IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE (TAR) DEL PIEMONTE HA ACCOLTO LA RICHIESTA DEL RIFUGIO MILETTA PER LA SOSPENSIONE DELL’ABBATTIMENTO DELLA MAIALINA TINA DA PARTE DEI SERVIZI VETERINARI DELL’ASL DI NOVARA
Tina per ora è salva. Così ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Piemonte, accogliendo la richiesta del Rifugio Miletta.
Tina è una maialina di razza vietnamita incrociata con un cinghiale, adottata da Gabriele circa un anno e mezzo fa a Castelletto sopra Ticino (NO). Tina, biberon dopo biberon, è cresciuta con il papà adottivo e la sua famiglia.
Ad agosto 2022, i servizi veterinari dell’ASL di Novara si sono presentati a casa di Gabriele per un’ispezione. Gli hanno imposto di separarla dai cani con cui è cresciuta. Ed è stata isolata in un box come misura di prevenzione per la diffusione della PSA, la Peste Suina Africana.
A gennaio 2023, gli stessi servizi veterinari si sono ripresentati a casa di Gabriele contestandogli misure di biosicurezza insufficienti. Il papà umano di Tina ha fatto subito notare che aveva messo in opera tutto quanto prescritto nel primo verbale. Nonostante ciò, i servizi veterinari dell’ASL gli hanno consegnato l’imposizione di abbattimento di Tina.
Rifugio Miletta in aiuto della maialina Tina
L’8 febbraio 2023, la stessa ASL non ha accolto la richiesta di proroga dell’imposizione di abbattimento presentata da Gabriele. Questo, il 21 febbraio scorso, ha chiesto aiuto a Rifugio Miletta, che ha affidato all’avvocata Angelita Caruocciolo l’incarico di presentare ricorso al TAR.
E il 6 marzo 2023, il Tribunale ha accolto l’istanza di sospensione dell’ingiunzione di abbattimento. La prossima udienza è fissata per il 29 marzo 2923.
«Siamo contenti di questo primo risultato ma non abbassiamo la guardia. La vita di Tina non è ancora salva», dice Alessandra Motta, presidentessa di Rifugio Miletta. «Il nostro obiettivo è restituire Tina alla sua famiglia senza il pericolo che qualcuno possa pretendere la sua uccisione».
Una petizione per Tina
«Continuiamo a chiedere di firmare la petizione per salvare la vita di Tina, che in pochi giorni ha superato le 60mila firme», aggiunge Francesco Castaldo, vicepresidente di Rifugio Miletta, «perché Tina non è fuori pericolo. Vogliamo anche ringraziare tutte le persone, enti e associazioni che si stanno mobilitando per difenderla e per ribadire che il diritto alla vita degli animali che vivono nelle nostre famiglie non può e non deve essere messo in discussione dalle istituzioni che invece dovrebbero tutelarne il benessere».
Per firmare la petizione per Tina, cliccare qui