mercoledì, Ottobre 22, 2025

L’architettura non convenzionale di Elisa Valero. Tra etica ed estetica

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ELISA VALERO, ARCHITETTO, È NOTA PER IL SUO APPROCCIO MINIMALISTA E SOSTENIBILE ALLA PROFESSIONE. NATA A CIUDAD REAL, IN SPAGNA, HA STUDIATO E SVILUPPATO UN’ARCHITETTURA ESSENZIALE, RISPETTOSA DELL’AMBIENTE E DELLE RISORSE. VALERO È CONOSCIUTA, IN MODO PARTICOLARE, PER L’USO DI MATERIALI ECONOMICI E SOSTENIBILI, COME IL CEMENTO E PER LA CAPACITÀ DI CREARE SPAZI LUMINOSI E FUNZIONALI, ANCHE IN PROGETTI CON BUDGET LIMITATI. NEI SUOI LAVORI, PONE MOLTA ATTENZIONE ALL’EFFICIENZA ENERGETICA E ALLA QUALITÀ DEGLI SPAZI ABITATIVI, IN CUI COMBINA SEMPLICITÀ FORMALE CON FUNZIONALITÀ ED ESTETICA

Il 9 ottobre 2024, all’Ordine degli Architetti della Provincia di Barletta Andria Trani, ho ascoltato con grande attenzione la Lectio Magistralis di Elisa Valero, architetto, che ha scelto di progettare e realizzare “un’architettura che agisce in silenzio, serenamente e senza attirare l’attenzione su di sé”.

Ha iniziato la sua carriera in Messico con il restauro dell’opera di Felix Candela, “Los Manantiales” e con il suo primo libro all’Academia de España di Roma. Dal 1997 il suo posto di lavoro è in un piccolo ufficio di fronte all’Alhambra a Granada, in Spagna.

Interessata allo spazio abitativo, al paesaggio, alla sostenibilità, alla precisione e all’economia delle risorse espressive, intende l’originalità come riscoperta del vero significato dell’architettura radicata nella terra e nel suo tempo.

Valero considera il lavoro di un architetto come un servizio per eccellenza, destinato a rendere piacevole la vita della gente e delle comunità; una nobile vocazione che cerca di rendere il mondo più bello e più umano, per rendere la società più giusta.

Verso un’architettura sostenibile

Il suo intervento, “From now on; towards a sustenable architecture” (Da ora in poi; verso un’architettura sostenibile), apre all’architettura sostenibile fondata sulla luce naturale, sul riuso degli edifici, sui nuovi materiali da costruzione per il futuro.

I presupposti sono nati dalla consapevolezza della scarsità delle risorse naturali nonché dalla scarsità delle risorse economiche nelle comunità.

Preoccupano il cambio di Era e come consegneremo il nostro piccolo pianeta al futuro. Perché architettura sostenibile, non vuol dire installazione di pale eoliche e pannelli solari.

La sostenibilità deve coincidere con l’amabilità dei luoghi e dell’architettura; l’ambiente totalmente sostenibile e amabile è un ambiente che vive, tutto il giorno, con la luce naturale e con il minimo apporto di luce artificiale.

Nel XX secolo si pensava che la tecnologia poteva risolvere molto, tutto. Oggi siamo consapevoli che così non è. E sappiamo che molte tecnologie sono pericolose e producono enormi quantità di materiali di scarto pericolosi.

Stiamo costruendo su un pianeta piccolo e fragile

Dopo la globalizzazione, oggi, siamo consapevoli che stiamo costruendo su un pianeta piccolo e fragile e, con il nostro operare, siamo responsabili del mondo intero.

La crisi ambientale ci ha portati a valutare che il futuro non è questo. E questo non è il mondo che abbiamo immaginato. Creare una natura artificiale, parallela all’ambiente naturale non è giusto.

Il compito degli architetti, oggi, è attuare una rivoluzione attraverso i progetti e nei luoghi in cui operano.

L’architettura “etica” di Elisa Valero

È necessario creare un’architettura più semplice a costo zero, che vive solo di luce naturale, anche perché è la migliore che esista – ha spiegato Valero -. Non c’è estetica senza etica e dobbiamo creare architettura per una città più etica che corrisponde ad una città estetica di qualità. Il futuro delle città dipende dall’architettura perché è l’unica arte, sempre presente, nella vita degli uomini e delle donne sulla Terra.

Il futuro delle città dipende dall’architettura

Le città odierne sono ricche di architettura convenzionale, immaginate e costruite in modo convenzionale con materiali convenzionali. Ma possiamo sostenere che il futuro è nell’architettura di ricerca; lavorando sui nuovi e antichi materiali naturali, sulla composizione di essi, componendo volumi e aprendo varchi in essa, per privilegiare la luce naturale e punti di vista sullo spazio urbano.

Oggi, quando si progetta sul serio, con passione, ogni idea è un’opera a sé, unica e sola. Pertanto, si genera un’architettura non convenzionale, che realizza ambienti confortevoli, con temperature naturali e adeguata alle stagioni e ai climi, senza l’uso di tecnologie.

Non è una architettura povera, è un’architettura etica, possibile, attraverso lo studio di antichi e nuovi materiali da costruzione, intervenendo nel paesaggio contemporaneo senza alterare lo stato naturale degli ambiti urbani, progettando con la minima economia possibile dove etica ed estetica si fondono.

“L’architettura non è un posto per i nostalgici, è un lavoro per i ribelli”

(Elisa Valero)

© Domenico Tangaro Arte

Numero verde ONA

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