domenica, Ottobre 26, 2025

A Taranto AQP realizzerà il più grande dissalatore d’Italia

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ACQUEDOTTO PUGLIESE (AQP) AVVIA LA REALIZZAZIONE DEL PIÙ GRANDE DISSALATORE A USO CIVILE D’ITALIA. SORGERÀ A TARANTO E UTILIZZERÀ LE SORGENTI SALMASTRE DEL FIUME TARA

Una grande opera italiana sorgerà nei prossimi anni grazie alla visione strategica della Regione Puglia e delle capacità industriali di Acquedotto Pugliese (AQP).

Il Consiglio di Amministrazione di AQP ha approvato la gara che doterà l’Italia del più grande dissalatore a osmosi inversa. Sarà il primo impianto continentale a uso civile del Paese e sorgerà in agro di Taranto sulle sorgenti del fiume Tara.

L’opera costerà circa 100milioni di euro e si realizzerà con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’impianto ultratecnologico avrà una potenzialità di 55.400 metri cubi al giorno di acqua potabile. È stato progettato per produrre quotidianamente l’equivalente del fabbisogno idrico giornaliero di 385mila persone.

«Una giornata storica per AQP che, in coerenza con il piano strategico al 2026 e le azioni stabilite a tutela della risorsa idrica, ha deliberato di bandire la gara», spiega la Direttrice Generale di AQP Francesca Portincasa.

Il dissalatore limiterà il consumo di energia elettrica

La Regione è stata celere nel mettere a frutto le opportunità del PNRR per realizzare il dissalatore. L’impianto sarà reso possibile anche grazie anche al lavoro dell’Autorità Idrica Pugliese (AIP).

«L’opera – dice il presidente della Giunta regionale pugliese Michele Emilianopotrà far fronte all’incremento delle richieste estive e si potrà ridurre nel contempo il prelievo della risorsa dai pozzi, contribuendo al miglioramento dello stato delle falde sotterranee. Un modo per conferire al nostro sistema di approvvigionamento idrico una maggiore resilienza e capacità di reagire alle crisi idriche, in un momento storico caratterizzato dai segni del cambiamento climatico».

Il dissalatore sarà il primo impianto «di queste dimensioni che viene varato in Italia con processo ad osmosi inversa, in grado di trattare mille litri al secondo», dichiara il presidente di AQP, Domenico Laforgia.

Prelevando le acque del fiume Tara, caratterizzate da un grado di salinità basso, si limiterà il consumo di energia elettrica e l’impatto sull’ambiente.  

Il piano strategico di AQP

Le tre priorità che guidano il piano strategico di AQP al 2026 sono:

  • tutela della risorsa idrica con l’obiettivo di recuperare 44 milioni di metri cubi di acqua,
  • implementazione di un sistema di economia circolare con la gestione in house di 130mila tonnellate di fanghi,
  • accelerazione sulla transizione energetica, arrivando a produrre nel 2026 oltre 90 GWH di energia da fonti rinnovabili autoprodotta.

Per l’attuazione del piano industriale sono previsti investimenti per 2031 milioni di euro. La maggior parte sarà investita per migliorare la qualità del servizio ai clienti e per mitigare l’impatto ambientale. Ciò tramite la riduzione delle perdite e il raggiungimento di nuove frontiere tecnologiche nell’ambito del sistema di depurazione.

«La differenziazione delle fonti per noi è fondamentale e questa infrastruttura è il primo passo verso la realizzazione di un’opera che è stata ritenuta talmente strategica per il sistema da essere cofinanziata con il PNRR», conclude Portincasa.

Numero verde ONA

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