LA “VIA APPIA” È PATRIMONIO DELL’UMANITÀ. PROGETTATA PER ESIGENZE MILITARI E, QUINDI, STRADA DI GRANDI COMUNICAZIONI COMMERCIALI VERSO L’ORIENTE, LA “REGINA VIARUM”, CONGIUNGEVA ROMA A BRINDISI. LUNGO IL SUO PERCORSO, SI INCONTRANO ANCORA SPLENDIDI PAESAGGI NATURALI E SPESSO INCONTAMINATI, LUOGHI DI CULTO, CATACOMBE E MAESTOSI ACQUEDOTTI, CITTÀ E LOCALITÀ STORICHE
La “Via Appia”, è Patrimonio dell’Umanità. Celebre come “Regina Viarum”, la “Regina delle Strade”, «trova oggi la sua degna collocazione tra le grandi meraviglie del mondo», ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Questa antica strada, che un tempo collegava Roma a Brindisi, è stata ufficialmente iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La 46esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale si è svolta a fine luglio a Nuova Delhi, in India.
Una conquista importante per il patrimonio culturale italiano
La candidatura ha coinvolto le Regioni Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, tredici Città metropolitane e Province, settantaquattro Comuni, quattordici Parchi e venticinque Università. Quindi, rappresentanze delle comunità territoriali, associazioni, il ministero degli Esteri e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede. Infatti, sulla Via Appia fu eretta la prima catacomba. La percorsero San Paolo e San Pietro per arrivare Roma e fu una delle prime “viae peregrinorum”.
La “Regina Viarum”
Nel 312 a.C., il console romano Appio Claudio diede inizio a quella che sarebbe diventata una strada leggendaria, alla quale diede il suo nome: la Via Appia. Collegando Roma a Brindisi, essa era una delle principali vie di comunicazione dell’epoca.
Il poeta Stazio la consacrò come “Regina Viarum” e vari imperatori, tra cui Augusto, Vespasiano, Traiano e Adriano, ne curarono il restauro e l’ampliamento. Divenne, così, un emblema di ingegneria e bellezza ineguagliabili, con un impatto duraturo sulla civiltà occidentale.
Una grande opera ingegneristica
La Via Appia si distingue come la prima “autostrada dell’antichità” grazie alla sua innovativa pavimentazione, che le consentiva di rimanere percorribile in ogni condizione meteorologica. Costruita con grandi pietre levigate chiamate basoli, disposte su uno strato di pietrisco, offriva un’ottima aderenza e un efficace drenaggio delle acque. Questa tecnica ingegneristica si rivelò fondamentale nella realizzazione della vasta rete stradale romana. Con una larghezza di circa 4,1 metri, la via permetteva il transito simultaneo di carri in entrambe le direzioni, mentre i marciapiedi laterali e le pietre miliari fornivano ulteriori funzionalità e sicurezza ai viandanti.
La “Via Appia”, costruita dagli antichi Romani tra ingegneria e arte
La Via Appia attraversa diverse regioni italiane, ciascuna delle quali presenta una ricca varietà di paesaggi, flora e fauna, oltre a numerosi luoghi di interesse naturalistico e storico. Molti tratti lungo il suo percorso originale da Roma a Brindisi sono ben visibili, a testimonianza dell’ingegneria e della durabilità delle antiche strade romane.
Oggi, molti di questi tratti fanno parte di percorsi turistici e culturali che permettono ai visitatori di camminare su parti della stessa strada calpestata dai Romani oltre duemila anni fa.
Numerosi i monumenti, tombe e resti archeologici all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, nel Lazio. Alcuni tratti ben conservati, si trovano nelle aree archeologiche vicino a Capua e Benevento e nelle vicinanze di Brindisi.
La Colonna Traiana, a Brindisi, segna simbolicamente la conclusione della “Regina delle Strade”. Costruita nel 113 d.C., questa rappresenta un importante esempio di architettura commemorativa romana. Eretta in onore delle conquiste di Traiano, è decorata con rilievi che illustrano le campagne militari dell’imperatore. Fungeva da punto di riferimento per i viaggiatori che percorrevano l’antica via romana.
Un viaggio nella biodiversità dell’Italia
Lungo il suo tracciato, la “Regina Viarum” attraversava una grande varietà di paesaggi naturali, che oggi rappresentano un vero e proprio viaggio nella biodiversità dell’Italia.
La natura nel Parco Regionale dell’Appia Antica
Il suo percorso inizia nel Lazio, dove attraversa il Parco Regionale dell’Appia Antica e i Colli Albani. In questa zona si trovano querce, lecci, pini marittimi e una vasta gamma di macchia mediterranea. Tra gli animali che popolano quest’area si possono incontrare volpi, istrici, tassi e una ricca avifauna, tra cui il gheppio e il barbagianni.
Il Parco Regionale dell’Appia Antica è un’area protetta che combina bellezze naturali e antichi resti romani. I turisti possono esplorare tombe, catacombe e antiche ville, immerse in una campagna ricca di biodiversità.
Il Parco Nazionale del Vesuvio
Uno dei passaggi più suggestivi è quello nei pressi del Vesuvio. Il terreno vulcanico ha dato vita a una flora unica, con specie vegetali rare adattate alle caratteristiche del suolo. Il Parco Nazionale del Vesuvio, facilmente raggiungibile, offre escursioni sul celebre vulcano, con viste spettacolari sul Golfo di Napoli. Le aree nei dintorni di Capua e Benevento sono immerse in boschi di querce e castagni. Qui si possono avvistare cinghiali, volpi e diverse specie di rapaci come il falco pellegrino.
Il Parco Archeologico della romana Venusia
Continuando verso sud, la strada giunge in Basilicata, una regione caratterizzata da una vegetazione più arida, con querce, olivi e vigneti. In quest’area vivono lupi appenninici, caprioli e si possono osservare numerose specie di uccelli migratori.
Un’importante area archeologica romana è quella del Parco Archeologico di Venosa, (l’antica Venusia) che offre anche splendidi paesaggi naturali. I turisti possono visitare l’antico anfiteatro, le catacombe e i resti della città romana, immersi in un contesto rurale
La Riserva Naturale Foresta Mercadante, esempio di foresta mediterranea
Infine, la Via Appia si estende in Puglia dove si addentra nelle Murge, un altopiano carsico caratterizzato da paesaggi brulli, ma non per questo meno affascinanti. Attraversa uliveti, vigneti e tratti di macchia mediterranea.
Tra questa vegetazione si possono avvistare volpi, lepri e diverse specie di uccelli, tra cui il falco grillaio. Situata nei pressi di Altamura, la Riserva Naturale Foresta Mercadante, che si dispiega nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, rappresenta un esempio di foresta mediterranea, con pini d’Aleppo e cipressi. È un luogo ideale per escursioni e birdwatching.
Quindi la Riserva Naturale di Torre Guaceto vicino a Brindisi, questa riserva costiera protetta offre spiagge incontaminate, dune sabbiose e una ricca biodiversità marina. È il luogo perfetto per escursioni, snorkeling e osservazione della fauna.
Fonti
Comune di Roma Capitale
“La Via Appia: storia e archeologia”, di Giuliano Volpe
“La Via Appia: il cammino e la memoria”, di Paolo Rumiz