SCUOLA FORESTAMI PORTA QUATTRO NUOVI “ANGOLI DI BIODIVERSITÀ” NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DI MILANO: GRAZIE AL SOSTEGNO DI A2A, I GIARDINI SCOLASTICI DIVENTANO LABORATORI DI NATURA, GIOCO E SCOPERTA
Milano continua a coltivare la sua relazione con il verde partendo dai più piccoli. Negli ultimi mesi, quattro scuole dell’infanzia – Memmi, Pescarenico, San Mamete e Costa – hanno avviato nuovi “Angoli di biodiversità”, spazi verdi progettati da Scuola Forestami in collaborazione con Parco Nord Milano e sostenuti da A2A.
Piccoli luoghi di natura che diventano vere e proprie aule all’aperto, dove i bambini imparano ad ascoltare il ritmo delle stagioni, osservare gli insetti, prendersi cura delle piante e scoprire il valore degli alberi per la città.
L’iniziativa rientra nel percorso educativo di Forestami, il grande progetto di forestazione urbana che punta a mettere a dimora tre milioni di alberi entro il 2030 nella Città metropolitana di Milano.
Una sfida ambientale che si intreccia sempre più con quella educativa, perché il rapporto con la natura si costruisce sin dalla prima infanzia e diventa un tassello fondamentale del benessere urbano.

Angoli di biodiversità: la presentazione del progetto
La presentazione dei nuovi progetti si è svolta proprio al Parco Nord Milano, luogo simbolico della forestazione urbana milanese. Hanno partecipato l’assessora all’Ambiente Elena Grandi, la responsabile Brand Strategy di A2A Elena Tondini, il presidente di Parco Nord e Fondazione Forestami Marzio Marzorati, insieme con il direttore tecnico Riccardo Gini e il direttore generale Enrico Calvo.
L’assessora Grandi ha ricordato come l’educazione ambientale sia un investimento prezioso per la città: «Grazie alle attività all’aperto, i bambini sviluppano sensibilità, responsabilità e rispetto verso la natura e verso la comunità in cui vivono».
A2A ha confermato il proprio sostegno sottolineando l’importanza di coinvolgere le scuole in azioni concrete: «Quando i bambini si prendono cura di un pezzo di giardino che fa parte della loro quotidianità, quel senso di responsabilità arriva anche alle famiglie», ha spiegato Elena Tondini.
Per Forestami, questi progetti non sono solo interventi verdi, ma esercizi di cittadinanza attiva. Marzio Marzorati ha ricordato che «educare alla biodiversità significa viverla», mentre Enrico Calvo ha collegato il progetto alle ricorrenze del 20 e 21 novembre, Giornata dell’Infanzia e Giornata Nazionale degli Alberi: «Educare un bambino è come piantare un albero: servono tempo, cura e libertà di crescere».
Le scuole dell’infanzia di Milano scoprono la natura
Le attività, presentate da Martina Riva di Scuola Forestami, stanno trasformando i giardini scolastici in spazi ricchi di stimoli, dove la natura diventa parte integrante del percorso educativo.
Alla scuola Memmi il progetto è partito con una giornata di semina insieme alle famiglie. È nato così un prato fiorito dedicato agli insetti impollinatori. I bambini hanno creato una “casa delle farfalle” utilizzando piante aromatiche come lavanda, timo e rosmarino, scoprendo da vicino il ruolo di api e farfalle nella vita quotidiana del giardino.
Alla scuola Pescarenico, i più piccoli stanno esplorando due percorsi sensoriali e motori costruiti con materiali naturali. Camminare scalzi su sabbia, corteccia o ghiaia diventa un’avventura che affina i sensi e il movimento. Le attività includono anche l’osservazione di uccelli e insetti urbani, oltre alla costruzione di mangiatoie, bug hotel e bat box.
La scuola San Mamete sta invece lavorando alla creazione di un’area lettura all’ombra dei tigli, al fianco di nuovi cassoni aromatici, un percorso sensoriale e una “lettiera” che ospiterà lombrichi e altri piccoli animali del suolo, preziosi per osservare da vicino la vita nascosta della terra.
La scuola Costa, al Municipio 3, sta completando la formazione degli insegnanti grazie alla cooperativa Koinè. Le trasformazioni del giardino inizieranno nell’autunno 2025 e prevedono un sottobosco urbano ricco di primule, acetosella, aglio orsino, felci e un prato fiorito di erbe spontanee.
Perché la biodiversità è un’esperienza educativa
Gli “Angoli di biodiversità” non sono semplici interventi di giardinaggio, ma occasioni per costruire un rapporto diretto con il verde. Favoriscono l’osservazione, il gioco libero e la cura, tre elementi che aiutano i bambini a sviluppare attenzione, autonomia e rispetto per il vivente.
Ogni giardino diventa così un microcosmo: un luogo dove si imparano i nomi degli insetti e delle piante, ma anche dove si sperimentano gesti di cura, si capiscono i ritmi naturali e si osservano i piccoli cambiamenti del tempo e delle stagioni. La biodiversità prende forma attraverso il tatto, gli odori, il colore dei fiori, le tracce lasciate dagli animali del suolo.
Per gli educatori, questi spazi aprono nuove possibilità didattiche. Il giardino si trasforma in un laboratorio di scienze, ma anche in un luogo dove si stimolano linguaggio, narrazione, matematica e motricità. L’esperienza del fuori diventa parte integrante del programma scolastico.
Forestami, un progetto che cresce insieme alla città
Gli “Angoli di biodiversità” si inseriscono nel percorso più ampio di Forestami, progetto nato da un’idea dell’architetto Stefano Boeri e da una ricerca del Politecnico di Milano. Oggi Forestami è una Fondazione del Terzo Settore che coordina Comuni, enti territoriali, parchi, fondazioni private e università nella più grande iniziativa di forestazione urbana d’Italia.
L’obiettivo dei tre milioni di alberi entro il 2030 è anche una risposta concreta ai problemi ambientali della città metropolitana: qualità dell’aria, isole di calore, riduzione della biodiversità e bisogno crescente di spazi verdi. Portare la natura nelle scuole significa rendere questa trasformazione ancora più capillare, coinvolgendo le famiglie e i quartieri.
Il lavoro educativo, infatti, è parte integrante del progetto: i bambini diventano ambasciatori del verde e contribuiscono a costruire una cultura ecologica condivisa. Sono loro i primi a chiedere più alberi, più prati, più luoghi dove poter osservare la natura da vicino.
Educare al verde per educare al futuro
Nel racconto delle attività emerge un filo conduttore: la natura non è un tema da spiegare, ma un luogo da vivere.
Quando i bambini seminano, osservano un insetto o sfogliano un libro seduti all’ombra di un albero, imparano che prendersi cura dell’ambiente significa prendersi cura della comunità e, in ultima istanza, di se stessi.
Con questi quattro nuovi angoli verdi, Milano aggiunge un tassello importante al suo mosaico di educazione ecologica. E dimostra che la forestazione urbana non è solo una strategia ambientale, ma anche una grande operazione culturale. Una scelta che guarda lontano, perché le città più verdi cominciano sempre da qui: dai giardini delle scuole e dagli occhi curiosi dei bambini che li abitano.










