IL MEDITERRANEO SI AFFERMA PROTAGONISTA DELLA TRANSIZIONE BLU GLOBALE. A NIZZA, L’UNIONE PER IL MEDITERRANEO ANNUNCIA I PRIMI INVESTIMENTI DEL FONDO BMP – BLUE MEDITERRANEAN PARTNERSHIP – SVELANDO PROGETTI STRATEGICI IN MAROCCO, GIORDANIA ED EGITTO PER UN FUTURO MARINO SOSTENIBILE, INNOVATIVO E INCLUSIVO
Il Mediterraneo si afferma come esempio globale nella costruzione di una Sustainable Blue Economy (SBE) – economia blu sostenibile – grazie a una comunità dinamica e diversificata.
Questa spinta è alimentata dalla cooperazione tra i quarantatré Paesi membri dell’Union for the Mediterranean (UfM) – Unione per il Mediterraneo – culminata nella Dichiarazione ministeriale del 2021 e nella relativa Roadmap sulla SBE.
L’approccio integrato e multisettoriale, basato sulla partecipazione attiva e sulla coerenza delle politiche, rappresenta oggi un modello d’azione concreto a livello internazionale.
Obiettivi principali
Governance inclusiva e integrazione delle politiche
Allineare le iniziative EBS agli impegni globali (SDG 14, COP, BBNJ, Trattato sulla Plastica) promuovendo trasparenza, coerenza e partecipazione attiva.
Accelerazione degli investimenti
Rendere bancabili i progetti SBE – ossia con tutte le garanzie necessarie, per convincere banche e investitori a finanziarli -, coinvolgendo istituzioni finanziarie internazionali, donatori e partner strategici.
Diffondere il modello Mediterraneo
Presentare l’EBS mediterranea come caso di successo replicabile in altre regioni del mondo.
Resilienza e ripristino degli ecosistemi
Sostenere soluzioni che rafforzino la resilienza climatica e ripristinino gli ecosistemi marini e costieri, anche attraverso la pianificazione spaziale marittima.
In occasione della Terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC3), il 10 giugno 2025 si è svolto a Nizza, in Francia, un evento cardine per il futuro dell’economia blu: “Charting the path towards sustainable blue economy: the Mediterranean leading the way”, promosso dall’Unione per il Mediterraneo (UfM).
Autorità politiche, agenzie di sviluppo, attori del settore privato, reti regionali e rappresentanti della società civile si sono riuniti per mostrare strumenti finanziari innovativi, tecnologie all’avanguardia e progetti replicabili nel campo dell’economia blu sostenibile.
Spagna in prima linea con 8,5 milioni di euro per la Blue Mediterranean Partnership
Il momento centrale dell’evento è stato l’annuncio ufficiale del contributo della Spagna, che ha firmato un impegno finanziario di 8,5 milioni di euro a favore della Blue Mediterranean Partnership (BMP). Un fondo multi-donatore promosso dall’UfM per sostenere progetti dedicati alla sostenibilità marina nelle regioni del Mediterraneo meridionale e del Mar Rosso.
Con questo nuovo impegno, il fondo ha raggiunto la cifra complessiva di 22milioni di euro, grazie anche ai contributi precedenti di Svezia, Germania, Francia e Unione Europea.
Queste risorse saranno impiegate per fornire assistenza tecnica e finanziare studi di fattibilità, strumenti fondamentali per aiutare i Paesi beneficiari a ottenere prestiti più consistenti da banche di sviluppo e istituzioni finanziarie multilaterali.
I primi tre progetti finanziati: energia, ambiente e infrastrutture idriche
Durante la sessione, sono stati svelati i primi tre progetti che saranno realizzati grazie ai fondi della BMP. Si tratta di iniziative ambiziose e ad alto impatto, distribuite tra Marocco, Giordania ed Egitto:
Parco eolico offshore a Essaouira (Marocco): sarà il primo impianto del genere nel Paese. La sua costruzione inizierà entro il 2029, con una capacità stimata fino a 1000 megawatt.
Rigenerazione dell’Oasi di Ayla (Giordania): situato nel Golfo di Aqaba, questo progetto mira a ripristinare un ecosistema corallino e a realizzare un sistema di accumulo termico dell’energia (TES). Si prevede un aumento della copertura corallina del 240% e un risparmio annuo di oltre 1.200.000 kWh di energia elettrica.
Impianto di trattamento delle acque reflue ad Alessandria Est (Egitto): sarà operativo entro il 2028 e tratterà fino a 300mila metri cubi al giorno. L’impianto garantirà servizi igienico-sanitari sicuri per 1,5 milioni di abitanti, contribuendo anche alla riduzione dell’inquinamento marino nella zona.
Le dieci priorità per la Sustainable Blue Economy
Oltre all’annuncio dei progetti, l’incontro ha evidenziato le principali aree tematiche attorno cui ruota la strategia euro-mediterranea dell’economia blu sostenibile, definita dalla Dichiarazione ministeriale UfM del 2021.
Tra queste figurano:
- Sviluppo di cluster marittimi regionali
- Decarbonizzazione e uso di energie rinnovabili
- Conservazione della biodiversità marina
- Occupazione nel settore blu
- Turismo sostenibile
- Prevenzione dell’inquinamento
- Economia circolare
- Istruzione superiore specializzata
- Riduzione dei rifiuti marini
- Innovazione tecnologica e finanziaria
Dal 2015, anno della prima dichiarazione ministeriale sul tema, sono stati mobilitati oltre 500milioni di euro per finanziare più di 250 progetti in tutto il bacino del Mediterraneo.
Le voci dei protagonisti
Durante il dibattito, sono intervenuti importanti esponenti istituzionali che hanno sottolineato l’urgenza e il potenziale dell’economia blu:
«Il Mar Mediterraneo può fungere da modello per altri bacini marini nella transizione sostenibile», ha dichiarato Costas Kadis, Commissario UE per la Pesca e gli Oceani. «L’Ocean Pact appena adottato mira a stimolare nuovi investimenti pubblici e privati per sostenere l’innovazione marina».
«Dal 2015, l’economia blu è diventata una leva strategica per la cooperazione e lo sviluppo nella nostra regione», ha ricordato Aiman Soleiman, Commissario dell’Autorità della Zona Economica Speciale di Aqaba, Giordania.
«Il Mediterraneo è molto più di un mare: è un crocevia di civiltà e biodiversità, un motore di vita per milioni di persone», ha affermato Sara Aagesen, ministra spagnola per la Transizione Ecologica.
«In tempi di crisi geopolitica, l’economia blu è una forza che ci unisce», ha concluso Nasser Kamel, Segretario Generale dell’UfM. «Oggi celebriamo progetti che testimoniano come la cooperazione possa superare le differenze».
L’UfM, piattaforma di integrazione e sviluppo
L’Unione per il Mediterraneo (UfM) è un’organizzazione intergovernativa che riunisce i Paesi dell’Unione Europea e sedici Stati del Mediterraneo meridionale e orientale. Attraverso il dialogo politico e progetti concreti, l’UfM mira a promuovere stabilità, sviluppo inclusivo e integrazione in tutta la regione.