martedì, Ottobre 21, 2025

ONG denunciano Francia, Germania e Italia alla Commissione Europea per violazioni nelle Aree Marine Protette

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CINQUE ONG INTERNAZIONALI HANNO PRESENTATO UN ESPOSTO ALLA COMMISSIONE EUROPEA CONTRO FRANCIA, GERMANIA E ITALIA, ACCUSANDOLE DI NON RISPETTARE LE NORME EUROPEE SULLA TUTELA DELLE AREE MARINE PROTETTE. NONOSTANTE GLI OBBLIGHI PREVISTI DALLA DIRETTIVA HABITAT, LA PESCA A STRASCICO CONTINUA INDISTURBATA, MINACCIANDO GRAVEMENTE LA BIODIVERSITÀ MARINA EUROPEA

L’esposto alla Commissione Europea arriva durante la conferenza “Our Ocean”

Nel corso della conferenza globale “Our Ocean”, le ONG Environmental Justice Foundation (EJF), Blue Marine Foundation, ClientEarth, Défense des Milieux Aquatiques (DMA) e Deutsche Umwelthilfe e.V. hanno presentato un esposto formale alla Commissione Europea.

L’azione legale denuncia le gravi e sistematiche violazioni da parte di Francia, Germania e Italia delle normative UE in materia di tutela degli ecosistemi marini vulnerabili. Le organizzazioni richiedono l’avvio di procedure d’infrazione e il deferimento dei tre Stati alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Pesca a strascico: cos’è e perché è dannosa per l’ambiente

La pesca a strascico è una tecnica che prevede il traino di una rete sul fondo del mare, effettuato da una o due imbarcazioni. Sebbene possa sembrare semplice e redditizia, è estremamente dannosa, poiché il trascinamento della rete danneggia gravemente il fondale marino, la flora e la fauna ittica.

Le criticità della pesca a strascico

La denuncia evidenzia come la pesca a strascico di fondo, pratica altamente distruttiva per gli habitat bentonici, sia ancora consentita nella maggior parte delle Aree Marine Protette (AMP). I dati parlano chiaro: questa tecnica è ancora utilizzata nel 77% delle AMP francesi, nell’85% di quelle tedesche e nel 44% di quelle italiane. Le normative UE, tra cui la Direttiva Habitat, risultano quindi disattese.

Violazioni diffuse e inadempienze normative

Le ONG denunciano che gli Stati membri non impediscono attività dannose all’interno delle AMP, in palese violazione del diritto comunitario. In alcuni Paesi, tra cui Francia e Germania, sono già in corso procedimenti legali nazionali per il mancato rispetto delle norme ambientali europee. Secondo EJF, ClientEarth e le altre ONG, è indispensabile che la Commissione agisca con urgenza e fermezza per garantire l’effettiva applicazione delle leggi esistenti.

I casi più gravi

L’esposto si concentra su 15 siti marini della Rete Natura 2000, dove lo strascico industriale continua a danneggiare barriere coralline, praterie di fanerogame e banchi sabbiosi.

Tra i casi più gravi: in Germania, oltre 32.800 ore annue di strascico registrate tra il 2020 e il 2024 nella zona protetta del Mare di Wadden. In Francia, 9.016 ore nella Baie de Seine Occidentale, di cui la maggior parte su banchi di sabbia. In Italia, 11.923 ore annue nell’area “Tutela del Tursiops truncatus”, destinata alla protezione di cetacei e habitat marini.

È urgente salvare la biodiversità e tutelare l’ambiente

Marie Colombier di EJF sottolinea: «Questi obblighi legali non sono opzionali. Non applicarli significa condannare la fauna marina e il futuro delle comunità costiere».

Anche rappresentanti di DMA, Blue Marine Foundation e DUH evidenziano l’urgenza di fermare il declino della biodiversità e tutelare i piccoli pescatori. La pesca a strascico, affermano, è incompatibile con gli obiettivi di rigenerazione marina.

Il quadro normativo e gli obiettivi europei entro il 2030

L’esposto chiede l’applicazione rigorosa della Direttiva Habitat, evidenziando la necessità di vietare lo strascico mobile nelle AMP dell’UE entro il 2030. Questa azione è in linea con la Strategia UE per la biodiversità al 2030 e con il Quadro globale Kunming-Montreal, che punta a proteggere il 30% dei mari europei entro il 2030.

Il ruolo degli strumenti di monitoraggio

I dati presentati nell’esposto sono stati raccolti e analizzati da EJF tramite la piattaforma Global Fishing Watch, combinando strumenti di GIS (QGIS) e software statistici (R Studio). Le informazioni dimostrano l’enorme pressione esercitata dalla pesca a strascico nei mari europei: oltre 1,7 milioni di ore annue di attività nelle AMP, con l’79% dei fondali costieri disturbati fisicamente.

I prossimi passi della Commissione Europea

La Commissione dovrà rispondere entro un anno. Potrà decidere di avviare una procedura d’infrazione oppure archiviare il caso. L’iniziativa segue precedenti azioni legali intraprese da EJF e DMA contro il governo francese (febbraio 2025) e da ClientEarth in Germania, Paesi Bassi e Spagna. Il dossier è stato redatto con il supporto di studi legali tra cui Huglo Lepage, Squire Patton Boggs, Trustlaw e Hogan Lovells.

Le organizzazioni ONG coinvolte

DMA – Défense des Milieux Aquatiques

Impegnata in azioni legali per la protezione degli ecosistemi acquatici, ha ottenuto la riduzione della stagione di pesca a strascico nella costa di Arcachon da 12 a 5 mesi.

Blue Marine Foundation

Fondazione britannica per la conservazione degli oceani, mira alla protezione del 30% degli oceani entro il 2030 e alla gestione sostenibile dell’intero ambiente marino.

Deutsche Umwelthilfe e.V. (DUH)

Associazione tedesca senza scopo di lucro che promuove stili di vita sostenibili e tutela gli ecosistemi marini attraverso azioni legali e campagne pubbliche.

ClientEarth

Organizzazione legale internazionale che usa il diritto per affrontare le crisi ambientali globali, con uffici in Europa, Asia e Stati Uniti.

Huglo Lepage Avocats

Studio legale esperto in diritto ambientale e biodiversità, fornisce consulenza su autorizzazioni, piani di tutela e gestione sostenibile delle risorse naturali

Numero verde ONA

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