mercoledì, Febbraio 12, 2025

SOSarno.it contro l’inquinamento del Fiume Sarno 

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IL PROGETTO SOSARNO.IT È STATO PREMIATO NEL CORSO DELLA QUARTA EDIZIONE DI “NON-PROFIT ORGANISATION AWARDS 2024” PER IL SUO IMPEGNO NEL CONTRASTARE L’INQUINAMENTO DELL’OMONIMO FIUME ATTRAVERSO LA SEGNALAZIONE GEOREFERENZIATA DEGLI SVERSAMENTI ILLECITI

SOSarno.it premiato ai Non-Profit Organisation Awards 2024: eccellenza nella segnalazione ambientale 

Lo scorso luglio, il progetto SOSarno.it ha ricevuto un importante onorificenza ai Non-Profit Organisation Awards 2024, un riconoscimento che celebra le migliori iniziative nel settore delle organizzazioni non profit.

Questo premio è stato istituito per la prima volta nel 2016 da Acquisition lnternational, rivista digitale che si dedica a valorizzare le eccellenze europee in vari ambiti, inclusi quelli del business e delle organizzazioni non profit. 

Ogni anno, Acquisition lnternational seleziona i vincitori attraverso una valutazione approfondita, che considera fattori come l’innovazione, l’impatto sociale, la sostenibilità e il feedback degli utenti. Nel caso di SOSarno.it, il premio è stato conferito per il suo eccellente lavoro nella segnalazione georeferenziata degli sversamenti illeciti. Ma cosa significa esattamente georeferenziata

Una localizzazione precisa grazie a SOSarno.it

Una segnalazione georeferenziata, non solo descrive un problema, ma lo colloca anche su una mappa con precise coordinate geografiche, ossia latitudine e longitudine.

In altre parole, quando un cittadino utilizza il sito per segnalare uno sversamento abusivo, può specificare esattamente il punto in cui si verifica l’inquinamento, così da poter intervenire rapidamente. 

In un comunicato stampa del ministero dell’Ambiente dell’agosto 2020, il ministro Sergio Costa aveva ribadito l’importanza del monitoraggio continuo e della collaborazione attiva dei cittadini per contrastare questi fenomeni. 

Ebbene, SOSarno.it risponde a questa esigenza. Gli utenti possono compilare un modulo online per inviare in tempo reale le proprie denunce, anche in forma anonima. Una volta ricevuta, la segnalazione viene verificata e, se valida, inoltrata agli organi competenti. Inoltre, è possibile allegare foto per documentare la situazione riscontrata al momento dell’invio. 

Il progetto SOSarno.it: origine e obiettivi 

SOSarno.it è nato dall’idea di Giuseppe Caruso, uno stabiese esperto in marketing e comunicazione. Il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sull’importanza di proteggere i nostri corsi d’acqua dalle attività illegali che minacciano l’ambiente e la salute pubblica.

Già noto per aver creato SOSocial, un’applicazione progettata per richiedere aiuto in situazioni di emergenza, Caruso ha collaborato con ZuzùWork, una web agency specializzata in marketing digitale con sede a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.

Lanciata nel novembre 2020, l’iniziativa vuole incoraggiare i cittadini a denunciare in maniera attiva le attività illecite di sversamento nei corsi d’acqua, in particolare nel Fiume Sarno, uno dei fiumi più inquinati d’Europa. T

ra i partner del progetto il Corpo Nazionale Sentinelle Bacini Idrografici Italiani Fiume Sarno, coordinato dal presidente Michele Bruscè, membro degli Osservatori Civici Campania. Cerchiamo adesso di capire quali sono le principali criticità del fiume campano. 

Il fiume Sarno e i problemi di inquinamento 

Questo corso d’acqua, che attraversa anche le province di Napoli e Avellino prima di sfociare nel Golfo di Napoli è tristemente noto per essere uno dei fiumi più inquinati d’Italia e d’Europa.

A minacciarlo, sono principalmente le acque reflue urbane non trattate, gli scarichi industriali di aziende tessili e chimiche, e lo sversamento di rifiuti agricoli e chimici e la gestione inadeguata degli stessi. A ciò si aggiungono gli sversamenti illeciti di liquami e rifiuti pericolosi, che aggravano ulteriormente la situazione. Purtroppo, l’inquinamento del Sarno ha gravi conseguenze non solo per l’ambiente, ma anche per la salute delle comunità locali.

I residenti sono infatti esposti a un alto rischio di malattie legate alla contaminazione dell’acqua. 

