martedì, Settembre 23, 2025

Quando l’ecodesign incontra lo stupore del design

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SE L’ECODESIGN CI MOSTRA UN’ALTRA DIMENSIONE DELLA PROGETTAZIONE, FATTA DI RESPONSABILITÀ E ATTENZIONE ALL’AMBIENTE, LA MOSTRA “RIDISEGNARE LO STUPORE” ESPLORA COME UN OGGETTO SEMPLICE POSSA SORPRENDERE E AFFASCINARE. ENTRAMBI I PERCORSI PARTONO DALLA STESSA INTUIZIONE: IL DESIGN NON È SOLO FORMA, MA ESPERIENZA, EMOZIONE E CONSAPEVOLEZZA

Cos’è l’ecodesign e perché conta oggi

L’ecodesign rappresenta un nuovo modo di progettare prodotti e servizi. Non guarda solo all’estetica o alla funzionalità, ma considera anche l’impatto sull’ambiente. Ogni fase della vita di un prodotto diventa fondamentale: dalla scelta delle materie prime fino al suo smaltimento o riciclo. Questo approccio integra sostenibilità e innovazione, mostrando come creatività e responsabilità possano convivere.

 Un design che pensa all’intero ciclo di vita

A differenza del design tradizionale, l’ecodesign introduce criteri ambientali già nella fase creativa. Il progettista valuta come il prodotto userà l’energia, quante risorse consumerà e come potrà essere riutilizzato. In questo modo, un oggetto non è più destinato a diventare rifiuto, ma parte di un ciclo continuo.

Questo principio prende il nome di “life cycle thinking”, ossia pensiero basato sull’intero ciclo di vita. Significa osservare ogni passaggio: estrazione delle materie prime, produzione, distribuzione, utilizzo e fine vita. Ogni decisione incide sul futuro ambientale del prodotto.

 Oltre la bellezza, la sostenibilità

L’ecodesign non punta soltanto a ridurre l’impatto ecologico. Si concentra anche su altri aspetti essenziali: durabilità, riparabilità e possibilità di riciclo. Un prodotto progettato con questa logica dura più a lungo, si ripara facilmente e riduce la necessità di sostituirlo con uno nuovo.

Inoltre, il ricorso a materiali riciclati, rinnovabili o provenienti da filiere locali limita lo spreco di risorse naturali. Così, estetica e funzionalità convivono con responsabilità e rispetto per il pianeta.

 Principi fondamentali dell’ecodesign

 Durabilità e riparabilità

Un prodotto sostenibile deve resistere nel tempo. Deve anche poter essere riparato con facilità. Questo riduce i rifiuti e rende il consumo più responsabile.

 Efficienza nell’uso delle risorse

L’ecodesign cerca di ridurre al minimo l’uso di materiali ed energia. Predilige componenti riciclati e rinnovabili. Così abbassa costi ambientali e consumi industriali.

 Disassemblaggio e riciclabilità

Ogni oggetto dovrebbe poter essere smontato a fine vita. In questo modo, i materiali si recuperano e rientrano nel ciclo produttivo. È un principio centrale dell’economia circolare.

 Riduzione degli impatti ambientali

Il progettista deve valutare l’impatto complessivo del prodotto: emissioni di gas serra, inquinamento, sostanze tossiche. L’obiettivo è sempre minimizzare gli effetti negativi.

 Normative che spingono al cambiamento

L’Unione Europea ha adottato da tempo direttive specifiche per promuovere l’ecodesign. La più nota è la Direttiva Ecodesign del 2009, che stabilisce requisiti minimi di efficienza e sostenibilità per diversi prodotti.

Oggi si parla di un nuovo regolamento, chiamato Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR), che amplia queste regole a molte altre categorie di beni. L’obiettivo è chiaro: rendere la sostenibilità una condizione obbligatoria per l’accesso al mercato europeo.

Anche gli standard internazionali, come l’ISO 14006, forniscono linee guida precise per integrare criteri ecologici nei sistemi di gestione aziendale.

 Esempi concreti di ecodesign

Molte aziende hanno già adottato questo approccio. Nel settore moda, marchi internazionali come Hermès hanno creato linee dedicate al riuso di materiali avanzati dalle collezioni principali. In Italia, brand come Borbonese hanno scelto di realizzare collezioni partendo da tessuti invenduti o residui, trasformandoli in nuove creazioni.

Anche nel campo dell’elettronica, alcune imprese progettano dispositivi modulari. Questo significa che i componenti possono essere sostituiti facilmente, allungando la vita dei prodotti e riducendo i rifiuti elettronici.

Questi esempi mostrano come l’ecodesign non sia un concetto astratto, ma una pratica concreta già applicata in settori diversi.

 I vantaggi per aziende e consumatori

Adottare l’ecodesign porta benefici ambientali, ma anche economici e sociali. Le imprese risparmiano risorse, riducono costi di produzione e migliorano la propria immagine sul mercato. I consumatori, invece, ottengono prodotti più duraturi e affidabili.

Inoltre, sempre più persone scelgono con attenzione cosa acquistare, premiando chi dimostra sensibilità ecologica. Questo rende l’ecodesign un elemento strategico per la competitività.

 Le sfide ancora aperte

Nonostante i progressi, esistono ancora sfide da affrontare. I costi iniziali di produzione possono risultare più alti. Inoltre, la misurazione precisa dell’impatto ambientale richiede dati completi e affidabili, non sempre disponibili.

Un’altra difficoltà riguarda la collaborazione tra reparti aziendali. L’ecodesign coinvolge progettisti, fornitori, ingegneri e responsabili marketing. Senza una visione condivisa, il rischio è di fermarsi a soluzioni parziali.

