martedì, Novembre 25, 2025

Giannutri, subacquei della Guardia di Finanza rimuovono reti dai fondali

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I SOMMOZZATORI DEL ROAN REPARTO OPERATIVO AERONAVALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI LIVORNO HANNO CONDOTTO UN’AZIONE SUBACQUEA DECISIVA A GIANNUTRI. CON L’AUSILIO DI ESPERTI SUB DEL POSTO, HANNO RIMOSSO RETI ABBANDONATE, LIBERANDO SPECIE MARINE E DIFENDENDO I FONDALI PROTETTI


 Giannutri, operazione riuscita: rimossi 100 metri di reti abbandonate dai fondali

Si è conclusa con successo una delicata operazione di monitoraggio e pulizia dei fondali dell’Isola di Giannutri. L’iniziativa è stata promossa dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Il coordinamento operativo è stato curato dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno, tramite la Sezione Navale di Porto Santo Stefano, guidata dal comandante Salvatore Masucci.

«L’impiego delle unità navali della Sezione Operativa Navale di Porto Santo Stefano e del Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Livorno – spiega il comandante del ROAN di Livorno, col. t.SFP Filippo Bianchi – testimonia la grande attenzione che la componente Aeronavale del Corpo dedica alla tutela dell’ambiente, mettendo a disposizione della collettività la professionalità del personale specializzato e la tecnologia di cui dispone per assolvere alle funzioni di polizia del mare attribuite alla Guardia di Finanza».

 Un intervento mirato tra Punta Secca e Punta San Francesco

Le attività si sono svolte nel tratto protetto tra Punta Secca e Punta San Francesco. L’obiettivo principale era rimuovere attrezzature da pesca dismesse, tra cui reti, palamiti, lenze e cime. Questi materiali abbandonati rappresentano una minaccia per i fondali e per molte specie marine. Durante l’operazione i sommozzatori hanno recuperato 100 metri di rete da pesca, inoltre hanno liberato alcuni animali marini impigliati, ancora vivi.

 Subacquei esperti al lavoro fino a 40 metri di profondità

L’intervento ha coinvolto operatori subacquei specializzati, dotati di attrezzatura ARA, che hanno lavorato fino a 40 metri di profondità. I sub della Finanza hanno documentato le operazioni con riprese fotografiche e video, anche attraverso l’uso di ROV (Remote Operated Vehicle). L’iniziativa fa parte delle azioni previste dal Piano di Gestione del sito Natura 2000, dedicate alla tutela e conservazione degli ambienti marini.

 Una collaborazione efficace che prosegue da anni

Questa campagna di pulizia rientra nella collaborazione ormai consolidata tra il Parco Nazionale Arcipelago Toscano e la Guardia di Finanza. Un Protocollo Operativo d’Intesa regola da anni gli interventi congiunti. La necessità dell’azione è emersa a seguito di segnalazioni specifiche ricevute nelle ultime settimane.

 A bordo della goletta Isla Negra, esperti e volontari uniti per l’ambiente

Il coordinamento operativo in mare è stato affidato a Moreno Soldi, comandante della goletta Isla Negra e guida subacquea del Parco. Insieme con lui hanno operato l’equipaggio Giulio Palmieri e Maria Francesca Cacopardo, gli istruttori subacquei Paolo Lenaz e Paolo Pellegrini e un gruppo di volontari.

 Difendere la biodiversità marina dai pericoli invisibili

Lo scopo dell’operazione è prevenire i danni ambientali causati dalle attrezzature da pesca abbandonate. Questi strumenti sono tra le principali cause di inquinamento dei fondali. Le reti abbandonate minacciano direttamente la biodiversità delle Aree Marine Protette e, di conseguenza, compromettono la salute degli habitat naturali.

«È fondamentale valutare se la rimozione possa causare danni alla fauna e alla flora marine e stabilire il modo più opportuno di intervenire», ha dichiarato il direttore del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Maurizio Burlando.

All’operazione hanno partecipato esperti sub del posto, intervenuti con la goletta Isla Negra

 Un’azione complessa che richiede preparazione e sicurezza

Rimuovere reti da pesca dai fondali è un’attività complessa e delicata. Richiede un’attenta pianificazione per mappare l’area, localizzare le attrezzature e proteggere gli habitat. Tutte le operazioni sono state svolte in sicurezza e sotto la supervisione della Guida Parco Moreno Soldi. I sub hanno posto particolare attenzione al rispetto dell’ambiente e alla tracciabilità dei materiali rimossi, che saranno smaltiti in modo corretto.

 Un esempio positivo di tutela ambientale

La collaborazione tra il Parco, la Guardia di Finanza e i subacquei ha permesso un intervento efficace e rispettoso dell’ambiente. Le istituzioni coinvolte auspicano di poter replicare presto l’iniziativa, compatibilmente con le condizioni meteo e con nuove segnalazioni. L’intervento sull’isola di Giannutri si conferma un modello virtuoso di difesa dell’ambiente marino.

Numero verde ONA

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