martedì, Ottobre 7, 2025

È crisi climatica ma l’Italia è senza difese

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L’ITALIA È ENTRATA IN UNA FASE DI EMERGENZA CLIMATICA. EVENTI METEO ESTREMI COLPISCONO ORMAI CON CADENZA QUOTIDIANA, CAUSANDO DANNI A PERSONE, TERRITORI ED ECONOMIA. A FRONTE DI DATI SEMPRE PIÙ ALLARMANTI, IL PAESE SI CONFERMA IMPREPARATO. MANCANO STRATEGIE EFFICACI E UNA VISIONE PREVENTIVA

Un Paese fragile di fronte alla crisi climatica

Il nuovo report del Centro Studi sul Cambiamento Climatico, CCSC, mette in luce un’Italia fragile e impreparata. La mappa non è più fatta di confini ma di eventi estremi: piogge torrenziali, grandinate, ondate di calore e siccità ridisegnano il territorio.

Nel solo 2024 si sono registrati 351 eventi estremi, di cui 198 al Nord. L’Emilia-Romagna ha affrontato oltre cinquanta episodi distruttivi, incluso il ciclone Boris, che ha trasformato interi bacini fluviali in bombe idrauliche. In Lombardia, tra maggio e ottobre, sono caduti più di 1.000 mm di pioggia, causando frane, allagamenti e blackout diffusi.

«Non siamo più davanti a una minaccia, ma nel cuore del problema», avverte Valerio Molinari, presidente del CCSC.

Il Sud tra siccità e desertificazione

Al Sud e nelle Isole lo scenario critico vede al centro dell’attenzione la siccità cronica. In Sicilia le precipitazioni del 2024 sono state inferiori del 40% alla media storica, con province ridotte ai minimi assoluti. L’acqua viene razionata, le aziende agricole chiudono e i pascoli scompaiono.

In Sardegna i bacini artificiali sono al 52% della capacità. L’acqua, qui, viene trattata come una risorsa da emergenza civile. Nel frattempo, il riscaldamento accelera: dal 2010 al 2024 i giorni oltre i 35°C sono di molto aumentati. Roma è passata da 4 a 28 giorni roventi all’anno; Terni detiene il record con 49 giorni sopra soglia solo nel 2024.

Il costo della crisi climatica

Ma la crisi climatica non è solo ambientale ma anche economica e sociale. Secondo il CCSC, ogni euro investito in prevenzione ne risparmia almeno sei in ricostruzione. Eppure l’Italia continua a intervenire solo dopo i disastri.

Patto per il clima - Effetti del clima che cambia: alluvioni
Effetti del clima che cambia: alluvioni

Tra 2023 e 2024, eventi con tempi di ritorno di oltre 200 anni hanno colpito Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. A Macugnaga (Verbano-Cusio-Ossola) , in una sola notte, sono caduti oltre 550 mm di pioggia: colate di detriti hanno isolato intere frazioni.

Pianificare oggi per sopravvivere domani

«L’adattamento climatico non è un lusso: è sicurezza nazionale», ribadisce Molinari. Il messaggio del CCSC è chiaro: senza pianificazione non c’è futuro. Le priorità indicate dal report sono tre: riqualificazione della rete idrica, che disperde il 45% dell’acqua potabile, manutenzione del suolo e difesa delle coste, sempre più vulnerabili, e strategie regionali di adattamento basate su dati predittivi e geolocalizzati.

Il futuro che ci aspetta se non interveniamo

Lo scenario peggiore prevede un aumento medio di +6°C entro il 2100. Le piogge saranno rare ma violente, concentrate in poche ore su un sistema fognario inadeguato.

Oggi oltre 7.400 comuni sono già a rischio frana o alluvione secondo ISPRA, mentre il 17,9% delle coste subisce una erosione grave. Senza azioni immediate, l’effetto domino su infrastrutture, economia e salute sarà inevitabile.

«Abbiamo ancora la possibilità di cambiare rotta, ma dobbiamo volerlo davvero – conclude Molinari –. Questa volta non potremo dire che non lo sapevamo».

Numero verde ONA

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