martedì, Novembre 18, 2025

Il TAR di Bolzano sospende temporaneamente l’uccisione di due lupi grazie all’opposizione degli animalisti

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A BOLZANO, LA DECISIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI AUTORIZZARE L’UCCISIONE DI DUE LUPI IN RISPOSTA A DANNI CAUSATI A GREGGI HA INNESCATO UN ACCESO DIBATTITO TRA ESIGENZE DI CONSERVAZIONE AMBIENTALE E INTERESSI LOCALI. LE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE, TRA CUI ENPA E LAV, HANNO PRESENTATO RICORSO AL TAR, CHE HA SOSPESO TEMPORANEAMENTE “L’ESECUZIONE”

A Bolzano l’intervento degli animalisti per proteggere i lupi

Il 13 agosto 2024, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha autorizzato l’uccisione di due lupi in risposta a una serie di attacchi a greggi, soprattutto in Val Venosta. Questa decisione mirava a prevenire ulteriori danni agli allevamenti e a proteggere gli interessi degli allevatori locali.

La decisione di Kompatscher ha immediatamente sollevato un acceso dibattito e ha ricevuto la forte opposizione delle associazioni animaliste.

Il 14 agosto 2024, ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) e LAV (Lega Anti Vivisezione) hanno presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Trentino-Alto Adige/Südtirol. Le associazioni hanno contestato la decisione su due principali fronti.

Le irregolarità evidenziate dagli animalisti 

In primo luogo, gli animalisti hanno criticato la legge provinciale che ha autorizzato l’uccisione dei lupi, ritenendo che fosse in contrasto con la Direttiva Habitat dell’Unione Europea.

Questa legge provinciale, che consente l’uccisione dei lupi senza l’adozione di misure preventive adeguate come recinzioni elettrificate o cani da guardiania, sarebbe incompatibile con le normative europee che proteggono i lupi come specie protetta.

La Direttiva Habitat stabilisce che l’uccisione dei lupi dovrebbe essere considerata solo come ultima risorsa, dopo aver tentato tutte le altre soluzioni di gestione e protezione.

In secondo luogo, le associazioni hanno sollevato dubbi sull’efficacia delle misure preventive adottate dagli allevatori. I documenti ufficiali hanno rivelato che le misure di protezione erano insufficienti, con l’uso di cani da conduzione, cioè quelli che conducono i greggi, invece di cani da guardia, come i maremmani, specializzati nella protezione delle greggi.

Insomma, prima di ricorrere all’uccisione dei lupi, dovrebbero essere state adottate tutte le misure preventive necessarie per ridurre il rischio di predazione.

Il caso ha attirato l’attenzione di diversi attori a livello regionale, nazionale e internazionale. Ma cosa ha stabilito il TAR?

La risposta del TAR e la situazione attuale

Il 10 settembre 2024, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Bolzano ha accolto il ricorso presentato da ENPA e LAV, sospendendo temporaneamente l’ordinanza che autorizzava l’uccisione dei due lupi. I giudici hanno rimandato al 29 gennaio la discussione sul merito della questione.

Nel frattempo, il TAR ha programmato una camera di Consiglio per il 25 settembre 2024, durante la quale esaminerà più approfonditamente la legittimità dell’ordinanza e deciderà se confermare la sospensione o revocarla. 

L’esito della prossima udienza sarà cruciale per definire le future politiche di gestione dei lupi e per stabilire se la provincia di Bolzano dovrà rivedere le sue pratiche alla luce delle normative europee e delle esigenze di tutela ambientale.

La risposta degli animalisti e l’atteggiamento della provincia

La controversia ha messo in evidenza le tensioni tra la conservazione della fauna selvatica e le preoccupazioni degli allevatori locali. La sospensione temporanea dell’ordinanza di uccisione dei lupi ha rappresentato una vittoria momentanea per le associazioni animaliste come ENPA e LAV.

Queste, hanno accolto con favore la decisione del tribunale, interpretandola come un riconoscimento delle loro preoccupazioni e un passo verso una gestione più sostenibile della fauna selvatica.

Nonostante questo traguardo, il governo provinciale ha mostrato una certa resistenza ai cambiamenti richiesti. Le autorità locali hanno difeso le loro politiche e continuano a sostenere che le misure adottate sono adeguate per gestire i conflitti tra lupi e allevatori.

Questo atteggiamento riflette una visione conservatrice della gestione della fauna selvatica, che potrebbe essere messa ulteriormente alla prova dalla crescente pressione esercitata dalle organizzazioni di tutela e dalle istituzioni nazionali ed europee.

La situazione insomma rimane in evoluzione. Ma perché è così importante proteggere queste specie? 

L’importanza di proteggere i lupi 

Proteggere i lupi è fondamentale non solo per il benessere degli ecosistemi ma anche per la biodiversità in generale. 

Prima di tutto, questi animali sono predatori apicali, il che significa che occupano una posizione di vertice nella catena alimentare. Senza di loro, le specie erbivore potrebbero proliferare eccessivamente, causando danni significativi alla vegetazione e alterando l’equilibrio ecologico degli habitat. 

Questo processo, noto come effetto “trophic cascade”, è essenziale per la creazione e il mantenimento di habitat sani e biodiversi.

Questi magnifici animali sono simboli di forza e intelligenza in molte culture e la loro conservazione può avere benefici economici indiretti, come il turismo ecologico, che può portare a una maggiore consapevolezza ambientale e supportare le comunità locali attraverso il reddito generato dall’osservazione della fauna.

Infine, per sfatare un mito comune: non esistono lupi cattivi, solo storie che hanno bisogno di un po’ di revisione! I lupi sono custodi dei nostri ecosistemi e meritano una protezione che vada oltre le favole.

Numero verde ONA

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