Emissioni: notizie del Giornale dell’Ambiente
Dal punto di vista ambientale, un’emissione è una qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera che possa causare inquinamento atmosferico.
Nel caso di emissioni solide sotto forma di polveri finissime, queste vanno ad incrementare la percentuale di particolato presenti nell’aria, con possibili conseguenze sulla salute umana.
Le emissioni possono derivare da lavorazioni industriali (ad esempio impianti chimici) oppure da attività umane svolte quotidianamente (ad esempio gas di scarico degli autoveicoli), ma anche da eventi naturali (ad esempio erosione di rocce oppure eruzioni vulcaniche).
Nel caso di emisioni che provengano da attività umane, il controllo delle emissioni può essere svolto predisponendo degli impianti di separazione, che hanno il compito di abbattere la concentrazione di inquinanti nelle emissioni (un esempio nel caso dei gas di scarico è il filtro attivo antiparticolato).
Sono emissioni prodotte dagli impianti e attività definiti dall’articolo 272, comma 2 del Decreto Legislativo 03/04/2006 n. 152 ed elencati alla Parte II dell’Allegato IV alla Parte V.
Ne sono esempi marmisti, piccole tipografie, saldature occasionali, microsaldature, orafi con fusione di metalli, riparazione di mobili e oggetti in legno, ecc.
Per queste emissioni le imprese richiedono di aderire ad una autorizzazione in via generale (AVG), i cui schemi ed allegati tecnici sono stati approvati dalla Regione Lazio con Deliberazione della Giunta Regionale 24/10/2008, n. 776.
L’autorizzazione ha validità 10 anni e le domande di adesione devono essere presentate almeno 45 giorni prima della scadenza (Deliberazione della Giunta Regionale 08/08/2011, n. 362). In caso di variazioni (nominativo del titolare, collocazione della sede operativa o legale, ecc.) va presentata una nuova domanda di adesione.