venerdì, Maggio 23, 2025

Satira o diffamazione? Il caso Littizzetto divide l’opinione pubblica

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UN MONOLOGO SATIRICO DI LUCIANA LITTIZZETTO SU CANALE NOVE SCATENA POLEMICHE TRA LE FORZE ARMATE. IL TENENTE PASQUALE TRABUCCO LA QUERELA PER DIFFAMAZIONE, SOSTENUTO DALL’OSSERVATORIO VITTIME DEL DOVERE. IL CASO RIACCENDE IL DIBATTITO SUL CONFINE TRA SATIRA E RISPETTO ISTITUZIONALE

Querela contro Luciana Littizzetto: bufera sulle dichiarazioni in tv

Milano, 9 marzo 2025, durante la trasmissione Che Tempo Che Fa su Canale Nove, l’attrice e comica Luciana Littizzetto ha letto una delle sue celebri “letterine”, questa volta indirizzata alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Il tema trattato riguardava il riarmo e l’ipotesi di un esercito comune per la difesa europea. Tuttavia, alcune delle sue affermazioni hanno sollevato un’ondata di polemiche.

Le parole della comica, sebbene inserite in un contesto satirico, hanno urtato la sensibilità delle Forze Armate. Il tenente Pasquale Trabucco, presidente del Comitato per il 4 Novembre, ha ritenuto il monologo offensivo nei confronti dei militari e ha presentato querela al Tribunale di Milano contro Littizzetto, accusandola di diffamazione e ingiuria.

Il militare ha dichiarato di essersi sentito profondamente leso dalle affermazioni dell’attrice, che a suo dire hanno colpito l’onore e la dignità di chi serve e ha servito il Paese. La denuncia, depositata presso la Procura della Repubblica di Milano, evidenzia il malcontento non solo tra i membri attivi delle Forze Armate, ma anche tra coloro che sono in congedo e tra le famiglie dei militari caduti in servizio.

L’Osservatorio Vittime del Dovere a sostegno di Trabucco

A sostegno di Trabucco è intervenuto l’avvocato Ezio Bonanni, che ha deciso di affiancarlo sia in qualità di legale sia attraverso l’Osservatorio Vittime del Dovere. L’associazione si è costituita parte offesa e, in caso di rinvio a giudizio, potrebbe assumere il ruolo di parte civile nel procedimento.

«Riteniamo sia doveroso avere senso delle istituzioni di cui le Forze Armate sono un presidio fondamentale, e con esse tutti i nostri uomini in divisa. Le dichiarazioni della Littizzetto non sono condivisibili e ledono anche le stesse istituzioni democratiche, oltre a suonare offensive anche per i nostri uomini vittime nei teatri bellici e nelle stesse missioni di pace», spiega Bonanni.  

Che aggiunge: «Commenti che sono offensivi anche per i familiari e discendenti di coloro che hanno perso la vita nella difesa della Patria e che hanno subito lesioni o sono vittime del dovere nel rappresentare e tutelare le istituzioni democratiche e ogni singolo cittadino».

L’episodio ha acceso il dibattito sull’equilibrio tra satira e rispetto delle istituzioni militari, alimentando discussioni su quanto la libertà di espressione possa spingersi senza urtare la sensibilità di chi ha giurato fedeltà alla nazione.

Numero verde ONA

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