giovedì, Novembre 27, 2025

Crisi idrica e dissalazione: due giornate di confronto per il futuro dell’acqua in Sicilia

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RIPORTARE CON FORZA LA CRISI IDRICA E LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE AL CENTRO DELL’AGENDA POLITICA È OGGI UN’URGENZA NON PIÙ RINVIABILE. A PALERMO, DUE GIORNATE DI LAVORI HANNO MESSO A CONFRONTO ESPERTI, TECNICI E ISTITUZIONI. IL TEMA È QUELLO DELLA DISSALAZIONE E SULLA NECESSITÀ DI SOLUZIONI STRUTTURALI PER UN USO SOSTENIBILE DELL’ACQUA

Crisi idrica e dissalazione: un confronto necessario per una migliore gestione dell’acqua

Si è svolto nei giorni scorsi a Palermo il seminario “La Dissalazione dell’acqua di mare e le tecnologie correlate nel contesto del Water-Energy-Food-Ecosystem (WEFE) Nexus”. Un evento che si è svolto in due intense giornate di lavori. L’iniziativa ha coinvolto numerosi esperti, rappresentanti istituzionali, accademici e tecnici del settore, chiamati a confrontarsi sul futuro della gestione delle risorse idriche in Sicilia.

Una crisi strutturale, non più emergenziale

Promosso dall’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo. Il seminario ha puntato a stimolare un dibattito qualificato e costruttivo sulla crisi idrica e sulla siccità, fenomeni sempre più ricorrenti e ormai strutturali.

L’obiettivo rimane quello di superare l’approccio emergenziale che ha caratterizzato le politiche del passato e avviare una nuova fase di pianificazione strategica e sostenibile.

Crisi idrica e dissalazione: approfondimenti e casi studio

Durante l’evento, i relatori hanno affrontato il tema da molteplici punti di vista – tecnico, tecnologico, giuridico e normativo – arricchendo il dibattito con casi studio concreti.

Tra questi, spiccano le relazioni di Rosario Ruggieri, che ha relazionato sul tema “Vulnerabilità e protezione delle fonti idriche ad uso potabile: due casi studio emblematici negli Iblei”, relativi a problematiche di inquinamento che, nel corso degli anni, hanno interessato l’area iblea.

Tra cui: l’insalinamento da cloruri della fascia costiera iblea, che si estende per circa 2 km verso l’entroterra a causa dell’avanzamento del cuneo salino, fenomeno riconducibile al sovrasfruttamento della falda costiera, determinato dalla presenza intensiva di pozzi per uso irriguo nella cosiddetta “fascia trasformata”; l’inquinamento della sorgente Salto di Lepre, utilizzata per l’approvvigionamento idrico del Comune di Scicli, dovuto all’ingresso di acque insufficientemente depurate; l’inquinamento della sorgente Fonte Paradiso, utilizzata dal Comune di Santa Croce Camerina, compromessa dalla perdita del fluido di circolazione durante una trivellazione petrolifera; infine, l’inquinamento delle sorgenti Oro e Scribano-Misericordia del Comune di Ragusa, causato dalla presenza di attività antropiche all’interno del bacino di ricarica di tali fonti, nonostante fossero vigenti le fasce di rispetto previste dal D.Lgs. 152/2006.

Questi casi evidenziano la necessità improrogabile per gli enti competenti di istituire con urgenza le Aree di salvaguardia per i corpi idrici destinati al consumo umano e di garantire il rispetto delle prescrizioni contenute nel suddetto decreto legislativo, attraverso un’efficace e costante attività di controllo e monitoraggio.

Un appello alla politica

«L’obiettivo di questa iniziativa era proprio quello di riportare con forza il tema della siccità e della gestione delle risorse idriche al centro dell’agenda politica», ha dichiarato Paolo Mozzicato, presidente dell’Ordine dei Geologi di Sicilia.

Mozzicato ha sottolineato la necessità di un cambiamento culturale e operativo: «Serve pianificare con visione strategica, adottando soluzioni durature. Continuare a discutere di perdite idriche in piena crisi climatica è una sconfitta inaccettabile».

Focus sulla crisi idrica, dissalazione e sulle tecnologie WEFE

La seconda giornata del seminario ha posto particolare attenzione sul tema della dissalazione dell’acqua di mare e sulle tecnologie legate al Water-Energy-Food-Ecosystem Nexus (WEFE). Le relazioni hanno illustrato soluzioni tecnologiche e operative all’avanguardia per affrontare la sfida della scarsità idrica.

Un impegno per il futuro

L’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia ha ribadito il proprio impegno nel promuovere il confronto interdisciplinare, la diffusione di buone pratiche e la sensibilizzazione delle istituzioni. In un contesto in cui la crisi idrica rappresenta una delle emergenze più gravi del nostro tempo, solo un approccio condiviso, tecnico e lungimirante potrà garantire la resilienza dei territori e la tutela delle risorse per le generazioni future.

Numero verde ONA

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