MINIERE APERTE A NUXIS (SARDEGNA) NELLE SCORSE SETTIMANE PER PROMUOVERE L’IDENTITÀ DEI TERRITORI E RIMARCARE LE POTENZIALITÀ REGIONALI IN CHIAVE SOSTENIBILE
L’ex sito minerario di Sa Marchesa a Nuxis (Sulcis) è stato protagonista nelle scorse settimane di un interessantissimo appuntamento. Ha accolto molti visitatori nelle miniere per far conoscere e valorizzare il patrimonio minerario regionale.
L’iniziativa, che si inserisce nel programma OPEN YOUR MINE – Miniere Aperte, è stata ideata, promossa e coordinata dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
Alla manifestazione hanno collaborato le amministrazioni locali, le associazioni, i gestori di “Sa Marchesa” e l’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco (AIGU).
Il fine era dunque quello di promuovere l’identità dei territori, migliorarne la percezione ed evidenziarne le potenzialità. La due giorni si è svolta tra trekking e visite guidate gratuite ai numerosi siti del comune di Nuxis.
Questi sono stati interessati dall’attività di scavo e dalle concessioni minerarie di piombo e zinco, di rame e argento. Qui sono presenti formazioni geologiche esclusive, scenari ambientali caratteristici e tracce di insediamenti umani preistorici.
L’evento di Nuxis: la prima giornata
Durante la prima giornata, si è svolto l’incontro dal titolo “Tutela e valorizzazione del patrimonio minerario”. I relatori hanno discusso sull’avvio della terza campagna di scavi archeologici presso la grotta di “Acquacadda”.
Scavi tesi all’investigazione delle fasi preistoriche antecedenti la nascita della civiltà nuragica, che vanno dall’Età del Rame all’Età del Bronzo. A ciò è seguito un momento ricreativo e una visita allo spazio espositivo della struttura.
Le iniziative della seconda giornata
Nella seconda giornata si sono svolte visite guidate agli scavi archeologici presso la grotta e alle sale espositive della struttura di “Sa Marchesa”. La prima visita è stata guidata da un archeologo e ha condotto i partecipanti al “Pozzo Sacro” in località Tattinu, dove esisteva un villaggio nuragico.
Il percorso è proseguito con visita alla chiesa campestre di “Sant’Elia”, edificata in periodo bizantino. La seconda visita, invece, si è svolta insieme con un geologo per ammirare una delle cave del territorio di Nuxis. Da queste si estraeva marmo nero e grigio dalle caratteristiche peculiari.