giovedì, Novembre 27, 2025

Strage di Nizza: il Tribunale di Torino riconosce due coniugi torinesi vittime del terrorismo

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DOPO QUASI NOVE ANNI DI BATTAGLIE LEGALI, IL TRIBUNALE DI TORINO HA RICONOSCIUTO DUE CITTADINI TORINESI COME VITTIME DEL TERRORISMO, LEGATO ALLA STRAGE DI NIZZA DEL 14 LUGLIO 2016. UNA SENTENZA STORICA CHE SEGNA UN PUNTO DI SVOLTA NELLA GIURISPRUDENZA ITALIANA SUL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI DELLE VITTIME DI TERRORISMO ALL’ESTERO

La notte del 14 luglio 2016: cosa accadde a Nizza

Durante le celebrazioni della festa nazionale francese, la Promenade des Anglais fu teatro di uno dei più gravi attentati terroristici compiuti in Europa negli ultimi decenni. Un camion lanciato a folle velocità contro la folla provocò 86 morti e oltre 450 feriti.

Tra le persone presenti c’erano anche Mauro Giuseppe Sardu e Ombretta Romanin, due coniugi torinesi sopravvissuti all’attacco ma segnati in modo irreversibile da quel trauma.

Una lunga battaglia legale in Italia

Mentre la Francia riconobbe immediatamente la coppia come vittime del terrorismo, il percorso di riconoscimento in Italia fu molto più complesso.
Assistiti dall’avvocato Ezio Bonanni e sostenuti dall’Osservatorio Vittime del Dovere, Sardu e Romanin hanno affrontato un procedimento durato quasi un decennio, per veder finalmente riconosciuti i propri diritti.

La sentenza definitiva del Tribunale di Torino

I fatti

  • I coniugi erano presenti a Nizza il 14 luglio 2016 durante l’attentato terroristico sulla Promenade des Anglais.
  • Pur non riportando ferite fisiche, hanno sviluppato un disturbo post-traumatico da stress cronico.
  • La Francia aveva già riconosciuto loro un indennizzo provvisionale di circa 50mila euro ciascuno.

Il contenzioso

  • Il ministero dell’Interno aveva inizialmente respinto la richiesta, sostenendo che mancassero prove della loro presenza e del reale coinvolgimento nell’attentato.

L’accertamento medico-legale

  • La perizia disposta dal Tribunale di Torino ha certificato un’invalidità permanente del 43% per entrambi, legata al trauma psichico subito.

Punti principali della decisione

  1. Riconoscimento dello status
    Il Tribunale ha riconosciuto i coniugi come vittime del terrorismo, superando le obiezioni del ministero.
  2. Benefici economici
    • Esclusa l’elargizione una tantum da 200mila euro (già indennizzati dalla Francia).
    • Riconosciuti gli assegni vitalizi mensili di 500 e 1.033 euro, subordinati alla verifica amministrativa di estraneità ad ambienti criminali.
  3. Principio giuridico innovativo
    Il concetto di “lesioni” comprende anche i danni psichici indiretti, non solo quelli fisici o da contatto diretto.
  4. Metodo di calcolo dell’invalidità
    • Danno biologico: 12%
    • Danno morale: 8%
    • Differenza invalidità/danno biologico: 23%
    • Totale: 43%
  5. Competenza amministrativa
    Il ministero non è competente per altri benefici (pensionistici, fiscali, assistenziali).
  6. Aspetto procedurale
    La verifica sugli ambienti delinquenziali non era mai stata avviata: la decisione rafforza l’obbligo per l’amministrazione di procedere oltre il solo accertamento della presenza sul luogo.

Importanza della sentenza

  • Estende la tutela alle vittime con danni psichici anche senza lesioni fisiche.
  • Costituisce un precedente rilevante per l’interpretazione della legge sulle vittime del terrorismo.

La voce delle vittime

Per i due coniugi torinesi, questa vittoria è soprattutto morale. «Abbiamo perso i nostri progetti di vita e solo grazie a questa sentenza ci sentiamo, almeno in parte, risarciti moralmente», hanno dichiarato attraverso il loro legale, l’avvocato Ezio Bonanni.

Un precedente storico per la giustizia italiana e le vittime del terrorismo

Secondo gli esperti di diritto, il caso rappresenta un precedente giuridico unico in Italia.
Per la prima volta lo Stato è stato condannato a riconoscere come vittime del terrorismo cittadini italiani che hanno riportato ferite invisibili, come i traumi psicologici, in un attentato avvenuto all’estero e rivendicato dall’Isis/Daesh.

L’avvocato Bonanni ha sottolineato: «Si tratta di una vicenda singolare e significativa. Lo Stato italiano, attraverso il ministero dell’Interno, ha riconosciuto come vittime del terrorismo due connazionali colpiti all’estero. È un precedente che apre la strada ad altri casi simili e rafforza il principio di tutela per chi subisce attentati internazionali».

Perché questa sentenza è importante

Il verdetto del Tribunale di Torino ribadisce che la giustizia non può fermarsi di fronte ai confini nazionali e che le vittime devono essere riconosciute e tutelate in ogni circostanza, anche quando si tratta di traumi psicologici duraturi.

Rendere giustizia alle vittime di terrorismo significa:

  • riaffermare i valori democratici,
  • proteggere la memoria collettiva,
  • dimostrare che lo Stato non lascia indietro nessuno.

La storia di Mauro Giuseppe Sardu e Ombretta Romanin segna una svolta nella tutela delle vittime di terrorismo in Italia. Un messaggio forte che va oltre il risarcimento economico: riconoscere il dolore e la resilienza di chi, pur sopravvissuto, porta dentro di sé le cicatrici di una violenza che ha cambiato per sempre la loro vita.

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