venerdì, Ottobre 3, 2025

Collega-Menti 2025: il festival che racconta la città

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TRE GIORNI DI INCONTRI CON COLLEGA-MENTI 2025, IL FESTIVAL CHE METTE AL CENTRO LE SFIDE DELL’ABITARE E DELLE CITTÀ CHE CAMBIANO. DAL 3 AL 5 OTTOBRE, SESSANTASEI APPUNTAMENTI E CENTOVENTI OSPITI CONVERSANO CON I CITTADINI TRA SCIENZA, ARTE E POLITICHE URBANE, CON UN PROGRAMMA DIFFUSO IN VENTI LUOGHI DEL CENTRO STORICO. IL PROGRAMMA COMPRENDE INCONTRI, LABORATORI, MOSTRE E DUE PLENARIE SU SALUTE URBANA E IDENTITÀ DEI LUOGHI. I DATI SONO CONFERMATI DA FONTI UFFICIALI

Collega-Menti 2025: Udine diventa un laboratorio sull’abitare

Collega-Menti torna per la terza edizione con un tema urgente. Le città cambiano e chiedono nuove risposte. L’Università di Udine sceglie la strada della divulgazione dal vivo. Il calendario allinea sessantasei momenti di incontro in tre giorni con oltre centoventi ospiti che dialogano con cittadini e studenti.

La curatrice scientifica è la divulgatrice Barbara Gallavotti. Le sedi sono venti, tutte nel cuore urbano. La curatela è della divulgatrice Barbara Gallavotti. La mostra di Gabriele Basilico resta aperta fino al 12 ottobre.

Da sinistra Zanini, Gallavotti, Pinton, Rampini all’inaugurazione della mostra fotografica di Gabriele Basilico.

Le sfide dell’abitare spiegate bene

Abitare significa progettare convivenze possibili. Conta la salute, contano gli spazi pubblici, conta l’accesso ai servizi. La crisi climatica aggiunge pressioni e rischi. Anche la biodiversità entra in città e chiede corridoi sicuri. La qualità della vita dipende dalla forma urbana e dalle reti sociali.

Il festival affronta tutti questi nodi con linguaggi semplici e con l’obiettivo di rendere la conoscenza un bene comune.

Colega-menti 2025: il programma in 20 luoghi della città

Gli eventi del festival Collega-menti 2025 si tengono in logge, musei, palazzi storici e spazi civici. L’ex Chiesa di San Francesco per esempio ospita una grande vetrina della ricerca. La Loggia del Lionello e Casa Cavazzini diventano teatro di dialoghi e altri luoghi completano la mappa, dalla Fondazione Friuli alla Torre Santa Maria.

La distribuzione degli spazi rende così la città una piattaforma aperta. La mappa dei luoghi è indicata nelle comunicazioni ufficiali. Info sul sito dell’Università di Udine.

Apertura con le scuole e viaggio nello spazio

L’inaugurazione è pensata per gli studenti delle superiori. Luca Perri apre venerdì mattina al Teatro Nuovo. Il tema guarda la Luna e Marte, tra fascino e realtà. L’obiettivo è sviluppare curiosità e metodo. La moderazione è affidata al giornalista Marco Carrara. Il taglio resta divulgativo, ma rigoroso.

Due plenarie per legare scienza e città

Le plenarie offrono una cornice ampia e concreta. Venerdì sera “Salute in città” unisce medicina, prevenzione e ambiente urbano. Intervengono Andrea Lenzi, Walter Ricciardi e Massimo Robiony. Domenica la chiusura è “Città del cuore”.

Il dialogo intreccia identità, memoria e futuro. In scena Elena Granata, Telmo Pievani e Luca Taddio. Le conversazioni sono guidate da Barbara Gallavotti.

Un talk teatrale sull’intelligenza artificiale

Sabato sera il festival adotta il linguaggio del teatro. “Il futuro è già qui” racconta l’Intelligenza Artificiale con immagini e narrazione. Il testo è firmato da Barbara Gallavotti con Jean Pierre el Kozeh.

Lo scopo è allargare lo sguardo su creatività, rischi e responsabilità. La tecnologia entra nel discorso sull’abitare. Le città digitali richiedono consapevolezza, non slogan. Il focus dialoga con l’intero palinsesto.

