mercoledì, Ottobre 22, 2025

A Gorizia prende il via “Processo Osmotico”: arte, scienza e ambiente in dialogo

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UN PROGETTO ESPOSITIVO CHE UNISCE INSTALLAZIONE, RICERCA E PARTECIPAZIONE COLLETTIVA.

Dall’8 al 22 giugno 2025, gli spazi di The Circle in Via Rastello 91 a Gorizia ospiteranno “Processo Osmotico”. Si tratta di un progetto espositivo promosso dall’associazione culturale QuiAltrove ETS che si presenta come un vero e proprio laboratorio aperto tra arte, scienza e comunità.

L’iniziativa mira a innescare una riflessione sul legame profondo e spesso trascurato tra l’essere umano e l’ambiente che lo circonda.

Curato dal duo artistico Enzo e Barbara insieme con Vincenzo Alessandria. Il progetto arriva a Gorizia dopo una prima tappa bolognese in occasione di Art City 25, portando con sé un allestimento rinnovato e un ricco programma di attività pubbliche.

Depuratore II di Enzo e Barbara

Un laboratorio interdisciplinare per ripensare il nostro rapporto con l’acqua

Al centro della riflessione di “Processo Osmotico” c’è il tema dell’acqua, affrontato attraverso il filtro dell’arte, della scienza e della partecipazione collettiva. L’intero progetto, spiegano i curatori, nasce per esplorare “nuovi possibili scenari futuri” a partire dalle attuali criticità legate all’inquinamento idrico e ai limiti delle tecnologie di depurazione.

“Processo Osmotico” mette in relazione aspetti biologici, tecnologici, ambientali e culturali in un processo osmotico inteso in senso ampio, come scambio e trasformazione continua tra elementi apparentemente distanti.

Il cuore della mostra: l’opera “Depuratore 2”

L’installazione principale è “Depuratore 2”, realizzata da Enzo e Barbara in collaborazione con l’artista e designer Marco Selmin. L’opera, a metà strada tra scultura e macchina, simula un sistema di depurazione continuo e automatizzato, gestito tramite Arduino. Il meccanismo trasferisce ciclicamente un liquido tra due contenitori, richiamando simbolicamente un ciclo di purificazione.

“Depuratore 2” rappresenta un’evoluzione di una ricerca precedente e affronta il problema della contaminazione da sostanze come PFAS, metalli pesanti, erbicidi e microplastiche, che spesso sfuggono anche ai trattamenti più avanzati. “L’opera mette in discussione i limiti delle tecnologie esistenti e apre a nuove prospettive di intervento”, spiegano gli artisti.

Un’esperienza tra arte generativa e biotecnologia

La mostra si propone come un’esperienza immersiva, che integra arte generativa, pratiche biotecnologiche e installazione multimediale. L’obiettivo è generare visioni alternative capaci di ispirare trasformazioni ecologiche e sociali attraverso un approccio critico e partecipativo.

“Vogliamo stimolare una riflessione critica sul rapporto tra organismo umano e ambiente”, afferma il curatore Vincenzo Alessandria. “Generando immaginari alternativi capaci di orientare la trasformazione ecologica e sociale”.

Il programma: incontri, laboratori e momenti di confronto

Il calendario degli eventi prende il via l’8 giugno alle 18:00, con l’inaugurazione ufficiale alla presenza degli artisti e del curatore. L’apertura sarà anche un’occasione di confronto con la cittadinanza sul ruolo dell’arte nei processi di rigenerazione urbana ed ecologica.

Il 9 giugno sarà dedicato agli studenti delle scuole di Gorizia, con attività educative pensate per avvicinare i giovani ai temi dell’ambiente, della tecnologia e dell’arte contemporanea.

Il 12 giugno si entrerà nel vivo del dialogo tra arte e scienza. Alle 10:30, Simone Di Piazza terrà una lecture sulla “mico-remediation” e le tecnologie ambientali. Alle 14:30, seguirà il workshop “Organic Growth Simulation”, curato dal progetto Basic di Marco Selmin, che unisce simulazione digitale e crescita organica.

I protagonisti: artisti, curatori e creativi tra arte e tecnologia

L’iniziativa nasce dalla sinergia tra diversi attori del panorama artistico contemporaneo. Il duo Enzo e Barbara, formato da Riccardo Lodi e Greta Fabrizio, è attivo dal 2022 e si concentra sulle relazioni tra innovazione tecnologica, ambiente e società attraverso opere “site-specific” e installazioni immersive.

Accanto a loro c’è il progetto “Basic” di Marco Selmin, dedicato al “creative coding” e alla progettazione digitale con una forte attenzione all’impatto delle tecnologie nei contesti culturali.

Vincenzo Alessandria, nato nel 1995, è designer e curatore. Dopo la formazione tra Perugia e Venezia, ha sviluppato un approccio multidisciplinare che fonde arti visive, progettazione grafica e ricerca curatoriale, investigando le trasformazioni delle pratiche umane nel tempo e nello spazio.

Una proposta per una cittadinanza attiva e consapevole

“Processo Osmotico” si rivolge a un pubblico variegato: artisti, ricercatori, professionisti del settore culturale, studenti, istituzioni e cittadini interessati a comprendere come l’arte possa diventare uno strumento attivo di cambiamento e riflessione ecologica.

L’intero progetto è promosso da QuiAltrove ETS, associazione culturale con sede a Gorizia che lavora per valorizzare il territorio del Friuli Venezia Giulia attraverso iniziative culturali capaci di connettere tradizione e contemporaneità.

Numero verde ONA

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