tessuti).
La forma di riciclo che rende di più in termini di basso impatto e costo ambientale è proprio il riutilizzo rifiuti, cioè il riuso dei rifiuti riciclabili. Tra gli esempi più chiari di prodotti riciclabili c’è quello delle bottiglie di vetro. Queste invece di subire un processo di lavorazione che costerebbe energia preziosa, vengono rimesse sul mercato e riutilizzate nel sistema dei vuoti a rendere.
Quindi quali materiali si possono riciclare? Possono diventare materiali riciclati:
- legno;
- vetro;
- carta e cartone;
- tessuti;
- pneumatici;
- alluminio;
- acciaio;
- plastica;
- rifiuti organici.
Riciclo della plastica: salva la flora e la fauna
Come riciclare i rifiuti in plastica? La plastica merita un discorso a parte, in ordine al riciclo. Quando diciamo plastica intendiamo infatti un insieme piuttosto diversificato di materiali.
Un oggetto in plastica è infatti composto nella maggior parte dei casi da diversi tipi di plastica. Riciclare la plastica significa quindi utilizzare dei macchinari e un complesso sistema di lavorazione in gradi di dividere i vari tipi di plastica. Solo così è possibile il riutilizzo plastica. Il processo è dispendioso in termini ambientali. Ne consegue che differenziare la plastica non è una soluzione al problema ambientale. È necessaria una diminuzione della produzione e dell’utilizzo di questo materiale.
Raccolta differenziata e riciclo
La raccolta differenziata dei rifiuti è il primo passo per un corretto recupero e riciclaggio dei materiali. Con la raccolta e riciclo, i privati cittadini svolgono una prima differenziazione, in base al tipo di rifiuto. In questo modo il riciclo o il riciclaggio dei materiali, permette il riutilizzo dei materiali.
Lo scopo del riciclo di rifiuti è quello di indirizzare ogni tipo di rifiuto verso trattamento di smaltimento o recupero dei materiali più adatto, che va dallo stoccaggio in discarica o all’incenerimento / termovalorizzazione per il residuo indifferenziato, al compostaggio per l’organico e al riciclo per il differenziato riciclabile come carta, vetro, alluminio, acciaio e plastica.
I sistemi di riciclaggio rifiuti consente di diminuire i rifiuti indirizzati a discariche ed inceneritori con importanti risparmi di energia e di materie prime. Per esempio la produzione di una tonnellata di carta riciclata richiede circa 400.000 litri d’acqua e 5000 kWh in meno di quella richiesta dalla stessa quantità di carta nuova – oltre a risparmiare 15 alberi.
Zero waste: cosa significa e di cosa si occupa
Il movimento zero waste si occupa di sensibilizzare la popolazione a fare acquisti consapevoli e ad intraprendere uno stile di vita che vada nella direzione di abbassare lo spreco e anzi di ridurlo a zero. L’acquisto di detersivi e altri prodotti per l’igiene alla spina, così come generi alimentari alla spina come biscotti, cereali, pasta e riso permette di ridurre significativamente i rifiuti.
Il zero waste predilige il cosiddetto reimpiego in cui i prodotti ormai giunti al termine della vita vengono usati per altri scopi. Alle batterie usa e getta si preferiscono quelle ricaricabili. L’acquisto di un qualsiasi bene viene preceduto da uno studio dei materiali, dei processi di costruzione e delle politiche aziendali.
Definizione riciclaggio creativo: nuova vita ai rifiuti
Il riciclo creativo dei rifiuti è la pratica di utilizzare in modo creativo i rifiuti e costruire con i materiali di recupero nuovi oggetti ridandogli vita. Il riciclo e recupero creativo, cioè il riciclaggio creativo va a braccetto con il fai da te.
Questo accade perché il riciclo creativo permette di utilizzare legno di recupero, barattoli di vetro, bottiglie ed altri componenti dei nostri rifiuti. Tra gli usi più comuni del riciclo creativo quello di arredare la casa o per creare nuovi indumenti. Pensiamo alle stoffe di vecchi abiti che diventano coperte in patchwork, o borse. Alle bottiglie che diventano lampade e alle vecchi persiane che diventano mensole di arredo.
Su internet si trovano idee originali per cose da riciclare in modo creativo quasi qualunque cosa, dai cartoni del latte a quelli della pasta, tappi, vaschette di polistirolo, videocassette e tanto altro. Esiste per esempio il riciclo creativo di plastica carta e vetro.
Transizione ecologica e riciclo
Il riciclo ecologico è uno degli strumenti che deve essere coniugato con le esigenze di tutela dell’ambiente.