Incontri tematici: come stanno cambiando le città

I panel attraversano salute, storia, ambiente e cultura. “Abitare felici” esplora la relazione tra spazi e benessere. “Chi c’è in città?” guarda alla biodiversità urbana. “Microbi e città” rilegge le epidemie alla luce dell’urbanizzazione. “Metropoli, città, paesi” confronta modelli insediativi nel mondo. “Sfide: la città del futuro” discute adattamento climatico e servizi. “Città, civiltà” lega le metropoli antiche a simboli e miti. “Cibo in città” affronta filiere, sprechi e scelte quotidiane.

Laboratori: esperienza diretta, non solo ascolto

Venti laboratori avvicinano la ricerca a tutte le età. Si lavora su fisica, geologia, archeologia e storia. L’INGV porta attività su terremoti e vulcani. Altri laboratori esplorano intelligenza artificiale e proprietà intellettuale. C’è spazio per cibo, natura e sostenibilità quotidiana. La partecipazione è spesso su prenotazione per garantire qualità.

Le 24 “Vetrine della ricerca” nell’ex San Francesco

La chiesa di San Francesco diventa un laboratorio diffuso. Ventiquattro installazioni mostrano metodi e risultati della ricerca. Si viaggia in 3D nell’antica Gerasa, si sperimentano stampa 3D e strumenti per la chirurgia e si svisualizzano flussi energetici invisibili.

Si approfondiscono big data, bioinformatica e sistemi neuromorfici. Non mancano AI, robotica collaborativa e geotecnologie. Le vetrine toccano anche acqua, clima, fauna e agricoltura. L’insieme rende visibile la “terza missione” dell’università.

Mostre: guardare la città con occhi diversi

La città si racconta anche attraverso le immagini. La Galleria Tina Modotti ospita “Le Forme della Città”. La mostra riunisce quattordici fotografie di Gabriele Basilico. Il percorso è curato da Andrea Elia Zanini con l’Archivio Basilico. Le opere guardano a organismi urbani europei e mediterranei. L’ingresso è gratuito dal 23 settembre al 12 ottobre. Orari e date sono pubblicati dai canali regionali e universitari.

Altre esposizioni tra rischio, memoria e innovazione

La rassegna include una mostra sull’aumento dei rischi naturali. Le città risultano più vulnerabili per scelte idrauliche e cementificazione. Il percorso è curato con i ricercatori dell’INGV. Un’installazione immersiva porta nel Carso dopo gli incendi del 2022.

Il pubblico attraversa cenere e suoni grazie alla realtà virtuale. Un altro spazio mostra la progettazione di una monoposto elettrica. La mobilità sostenibile diventa progetto didattico e sfida tecnica.

Workshop per progettare città più vivibili

Il sabato si concentra su urbanistica e spazi pubblici. Psicologia, architettura e sociologia discutono la “forma dell’abitare”. Il pomeriggio apre alle smart city con droni e mappature. La piattaforma LATERRA mostra casi d’uso e dati territoriali. Gli ordini professionali patrocinano gli incontri tecnici. I workshop rilasciano crediti formativi per progettisti e agronomi. Il calendario è pubblicato sui canali istituzionali e partner.

Voci delle istituzioni: città, memoria, futuro

Le istituzioni locali sostengono la formula “università diffusa”. Il Comune di Udine parla di “laboratorio” aperto ai cittadini. La Regione ricorda il valore della terza missione. Il riferimento è anche storico.

L’ateneo nacque dopo il sisma del 1976 da un’iniziativa popolare. Oggi quel legame si rinnova con un focus sull’abitare. La Giunta regionale ha rilanciato il festival come “laboratorio di idee”. Le note ufficiali riportano toni e contenuti degli interventi.

Perché questo festival interessa chi si occupa di ambiente

Le città sono frontiere decisive per il clima. Qui si misura l’adattamento a ondate di calore e piogge estreme. Qui si decide il consumo di suolo e la qualità dell’aria e qui si costruiscono corridoi ecologici per specie in espansione.

Parlare di abitare significa anche parlare di energia, verde e mobilità. La scienza offre strumenti e la partecipazione dà forza alle scelte pubbliche. L’obiettivo di Collega-Menti è proprio quello di provare a tenere insieme questi piani.

Numero verde ONA

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