 Uno sguardo al futuro

L’ecodesign è destinato a crescere. Le normative europee diventeranno sempre più stringenti e le aziende non potranno ignorarle. Allo stesso tempo, i consumatori continueranno a chiedere prodotti sostenibili.

Nuovi materiali, processi produttivi più puliti e strumenti digitali di tracciabilità renderanno più semplice applicare questi principi. Il futuro del design non sarà soltanto bello e funzionale, ma anche rispettoso dell’ambiente e della società.

Alfio Cangiani, curatore della mostra, come nasce l’dea di “Ridisegnare lo Stupore”?

«L’idea nasce da una piccola lampada che produco. È una lampada volutamente minimale, che ha la forma di una O. Ha una luce indiretta, al contrario della maggioranza delle lampade che hanno una fonte luminosa centrale. E siccome è così semplice che può essere tante cose, un occhiolino magico, una serratura, mi è sembrato bello provare a coinvolgere colleghi progettisti come me in una loro lettura dello stesso oggetto».

Quindi, partendo dalla sua idea di lampada, ognuno ha prodotto un nuovo manufatto?

«La cosa interessante, me lo aspettavo e devo dire che sono particolarmente contento, è che essendo personalità diverse, ognuno ha dato un taglio assolutamente personale. L’aspetto che mi sembra interessante e per il quale volevo coinvolgere i colleghi era proprio quello che molti sono designer industriali in senso tecnico. Mandano il progetto all’azienda e questa, poi, lo realizza».

ecodesign

Ridisegnare lo Stupore

Cos’è lo stupore? È l’emozione improvvisa che ci sorprende, ci lascia senza parole e ci mostra un mondo più grande di quanto pensassimo. Secondo Aristotele – è scritto nella nota -, proprio lo stupore ha spinto l’uomo a filosofare: il primo senso di meraviglia nasce davanti agli enigmi della natura e ai misteri dell’universo. È questa esperienza a “umanizzare l’uomo”, rendendolo consapevole dei propri limiti e della vastità del non conosciuto.

Cangiani, quando l’ecodesign incontra lo stupore del design?

«Per come me lo immagino, è quello del bimbo che rimane stupefatto alla vista di un oggetto che non si aspettava. È caratterizzato da almeno un primo momento di silenzio. Quindi lo stupore come riflessione, lo stupore come silenzio, interpretato attraverso il filtro del design. È qui che ognuno ha dato una sua lettura diversa completamente da quelle di tutti gli altri e questo dimostra quanto la creatività sia infinita».

L’ecodesign punta a ridurre l’impatto ecologico, si concentra su aspetti essenziali quali durabilità, riparabilità e possibilità di riciclo

«Nel mio caso, ho recuperato la lente in vetro di quelle che faranno da amplificatore alla luce dei fari delle auto, quindi è un riciclo. Ho recuperato anche le pinze che usano gli elettrauto per ricaricare le batterie. Quindi sono tutti oggetti non nuovi ma recuperati che vanno a creare un effetto un po’ particolare».

Una sequenza del Film “Arancia meccanica” di Stanley Kubrick, di cui Cangiani è un estimatore, l’occhio tenuto aperto dalle pinze, ha ispirato il designer nel progettare “Oculus”.

La mostra “Ridisegnare lo Stupore”

La mostra “Ridisegnare lo Stupore” – clicca qui per visionare i profili dei designer – esplora proprio questo concetto attraverso il design. Ai designer partecipanti è stato chiesto di reinterpretare una lampada da tavolo in produzione per un’azienda di Altamura (BA).

La lampada base, chiamata “Ohh..”, è realizzata in plexiglas specchiato bifacciale, con sorgente luminosa sui soli bordi laterali e all’interno. Nonostante la semplicità, l’oggetto apre infinite possibilità creative e interpretative.

 Quando e dove

La prima edizione della mostra si tiene a Mola di Bari, nel suggestivo Castello Angioino, fino al 28 settembre 2025. L’evento è promosso con il patrocinio gratuito della Delegazione ADI Puglia e Basilicata.

BIBLIOGRAFIA

Libri

Ashby, M., & Johnson, K. (2010). Materials and Design: The Art and Science of Material Selection in Product Design (2nd ed.). Butterworth-Heinemann.

Charter, M., & Tischner, U. (2001). Sustainable Solutions: Developing Products and Services for the Future. Greenleaf Publishing.

Manzini, E. (1990). Artefatti. Verso una nuova ecologia dell’ambiente artificiale. Domus Academy.

Vezzoli, C. (2018). Design per la sostenibilità ambientale. Zanichelli.

Articoli scientifici

Boks, C. (2006). The soft side of ecodesign. Journal of Cleaner Production, 14(15–16), 1346–1356. [DOI]

Pigosso, D. C. A., McAloone, T. C., & Rozenfeld, H. (2015). Characterization of the state- of-the-art and identification of main trends for ecodesign tools and methods. Journal of the Indian Institute of Science, 95(4), 405–427. [DOI]

Vezzoli, C., Ceschin, F., Diehl, J. C., & Kohtala, C. (2015). New design challenges to widely implement sustainable product–service systems. Journal of Cleaner Production, 97, 1–12. [DOI]

Normative e standard

Commissione Europea. (2009). Direttiva 2009/125/CE (Ecodesign Directive). [Testo ufficiale]

Commissione Europea. (2022). Proposta di Regolamento Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR). [Documento ufficiale]

ISO (2020). ISO 14006:2020 – Environmental management systems: Guidelines for incorporating ecodesign. [Scheda ISO]

Fonti web istituzionali

[Agenzia Europea per l’Ambiente – Ecodesign]

[European Circular Economy Stakeholder Platform – Ecodesign Resources]

Numero verde ONA

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