UNO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ DI EDIMBURGO ANALIZZA COME ANTICHE ROCCE VULCANICHE POSSANO FAVORIRE LO STOCCAGGIO DELLA CO2 ATTRAVERSO LA MINERALIZZAZIONE. LA RICERCA PUNTA A INDIVIDUARE UN METODO SICURO E PERMANENTE PER RIDURRE LE EMISSIONI INDUSTRIALI E SOSTENERE GLI OBIETTIVI CLIMATICI, OFFRENDO AL REGNO UNITO UNA SOLUZIONE NATURALE E DI LUNGO PERIODO CONTRO IL RISCALDAMENTO GLOBALE
Le rocce vulcaniche britanniche offrono una soluzione naturale allo stoccaggio della CO₂
Uno studio di ricercatori dell’Università di Edimburgo mostra come antiche rocce vulcaniche presenti in tutto il Regno Unito possano immagazzinare milioni di tonnellate di CO₂ trasformandola in pietra. Questa scoperta amplia le strategie di riduzione delle emissioni e propone una via solida e permanente per limitare il riscaldamento globale.
«Mostrando dove si trovano le rocce vulcaniche più reattive del Regno Unito e quanta CO₂ potrebbero intrappolare – ha dichiarato Angus Montgomery, nel corso di studi per Bachelor of Science (BSc) in Geologia e Geografia Fisica all’Università di Edimburgo -, evidenziamo un metodo pratico e permanente per mitigare le emissioni industriali inevitabili, ampliando, così, le risorse britanniche di opzioni per la decarbonizzazione».
I risultati dei progetti pilota internazionali
Progetti pilota realizzati in Islanda e negli Stati Uniti – è scritto nella nota – dimostrano che la CO₂ può mineralizzarsi in modo rapido e sicuro. Inoltre, diversi programmi più ampi sono già in corso per verificare quanta CO₂ sia possibile stoccare, consolidando così l’efficacia di questa nuova tecnologia.
Una soluzione essenziale per contenere il riscaldamento globale
Secondo i ricercatori, il Regno Unito avrà bisogno di un sistema di stoccaggio permanente per mantenere l’aumento della temperatura globale tra 1,5 °C e 2 °C. La mineralizzazione del carbonio offre quindi un’opportunità concreta per il Paese, soprattutto perché utilizza risorse geologiche già presenti nel territorio.
«Per ridurre su larga scala le emissioni di CO₂ – ha affermato il professor Stuart Gilfillan, docente di Geochimica all’Università di Edimburgo e responsabile dello studio -, abbiamo un bisogno urgente di stoccaggio del carbonio. La mineralizzazione della CO₂ offre al Regno Unito uno spazio di stoccaggio aggiuntivo, che si somma alle enormi risorse già presenti sotto il Mare del Nord. I nostri prossimi passi consistono nel valutare in dettaglio la porosità effettiva e la reattività delle rocce. Questo ci permetterà di capire con quanta efficienza ogni formazione possa mineralizzare la CO₂ nella pratica».
Otto formazioni vulcaniche con un potenziale enorme
Gli scienziati hanno identificato otto formazioni vulcaniche sotterranee capaci di immagazzinare oltre 3mila milioni di tonnellate di CO₂ industriale. Questo valore corrisponde a circa 45 anni delle emissioni industriali britanniche e, quindi, rappresenta un contributo significativo per la politica climatica nazionale.
Analisi dettagliata delle aree studiate
La ricerca ha valutato geologia, chimica e volume delle rocce reattive distribuite in diverse regioni del Paese. Tra queste spiccano le formazioni basaltiche della Contea di Antrim in Irlanda del Nord, dell’Isola di Skye in Scozia e del Lake District in Inghilterra, tutte caratterizzate da un’elevata capacità di reazione con la CO₂.
Perché queste rocce possono trasformare la CO₂ in minerale
Queste rocce contengono grandi quantità di calcio e magnesio, elementi che si legano facilmente alla CO₂. Questo processo, chiamato mineralizzazione del carbonio, produce un minerale stabile che intrappola l’anidride carbonica in modo permanente.
Come funziona il processo di mineralizzazione
Il metodo prevede di sciogliere la CO₂ catturata in acqua e iniettare questa soluzione nelle rocce vulcaniche presenti in profondità. Successivamente, la mineralizzazione avviene negli spazi e nelle fratture delle rocce, trasformando l’acqua carbonata in pietra e bloccando la CO₂ in modo definitivo.
Le stime sulla capacità di stoccaggio delle principali formazioni
Il team di ricercatori ha calcolato la capacità di stoccaggio combinando superficie, spessore e composizione chimica delle formazioni vulcaniche. Le stime mostrano che l’Antrim Lava Group in Irlanda del Nord può contenere fino a 1.400 milioni di tonnellate di CO₂. Il Borrowdale Volcanic Group in Inghilterra può ospitarne circa 700 milioni, mentre lo Skye Lava Group in Scozia ha una capacità di circa 600 milioni di tonnellate.
Pubblicazione e finanziamento dello studio
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Earth Science, Systems and Society, pubblicata dalla Geological Society of London. Il progetto ha ricevuto il sostegno del National Environment Research Council (NERC), confermando l’interesse istituzionale verso strategie di stoccaggio sicure e innovative.