Infatti, in seguito all’emergenza Covid-19, è emerso il ruolo della tutela dell’ambiente anche come fattore dell’economia, oltre che della salute. Tant’è vero che nel corso della trasmissione di ONA TV: Amianto ed emergenza Covid 19: quale economia ci aspetta? sono stati affrontati questi temi. Proprio il riciclo spazzatura è il punto chiave, che permette di evitare consumo dei fattori determinanti la salubrità dell’ambiente.
Quindi è proprio il mancato riciclo dei materiali già utilizzati, e dunque nuovi disboscamenti e consumo del territorio, che si è generata la pandemia.
Per questi motivi, l’Osservatorio Nazionale Amianto – APS ha rivolto un appello al Ministro dell’Ambiente Prof. Roberto Cingolani, per una nuova strategia sui rifiuti.
Si ipotizza l’utilizzo della leva fiscale proprio per favorire il riciclo dei rifiuti, e quindi la tutela dell’ambiente. Specialmente riciclo o riciclaggio creativo, come sostenuto da zero waste diminuisce i rifiuti nelle discariche, ovvero nell’ambiente. Infatti non sono rari i casi di sversamento dei rifiuti nelle acque, nei boschi e nelle pianure, in danno della fauna e della flora.
Infatti, il problema dei rifiuti non può essere sottovalutato. Piuttosto che creare nuovi rifiuti, è necessario il riciclo, perchè in questo modo si evita di inquinare, e si contrastano le mafie. Tant’è vero che uno dei business maggiori delle mafie è quello dei rifiuti (ecomafie).
La legge sugli ecoreati e il riciclo
Quindi il riciclo dei rifiuti è il fondamentale strumento che contrasta le ecomafie. Dunque, toglie la terra sotto i piedi da mafiosi e camorristi. Ne sanno qualcosa in Campania i cittadini della Terra dei Fuochi, dove sono stati sversati i rifiuti tossici, anche del nord Italia. Per questi motivi, il Parlamento ha approvato la L. 68 del 2015, che contrasta la criminalità ambientale.
Tuttavia, è proprio una diversa politica, anche di regime fiscale, che è fondamentale. Infatti, premiare i cittadini che riciclano e riutilizzano i beni e gli oggetti, o i materiali di riciclo, diminuisce la quantità dei rifiuti. Questo si traduce in meno discariche e in meno occasioni di crimine ambientale. In questo modo si combatte l’inquinamento.
Così di protegge l’ecosistema, la fauna, la flora, e la salubrità dell’aria e dell’acqua e la genuinità del suolo. Si favorisce anche l’agricoltura.
Amianto e riciclo dei rifiuti: le soluzioni dell’ONA
L’amianto, vietato con la L. 257 del 1992, è ancora presente in migliaia di prodotti, nei diversi settori produttivi, perfino nelle scuole e negli ospedali. Nonostante i quasi 30 anni dall’entrata in vigore della legge, purtroppo, l’asbesto invade ancora il nostro Paese, e costituisce un grave problema per l’ambiente e la salute. Tant’è vero che nel corso del 2020, il trend di aumento delle malattie asbesto correlate è proseguito.
Il più grave problema risiede nell’uso ubiquitario dell’amianto, in oltre 3.000 applicazioni, nelle quali è presente in minima parte. In questo modo tutti i rifiuti debbono essere collocati in apposite discariche. Queste ultime, di numero limitato, sono per di più quasi esaurite.
Il riciclo dei materiali con presenza di amianto
Quindi questi materiali debbono essere poi trasferiti all’estero, con enormi costi. Il fatto stesso che la componente di amianto di tali rifiuti è in molti casi infinitesimale. Si pensi, per esempio, alle vecchie cucine e caldaie, che hanno solo una minima parte di amianto (guarnizioni e coibentazioni). Quindi occorre un riciclo intelligente, che presupponga prima la separazione e rimozione delle piccole quantità di amianto presenti (se possibile ed in sicurezza).
Invece, purtroppo, negli altri casi, come per esempio i rifiuti delle vecchie opere murarie, ovvero prodotti nelle ristrutturazioni edili, solo difficilmente potranno essere oggetti riciclati. A meno che non si proceda in modo intelligente, utilizzando i rifiuti edili con amianto per realizzare laterizi avvolgendoli con materiali isolanti.
Sarà importante quindi anche la ricerca scientifica che potrà fornire nuove soluzioni tecniche per il riciclo dei rifiuti, compresi quelli che contengono amianto. La bonifica, e anche il riciclo dei rifiuti separati dai materiali di amianto, è un tema fondamentale per mettere fine alla strage delle malattie asbesto correlate. Infatti, siamo di fronte a dei materiali altamente cancerogeni, come chiarito dallo IARC, nell’ultima monografia sull’asbesto.