DAL 24 DICEMBRE 2024 AL 6 GENNAIO 2026, ROMA SI PREPARA AD ACCOGLIERE IL XXV GIUBILEO UNIVERSALE. CON L’APERTURA DELLA PORTA SANTA IN VATICANO, IL 24 DICEMBRE 2024, IL GIUBILEO 2025 NON SOLO SEGNA L’INIZIO DI UN ANNO DI GRAZIA E INDULGENZA PER I FEDELI MA È ANCHE UN’OCCASIONE UNICA PER RIPENSARE ROMA COME UNA METROPOLI MODERNA E SOSTENIBILE. DIETRO AL PELLEGRINAGGIO E ALLE PREGHIERE, PERÒ, EMERGONO QUESTIONI PROFONDE: COME ACCOGLIERE MILIONI DI VISITATORI SENZA DANNEGGIARE L’AMBIENTE? COME PRESERVARE LA STRAORDINARIA EREDITÀ STORICA DI ROMA, MANTENENDO VIVA LA SUA IDENTITÀ IN UN’EPOCA DI TRANSIZIONE ECOLOGICA E DIGITALE?
Le origini del Giubileo: una storia lunga sette secoli
Il Giubileo affonda le sue radici nella tradizione ebraica dell’Antico Testamento. Nel libro del Levitico, si menziona un “Anno Giubilare”, durante il quale venivano liberati gli schiavi, condonati i debiti e restituite le terre ai legittimi proprietari. Era un tempo di riconciliazione sociale e spirituale, un momento per ristabilire l’armonia e correggere le ingiustizie.
Tuttavia, la trasformazione di questa pratica in un evento cristiano avvenne nel 1300, con Papa Bonifacio VIII. In quell’anno, il pontefice dichiarò ufficialmente il primo Giubileo della Chiesa cattolica, permettendo ai pellegrini di ottenere l’indulgenza plenaria attraverso la visita alle basiliche di Roma.
L’iniziativa riscosse un successo travolgente, tanto che il papa ridusse l’intervallo del Giubileo da cento a cinquant’anni. Nel 1470, Papa Paolo II decise di rendere l’evento regolare ogni venticinque anni, consolidando la struttura che conosciamo oggi.
Nel 1500, Papa Alessandro VI Borgia introdusse uno dei rituali più iconici del Giubileo: l’apertura della Porta Santa. Da quel momento, il gesto di varcare la soglia divenne il simbolo tangibile di purificazione e rinnovamento spirituale.
Utile precisare che questo atto non si svolge solo nella Basilica di San Pietro ma coinvolge anche le altre tre basiliche papali: San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore.
La Porta Santa: il significato simbolico di un gesto secolare
L’apertura della Porta Santa è il momento più atteso del Giubileo. Il rito si svolge in un’atmosfera solenne, carica di significati profondi. Il Papa colpisce tre volte la porta con un martello, richiamando l’immagine metaforica di Cristo come “Porta” che conduce alla salvezza.
Questo gesto ripetuto nei secoli non ha perso il suo potere simbolico, ma si è adattato ai cambiamenti della società. Nel Giubileo straordinario della Misericordia del 2015, Papa Francesco ha voluto aprire ad esempio Porte Sante in tutto il mondo.
Il Giubileo 2025, tuttavia, segna il ritorno alle origini, con l’attenzione rivolta principalmente a Roma, cuore della cristianità. Ma come si è preparata la “Città Eterna”?
L’impatto del Giubileo su Roma, tra restauri e nuove infrastrutture
Ogni Giubileo è un’opportunità per Roma di rinnovarsi e migliorare le proprie infrastrutture. L’Anno Santo del 2000 fu un esempio emblematico di questa trasformazione. In quell’occasione, la città investì massicciamente in progetti di restauro, riqualificazione urbana e ammodernamento dei trasporti. La Stazione Termini venne ampliata, le strade furono rifatte e molte piazze storiche tornarono al loro antico splendore.
