lunedì, Dicembre 1, 2025

Redivivus: quando riciclo, arte e giustizia minorile si incontrano

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TRASFORMARE LA PLASTICA IN ARTE E LA SOSTENIBILITÀ IN RINASCITA PERSONALE: È QUESTO L’OBIETTIVO DI REDIVIVUS, IL PROGETTO PRESENTATO IL 21 NOVEMBRE ALL’ISTITUTO CENTRALE DEL RESTAURO, NEL COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN MICHELE A RIPA, A ROMA.

L’iniziativa coinvolge i giovani degli Istituti Penali per Minorenni e degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni di Palermo, Catania, Acireale e Caltanissetta, autori di 19 opere realizzate con bottiglie PET (polietilene tereftalato) riciclate.

Promosso da COREPLA – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il riciclo ed il recupero degli imballaggi in plastica con il patrocinio del ministero della Giustizia e a cura di Mani&Mente di Romina Scamardi, Redivivus unisce arte, sostenibilità e inclusione sociale, offrendo ai ragazzi strumenti per esprimere la propria creatività attraverso materiali di recupero.

Il messaggio del progetto: riciclo e rinascita personale

La visione di COREPLA

Giovanni Cassuti, presidente di COREPLA, spiega:

«Il riciclo non è solo un gesto ambientale, ma anche culturale e sociale. Redivivus nasce dalla convinzione che la sostenibilità possa diventare un percorso di crescita, bellezza e riscatto personale. Così come le bottiglie rinascono, anche i ragazzi possono riscoprire sé stessi e immaginare un futuro diverso».

La plastica che diventa arte

I ragazzi hanno reinterpretato grandi opere della storia dell’arte utilizzando bottiglie PET  riciclate. Questo percorso creativo non solo dà nuova vita ai materiali di scarto ma rappresenta anche una metafora del cambiamento personale: da limite a possibilità, da materiale di scarto a opera d’arte.

Redivivus, esposizione con rivisitazione di grandi classici della pittura (immagine fornita da CS)
Redivivus, esposizione con rivisitazione di grandi classici della pittura (immagine fornita da CS)

Redivivus: un modello educativo nazionale

Un progetto partito dalla Sicilia

L’iniziativa mira a diventare un modello replicabile a livello nazionale, offrendo spazi di espressione e ascolto autentici all’interno degli Istituti Penali per Minorenni e dei Servizi di Giustizia Minorile. L’obiettivo è accompagnare i ragazzi in percorsi di consapevolezza e reintegrazione, restituendo loro fiducia e opportunità concrete.

Il contesto della giustizia minorile in Italia

I dati evidenziano la necessità di interventi educativi efficaci:

  • Ad aprile 2025, nei 17 Istituti Penali per Minorenni erano presenti 611 giovani, di cui 27 ragazze e circa il 50% di origine straniera.
  • A metà giugno, il numero restava elevato con 586 presenze.
  • Considerando anche misure alternative alla detenzione, il totale dei minori sottoposti a restrizioni della libertà personale nei primi nove mesi del 2025 è di 4.747, in crescita dell’8,1% rispetto al 2024 (fonte: Garante Lazio).

L’aumento dei ragazzi in custodia evidenzia le difficoltà del sistema educativo e sociale nel prevenire il disagio e offrire supporto prima che si trasformi in devianza.

Responsabilità collettiva e opportunità di futuro

Dietro ogni dato statistico ci sono storie e bisogni non intercettati. Progetti come Redivivus rappresentano azioni concrete di responsabilità collettiva, offrendo ai giovani strumenti reali per immaginare un domani migliore attraverso creatività, sostenibilità e inclusione.

Redivivus, esposizione (immagine fornita da CS)
Redivivus, esposizione (immagine fornita da CS)

Numero verde ONA

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