giovedì, Novembre 6, 2025

“LA NUBE”: arte e ambiente. Eleonora Roaro al mudaC di Carrara

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DAL 12 OTTOBRE 2025 AL 25 GENNAIO 2026 IL MUSEO DELLE ARTI CARRARA OSPITA UN’INTENSA INSTALLAZIONE MULTIMEDIALE DEDICATA AL CASO FARMOPLANT DI ELEONORA ROARO.

Il mudaC , museo delle arti Carrara presenta LA NUBE, la nuova mostra personale dell’artista. Promossa dal Comune di Carrara e curata da Cinzia Compalati e Vanina Saracino.
L’esposizione inaugurata l’11 ottobre scorso e sarà aperta al pubblico fino al 25 gennaio 2026.

Un progetto artistico per ricordare il disastro della Farmoplant

“LA NUBE” affronta uno dei capitoli più drammatici della storia industriale apuana: l’esplosione della Farmoplant (ex Montedison-Diag), avvenuta nel 1988 nella Zona Industriale Apuana (Z.I.A.) tra Massa e Carrara.
L’incidente segnò infatti la fine del polo chimico locale, dopo anni di incidenti e proteste legate alla produzione del pesticida Rogor. Già allora considerato obsoleto e altamente inquinante.

La mostra ricostruisce questa memoria collettiva, collegandola alle riflessioni contemporanee su ambiente, economia e società.

L’installazione: suono, immagine e memoria collettiva

Con un’installazione audio-video site specific, Eleonora Roaro esplora quindi la storia della Z.I.A. dall’epoca fascista a oggi, utilizzando immagini d’archivio e animazioni originali realizzate da Corinne Ingegnieri, ispirate alle grafiche punk D.I.Y..

Il cuore dell’opera è un concept album audiovisivo della durata di 27 minuti, realizzato insieme con il musicista Emiliano Bagnato.
Il suono avvolge lo spazio espositivo attraverso un sistema di filodiffusione, mentre il video viene proiettato su una lastra di marmo, materiale simbolo di Carrara.

La colonna sonora combina quindi sonorità elettroniche anni ’80 e ’90, registrazioni ambientali, interviste e composizioni originali, evocando un’esperienza immersiva che intreccia arte, storia e sensibilità ecologica.

Le parole delle istituzioni e delle curatrici

«Quando Eleonora Roaro ci ha proposto questa mostra, abbiamo capito subito la sua importanza per il nostro territorio. Attraverso la sua narrazione artistica, possiamo riflettere su una vicenda che appartiene alla nostra memoria collettiva e che i più giovani devono conoscere», commenta Gea Dazzi, Assessore alla Cultura del Comune di Carrara

«Con un metodo di lavoro rigoroso, Roaro ha indagato uno degli episodi più controversi della storia apuana, costruendo una narrazione che unisce ricerca artistica, curatoriale e storico-archivistica», spiega Cinzia Compalati, curatrice.

«“LA NUBE” riattiva la memoria della catastrofe industriale e la trasforma in una lente critica per leggere le crisi ambientali, economiche e sociali del presente», chiarisce Vanina Saracino, co-curatrice

Eleonora Roaro, Mudac
Eleonora Roaro, La Nube, Mudac, videostill

La Z.I.A. protagonista: mito, territorio e resistenza

Il racconto ruota intorno quindi alla figura simbolica della Z.I.A (Zona Industriale Apuana), rappresentata dall’artista stessa.
Nella frazione di Alteta, inglobata nell’area industriale, furono le donne a notare per prime i danni ambientali: orti distrutti, animali malati, inquinamento dell’aria e dell’acqua.

La “casa della ZIA” diventa una metafora narrativa, capace di raccontare la trasformazione del territorio dal fascismo ai giorni nostri e di restituire una memoria umana e politica.

Documenti, musica e memoria popolare

La mostra raccoglie un ampio archivio visivo e sonoro:

  • Poster del referendum del 1987, in cui il 71,69% dei cittadini votò per la chiusura della Farmoplant;
  • Documenti dei movimenti ambientalisti, tra cui Assemblea Permanente dei Cittadini di Massa e Carrara e Medicina Democratica;
  • Materiali storici e fotografici sullo sviluppo e il declino della Z.I.A.;
  • Immagini del gruppo punk I Figli della Farmoplant, che denunciava attraverso la musica l’inquinamento e la perdita del legame con la terra.

Roaro ha inoltre coinvolto professionisti e artisti del territorio, arricchendo il percorso espositivo con serie fotografiche, documentari e testimonianze locali, in una narrazione corale che intreccia arte, attivismo e ricerca storica.

Talk, workshop e approfondimenti

Durante il periodo espositivo, il mudaC ospiterà talk, incontri e laboratori dedicati ai temi ambientali, storici e politici legati alla mostra.
L’obiettivo è offrire strumenti di comprensione critica sul rapporto tra sviluppo industriale, impatto ecologico e resistenze civiche.

Il progetto è stato selezionato e premiato dal bando Toscanaincontemporanea 2025 della Regione Toscana, che sostiene iniziative dedicate alla creatività e alla produzione artistica contemporanea.

Eleonora Roaro, ritratto  (Foto: Maurizio Costa)
Eleonora Roaro, ritratto (Foto: Maurizio Costa)

Biografia dell’artista: Eleonora Roaro

Eleonora Roaro (Varese, 1989) è artista visiva e ricercatrice con base a Milano.
Ha studiato Fotografia (IED), Arti Visive e Studi Curatoriali (NABA) e Contemporary Art Practice (University of Plymouth).
È docente presso NABA e IED Milano e dal 2025 è dottoranda all’Università di Plymouth, nel gruppo di ricerca Transtechnology Research.

Dal 2011 ha esposto in numerose istituzioni, tra cui: La Triennale, Fabbrica del Vapore, Casa degli Artisti, MACRO, CAMeC, Museo diffuso Torino, Maison de la Culture (Clermont-Ferrand) e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Praga.
È stata assegnista di ricerca all’Università di Udine e ha collaborato al progetto Sensing Dolce Vita: An Experiment in VR Storytelling, vincitore del MISTI Global Seed Fund (MIT – SISSA).

Numero verde ONA

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