Ora, “Roma2025”, con oltre seicento progetti e 4,8 miliardi di euro di investimenti, prevede una serie di interventi infrastrutturali e ambientali, volti a migliorare la mobilità, l’accessibilità e la gestione delle risorse cittadine. Un elemento chiave del piano riguarda la creazione di nuove aree pedonali nelle vicinanze delle basiliche papali e dei principali siti religiosi. Questa trasformazione non solo è tesa ad agevolare il cammino dei pellegrini, ma anche a ridurre il traffico veicolare e le emissioni inquinanti nel centro storico.
Parallelamente, Roma sta investendo nella realizzazione di parcheggi sotterranei strategici, progettati per decongestionare le aree urbane più frequentate e facilitare, così, l’accesso ai luoghi sacri e turistici. Il rafforzamento delle linee di trasporto pubblico, con l’acquisto di autobus elettrici di ultima generazione, punta a migliorare l’efficienza e la sostenibilità del sistema di mobilità cittadino. Inoltre, l’estensione delle piste ciclabili lungo i principali percorsi giubilari stimolerà l’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici, incentivando uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente.
Una gestione dei rifiuti che segue i criteri dell’economia circolare
Un altro aspetto centrale riguarda la gestione dei rifiuti e la promozione di pratiche di economia circolare. Le autorità locali hanno il compito di intensificare la raccolta differenziata nei quartieri turistici e nei pressi delle basiliche. Eco-compattatori e isole ecologiche sono stati installati per agevolare il riciclo. Saranno organizzate campagne di sensibilizzazione per informare pellegrini e residenti sull’importanza della riduzione dell’impatto ambientale.
All’ambiente e al territorio sono stati previsti ventiquattro interventi, per 60milioni di euro, destinati alla riqualificazione e attivazione di interventi di cura del territorio. particolare attenzione è rivolta alle vie d’acqua e al verde della città.
Il verde urbano è al centro di un vasto piano di riqualificazione paesaggistica. La piantumazione di migliaia di alberi lungo i percorsi dei pellegrini contribuirà a mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico e delle isole di calore. Parchi urbani esistenti saranno ampliati e nuovi spazi verdi sorgeranno nei quartieri periferici, così da creare aree di svago e benessere per cittadini e visitatori.
Oltre agli interventi strutturali, il Giubileo è un’occasione per rafforzare il legame tra fede e rispetto per il creato, in linea con l’enciclica “Laudato Si'” di Papa Francesco. Iniziative educative e culturali promuoveranno valori di responsabilità ecologica, con incontri, mostre e convegni dedicati alla cura della casa comune.
L’insieme di questi progetti non solo risponde alle esigenze immediate dell’Anno Santo, ma pone le basi per una Roma più sostenibile e inclusiva, capace di lasciare un’eredità positiva alle generazioni future. Ma siamo sicuri che non si tratti di un’utopia? Rimangono infatti le opere incompiute, però, per le quali non si può certo parlare di “Giubileo”.
Indietro nella tabella di marcia
Secondo una analisi del Fatto Quotidiano, dei 335 interventi del progetto “Caput Mundi”, finanziati dal PNRR per valorizzare il patrimonio culturale di Roma e del Lazio, resta ben poco legato al Giubileo. Secondo l’Osservatorio PNRR e Giubileo, a settembre scorso, 218 progetti erano ancora in fase di progettazione o in attesa delle gare per gli appalti. Il ministero dichiara che gli obiettivi sono stati rispettati, almeno stando alle autocertificazioni.
Tuttavia, la Corte dei conti, nella sua ultima relazione sul PNRR, segnala l’impossibilità di verificarli. Ora, come per molti altri cantieri, l’orizzonte si sposta al 2026, salvo ulteriori ritardi.
La metro C, per esempio, che avrebbe dovuto inaugurare due nuove stazioni per l’Anno Santo (Porta Metronia e Colosseo), rimarrà incompleta per tutto il 2025. L’apertura potrebbe arrivare in autunno, ma per il completamento dell’intera linea si prospetta un’attesa di almeno un altro decennio.
Il Giubileo, occasione in cui i commissariamenti avrebbero dovuto semplificare la burocrazia e accelerare i cantieri, appare ormai già lontano. Oppure, chissà, un’opportunità per il futuro: nel 2033 si celebrerà il Giubileo straordinario per il bimillenario della morte di Cristo. Può essere.









