RIFUGIO MILETTA E RIFUGIO ALMA LIBRE, INSIEME CON ALTRE ASSOCIAZIONI, DENUNCIANO L’UCCISIONE DEL CUCCIOLO DI CINGHIALE AVVENUTA A MASSAROSA (LU). NONOSTANTE LE PROTESTE E LE PROPOSTE DI ACCOGLIENZA E CURA FATTE DALLE ASSOCIAZIONI, IL CUCCIOLO È STATO FREDDATO
Nelle scorse settimane, a Massarosa, in provincia di Lucca, un cucciolo di cinghiale, forse investito, è stato ucciso a sangue freddo. A nulla sono servite le suppliche di alcune persone che si trovavano sul posto, in particolare quelle di Barbara, volontaria del Rifugio Alma Libre.
Barbara ha cercato in tutti i modi di fare scudo col proprio corpo al piccolo, ma non è servito. Il Rifugio Alma Libre, dal canto suo, si è offerto a ospitare il piccolo cinghiale in attesa che un CRAS potesse accoglierlo.
Nulla da fare, l’ASL ha deciso che andava soppresso e un agente della polizia provinciale di Lucca ha eseguito l’ordine. Rifugio Miletta, insieme con Rifugio Alma Libre e ad altre associazioni, sta ora lavorando per presentare una denuncia.
Cercherà di individuare anche eventuali responsabilità penali tra le autorità che sono intervenute. Per questi motivi, domenica 11 dicembre scorso si è svolta a Viareggio una manifestazione.
Le associazioni scendono in campo a difesa dei cinghiali
«Non è nostro uno Stato che ordina queste uccisioni, che non è compassionevole, che non riconosce il diritto a un cucciolo ferito di essere soccorso».
È quanto dichiarano i volontari delle associazioni. Secondo gli attivisti, il cucciolo ha avuto la sfortuna di nascere nel corpo di una creatura su cui si sta concentrando una guerra. Infatti, i cinghiali sono visti come il nemico pubblico numero 1, responsabili di ogni danno e di ogni nefandezza.
Ma «uccidere un cucciolo ferito è quanto di più vigliacco e lontano dall’umanità ci possa essere», concludono i volontari. Le associazioni riferiscono che i media avrebbero già alterato la realtà, parlando di “polemiche farneticanti”, “inaccettabile aggressività” e intolleranza nei confronti della polizia giudiziaria.
Non solo, i volontari sarebbero stati definiti “attivisti dai comportamenti squinternati” e bisognosi di veder “soddisfare un settario bisogno di visibilità”.
L’impegno di Rifugio Miletta per i cinghiali
Da anni Rifugio Miletta denuncia l’immoralità della crudele e spietata caccia contro i cinghiali, sottolineandone anche la totale inefficacia. Nel 2019, Rifugio Miletta ha pubblicato le ricerche scientifiche di molti scienziati che definiscono l’attività venatoria una delle cause dell’esponenziale proliferazione degli animali.
Le ricerche suggeriscono l’utilizzo del vaccino contraccettivo GonaCon come metodo per contenere la popolazione di cinghiali. L’efficacia del farmaco è già stata ampiamente dimostrata in altri Paesi.
«La soluzione dei problemi di coabitazione con gli animali selvatici non deve essere affrontata con le fucilate», asseriscono i volontari di Rifugio Miletta.




