IL PROGETTO “ELBA SOTTERRANEA”, NELLA SUA PRIMA FASE, HA L’OBIETTIVO DI ESPLORARE E DOCUMENTARE LA BIODIVERSITÀ IPOGEA DELL’ISOLA D’ELBA. IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI TORINO, LA WORLD BIODIVERSITY ASSOCIATION ONLUS E IL PARCO NAZIONALE ARCIPELAGO TOSCANO, LA RICERCA SI CONCENTRA SULLA FAUNA DEGLI AMBIENTI SOTTERRANEI NATURALI E ARTIFICIALI DELL’ISOLA.
Elba Sotterranea: obiettivo e studio
L’Isola d’Elba, ricca di ambienti naturali, ospita una biodiversità unica ma la fauna sotterranea rimane ancora poco studiata. Fino ad oggi, le ricerche si sono limitate a segnalazioni sporadiche di alcune specie come il ragno Protoleptoneta baccettii, un relitto della foresta boreotropicale giurassica e alcuni coleotteri sotterranei come Otiorhynchus bartolozzii, Otiorhynchus giustii e Lathrobium lottii, note per singole località ipogee o sotterranee superficiali.
Non esiste un’indagine complessiva sulla biodiversità sotterranea dell’isola, né uno studio approfondito sugli ambienti sotterranei superficiali o sulle cavità artificiali come miniere e tunnel.
L’obiettivo del progetto è dunque quello di fornire un quadro preliminare della composizione faunistica ipogea dell’Elba, studiando le tre principali tipologie di habitat sotterranei: grotte naturali, cavità artificiali e l’ambiente sotterraneo superficiale (MSS).
Trappole installate per dare il via alla prima fase operativa
Il progetto è entrato nel vivo con l’installazione di trappole per il monitoraggio della fauna sotterranea, un passaggio essenziale per raccogliere dati sulla presenza e distribuzione delle specie. Le tecniche di campionamento utilizzate includono:
- Pitfall trapping: trappole a caduta con attrattivi, posizionate in grotte e miniere per intercettare una vasta gamma di organismi.
- Pitfall trapping, ovvero trappole a caduta con attrattivo e soluzione preservativa, posizionate in grotte e miniere per intercettare una vasta gamma di organismi;
- Ricerca visiva, attraverso la raccolta manuale degli artropodi mediante strumenti come aspiratori e pinzette;
- Trappole MSS, dispositivi specifici per l’ambiente sotterraneo superficiale, posizionati in zone di rocce fratturate o nei pressi di cavità naturali per intercettare fauna poco conosciuta.
Un progetto che proseguirà fino a luglio 2025
Le attività di campo continueranno fino a luglio 2025, con due principali spedizioni: la prima dedicata alla predisposizione delle trappole e alla valutazione preliminare dei siti, la seconda destinata alla raccolta dei campioni e all’analisi della fauna rinvenuta.
I risultati delle ricerche saranno analizzati nei laboratori dell’Università di Torino e presso il Nat-Lab, dove esperti identificheranno le specie rinvenute, tra cui ragni, pseudoscorpioni, coleotteri e ortotteri.
A seconda dei risultati, si valuterà la possibilità di un monitoraggio continuo nel corso dell’anno successivo. I risultati ottenuti contribuiranno non solo alla conservazione degli ecosistemi sotterranei dell’isola, ma anche alla divulgazione scientifica.
L’importanza della conservazione degli ecosistemi sotterranei
Il progetto “Elba Sotterranea” rappresenta un’opportunità unica per esplorare una parte ancora sconosciuta dell’ecosistema dell’Isola d’Elba e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della conservazione degli ambienti sotterranei. Questi habitat, ricchi di vita nascosta, sono essenziali per la biodiversità globale e meritano maggiore attenzione e tutela. Il supporto del Parco Nazionale Arcipelago Toscano dimostra l’importanza di questo progetto per la conservazione dell’isola.