Questi problemi sono comuni anche in altre aree d’Italia, dove i fiumi e i corsi d’acqua sono spesso minacciati da attività umane irresponsabili. 

Un problema diffuso in Calabria 

L’inquinamento dei corsi d’acqua non è un problema limitato al Sarno, ma rappresenta una minaccia per molti fiumi e laghi italiani. Ad esempio, i carabinieri del gruppo di Gioia Tauro hanno intensificato i controlli contro l’abbandono di rifiuti e gli sversamenti illeciti di liquami nei corsi d’acqua del versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria.

Questa operazione, ha visto il supporto dei Carabinieri forestali e del personale del Parco Nazionale d’Aspromonte. Utilizzando tecnologie avanzate come droni e foto trappole, i militari hanno potuto individuare e fermare undici persone responsabili di sversamenti. 

A Polistena, in provincia di Reggio Calabria, due imprenditori edili sono stati sorpresi a riversare residui di lavorazione nel torrente Vacale. A Molochio, sempre in provincia di Reggio Calabria, un imprenditore è stato fermato mentre scaricava calcinacci nel torrente Cerasia. Inoltre, a Varapodio (RC), un imprenditore è stato denunciato per la gestione illecita dei fanghi industriali, riversando liquami nella fiumara Marro. 

Anche nei comuni di Anoia, Taurianova e Terranova Sappo Minulio, sono stati riscontrati casi di abbandono di rifiuti urbani. Risultato? Sette persone denunciate e sanzionate per la gestione impropria dei rifiuti. 

Un’operazione di particolare rilievo ha portato al sequestro di una discarica abusiva lungo l’alveo del torrente Razzà di Taurianova.

Qui, sono stati trovati rifiuti pericolosi come amianto, plastica e bitumi. L’area è stata affidata all’Ente Locale per una bonifica urgente. 

Problemi ambientali e di gestione dei rifiuti in Italia 

Palermo, il capoluogo della Sicilia, è fortemente influenzato dalla crescita urbana e dalla pressione sui servizi di gestione dei rifiuti. Le aree periferiche e suburbane della città, come Brancaccio e Borgo Vecchio, sono particolarmente problematiche.

Qui, l’abbandono di rifiuti è una questione diffusa, con discariche abusive che accumulano materiali pericolosi come amianto, plastica e sostanze chimiche.

Questa situazione è aggravata da una carenza di infrastrutture adeguate per la raccolta e il trattamento degli stessi. Inoltre, gli incendi di rifiuti in queste aree contribuiscono all’inquinamento dell’aria, creando rischi aggiuntivi per la salute pubblica e per l’ambiente. 

Nella periferia di Roma, in particolare a Tor Bella Monaca e nel quartiere Prenestino, le difficoltà nella gestione dei rifiuti sono amplificate dalle frequenti crisi nei servizi di raccolta e smaltimento.

Di conseguenza, queste zone pullulano di discariche abusive e depositi illegali di materiali edilizi e pericolosi. Nonostante le misure di monitoraggio adottate dalle autorità, le risorse limitate e le sfide logistiche continuano a rendere difficile una soluzione efficace a lungo termine. 

Puglia e Campania

A Taranto, in Puglia, il complesso siderurgico ILVA, il più grande d’Europa, ha contribuito a un significativo inquinamento atmosferico e idrico nella città. Le aree vicine, come il quartiere Tamburi e le zone adiacenti al porto, sono particolarmente colpite.

L’inquinamento industriale ha portato a gravi conseguenze per la salute pubblica, con tassi elevati di malattie respiratorie e tumori. Inoltre, Taranto affronta anche il problema delle discariche abusive che ospitano materiali pericolosi, aggravando ulteriormente la situazione ambientale. 

La Terra dei Fuochi, una vasta area che comprende parti delle province di Napoli e Caserta, nella Campania settentrionale, è tristemente famosa per l’ampia diffusione di discariche abusive e incendi di rifiuti, tra cui amianto e metalli pesanti.

I “roghi tossici”, liberano nell’aria sostanze nocive che contribuiscono all’inquinamento atmosferico e hanno gravi conseguenze sulla salute dei residenti. La gestione di questa emergenza nella Terra dei Fuochi è complicata da una storica carenza di controlli e di infrastrutture adeguate, e le autorità stanno cercando di affrontare la crisi attraverso operazioni di bonifica e misure più severe di controllo ambientale. 

Numero verde ONA

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