NEL LIBRO “L’UCCISIONE DEI PROPRI SIMILI”, KONRAD LORENZ ESPLORA UNO DEI TEMI PIÙ AFFASCINANTI E INQUIETANTI DEL COMPORTAMENTO ANIMALE, MOSTRANDO COME ANCHE L’UOMO SIA SOGGETTO A DINAMICHE SIMILI, TRA CUI L’AGGRESSIVITÀ INTRASPECIFICA, CIOÈ L’UCCISIONE TRA INDIVIDUI DELLA STESSA SPECIE
“L’uccisione dei propri simili”, di Konrad Lorenz, tratta un tema delicato: la violenza tra membri della stessa specie. Lorenz, famoso etologo e uno dei pionieri nello studio del comportamento animale, esplora l’aggressività intraspecifica da una prospettiva biologica, evolutiva e sociale.
Secondo lo scienziato, l’aggressività non è solo negativa, ma ha un ruolo evolutivo importante. Nel corso della storia, infatti, ha contribuito alla sopravvivenza delle specie.
Tuttavia, l’autore nota un problema preoccupante: l’uomo, grazie alla sua intelligenza e ai progressi tecnologici, ha amplificato la sua capacità distruttiva. Questo rende l’aggressività pericolosa non solo per i singoli, ma anche per l’intera umanità.
“L’uccisione dei propri simili”, una riflessione sulla condizione umana
Lorenz spiega come nelle specie animali l’aggressività è regolata da meccanismi naturali che impediscono uccisioni frequenti tra membri della stessa specie. Nell’uomo, però, questi meccanismi si sono indeboliti.
La cultura e il progresso tecnologico hanno in parte disconnesso l’aggressività naturale dai limiti che la regolano. In questo senso, il libro diventa una riflessione sulla condizione umana e sui rischi legati alla nostra inclinazione alla violenza, amplificata dalla capacità di sviluppare armi sempre più letali.
Lo stile del libro è chiaro e accessibile anche ai lettori meno esperti. Lorenz ha la capacità di spiegare concetti complessi con parole semplici. Il suo tono spesso critico mette in luce le difficoltà della società moderna nel gestire correttamente l’aggressività.
Un aspetto interessante è l’equilibrio che Lorenz riesce a mantenere tra la dimensione scientifica e quella filosofica. Le riflessioni dell’etologo non si limitano al comportamento degli animali ma spaziano su questioni etiche, sociologiche e psicologiche. Questo rende il testo profondo e ricco di spunti di riflessione.
L’aggressività: una forza che può essere tanto costruttiva quanto distruttiva
In conclusione, “L’uccisione dei propri simili” è un saggio che offre una prospettiva unica sul comportamento umano e animale. Lorenz descrive l’aggressività come una forza che può essere tanto costruttiva quanto distruttiva. Le sue riflessioni sollevano importanti domande sul futuro dell’umanità.
Una analisi razionale sull’aggressività umana attuale scritta nel secolo scorso
Nonostante il libro sia stato scritto qualche decennio fa (1963), la sua analisi razionale sull’aggressività umana è del tutto attuale e invita a riflettere sui rischi legati alla natura dell’uomo e al progresso tecnologico.
Quanto sta accadendo oggi in Ucraina e soprattutto alla risposta di Israele all’attacco di Hamas del 7 ottobre del 2023, corrisponde a quello che Lorenz spiega in questo libro.
Infatti, l’etologo, come già accennato, descrive come l’aggressività, che in passato aveva una funzione evolutiva per la sopravvivenza, sia ora amplificata dalla tecnologia e dalla capacità distruttiva moderna.
Nella guerra in Ucraina, le armi moderne e la potenza militare russa hanno reso il conflitto molto più distruttivo. Anche la massiccia risposta militare di Israele ad Hamas, caratterizzata dall’uso di armi sofisticate e bombardamenti pesanti, che infliggono danni enormi, colpendo anche i civili, mostra come l’aggressività umana, potenziata dalle armi moderne, possa causare grandi danni, soprattutto nelle decine di migliaia di vite umane.
Ne “L’uccisione dei propri simili”, Lorenz spiega che, rispetto agli animali, l’uomo ha perso certi meccanismi naturali che limitano la violenza tra simili. Senza limiti etici o sociali che frenano l’aggressività, i conflitti tra gli esseri umani possono diventare molto più devastanti.
In entrambi i casi, l’autore ci ricorda l’importanza di trovare modi per controllare la nostra aggressività, soprattutto ora che la tecnologia rende i conflitti sempre più pericolosi per tutti.
Devo dire per prima cosa che molti uomini mostrano reazioni estremamente aggressive se si sentono dire che l’uomo è aggressivo – Konrad Lorenz
Premio Nobel per la Medicina
Premio Nobel per la Medicina Konrad Lorenz (Altenberg 7 novembre 1903 – Vienna 27 febbraio 1989, Austria) ha vinto il Premio Nobel per la Medicina nel 1973, insieme con Karl von Frisch e Nikolaas Tinbergen, per le loro scoperte sui modelli di comportamento individuali e sociali negli animali. Lorenz fu premiato in particolare per i suoi studi sull’imprinting, un processo in cui i cuccioli di alcune specie animali sviluppano un legame immediato con la prima figura che vedono dopo la nascita, spesso la madre.