domenica, Dicembre 8, 2024

Zone Umide a rischio nel territorio romano, l’appello del WWF

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IL 2 FEBBRAIO SI CELEBRA LA GIORNATA DELLE ZONE UMIDE. APPELLO DEL “WWF ROMA E AREA METROPOLITANA” A FAVORE DI QUESTE ZONE SEMPRE PIÙ A RISCHIO

Le Zone Umide svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del clima. In occasione della giornata mondiale a esse dedicata, che si celebra il 2 febbraio, il “WWF Roma e Area Metropolitana” lancia un appello e un’iniziativa. L’appello dell’associazione ha l’obiettivo di alzare il livello di protezione di tali aree, soprattutto quelle all’interno delle aree protette. Ciò dovrebbe divenire una priorità delle diverse amministrazioni e degli enti preposti alla tutela del patrimonio ambientale di Roma Capitale e della Città Metropolitana tutta.

L’iniziativa, invece, prevede, l’organizzazione di alcune giornate per osservare l’avifauna presente in questi ambienti. Le prime due saranno dedicate agli “ospiti invernali” dell’Oasi WWF Vasche di Maccarese, a Fiumicino, e si svolgeranno il 5 e il 19 febbraio prossimo. Si potranno approfondire gli aspetti naturalistici direttamente sul campo, in un habitat ricco di biodiversità e riconoscere l’avifauna presente nell’Oasi. Obbligatoria la prenotazione alla seguente mail: roma@wwf.it.

Cosa sono le Zone Umide

Come previsto nell’accordo internazionale della Convenzione di Ramsar (Iran) nel 1971, le Zone Umide sono rappresentate dalle distese di:

  • paludi,
  • stagni,
  • torbiere,
  • acque naturali o artificiali, permanenti o temporanee, in cui l’acqua è statica o corrente, dolce, salmastra o salata,
  • acqua marina la cui profondità, a bassa marea, non eccede i sei metri.

Successivamente al 1971, è stato riconosciuto il ruolo che queste aree svolgono nella regolazione del clima, nel favorire l’adattamento e la mitigazione degli eventi estremi. Ma anche nel miglioramento della qualità delle acque e dei cicli idrici e nel mantenimento della biodiversità acquatica e palustre. A questo proposito, la Convenzione attribuisce agli uccelli migratori acquatici il valore di risorsa internazionale.

La loro tutela richiede il coordinamento a ogni livello delle politiche ambientali. Ma oggi, purtroppo, oltre alle piccole e preziose zone umide, anche fiumi, laghi, torrenti soffrono l’azione dell’uomo sul territorio e gli effetti dei mutamenti climatici.

Le criticità del territorio romano

Nel territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale e della stessa Città Eterna il WWF ricorda che:

  • il lago di Bracciano soffre le conseguenze della grave crisi idrica del 2017, così come sono in grave sofferenza i laghi di Nemi e Albano nei Castelli romani;
  • a Bracciano la solfatara è ancora minacciata da voci di possibili miniere estrattive;
  •  le solfatare di Pomezia non hanno ricevuto adeguata tutela normativa;
  • la sopravvivenza del fiume Aniene viene messa a rischio dallo smodato sfruttamento delle sorgenti che lo alimentano;
  • al lago Ex-Snia (Bullicante) tornano le ruspe e il cemento;
  • la costruzione di una inutile strada nel cuore di Valle Fontana a Nord di Roma minaccia il fosso che l’attraversa;
  • la scorsa estate, tutti i laghetti all’interno delle ville storiche e dei parchi di Roma Capitale hanno mostrato forte stress per la stagione siccitosa o per la mancata manutenzione idraulica che ne garantisce la sopravvivenza.

Le dichiarazioni del presidente del WWF Roma e Area Metropolitana

«Le zone umide rappresentano ambienti di ineguagliabile valore per la diversità biologica e sono fondamentali ai fini dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Piccole o grandi, aiutano a raccogliere le acque durante le piogge», afferma Raniero Maggini, Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana, che continua: «attenuano gli effetti degli eventi estremi e contribuiscono a calmierare le temperature durante le stagioni calde, soprattutto nelle aree urbane, contrastando il fenomeno “isola di calore”. Ma le zone umide sono veri e propri scrigni di biodiversità, dove poter osservare la Natura nelle sue manifestazioni più affascinanti di forme e colori, veri e propri laboratori a cielo aperto ove conoscerla e imparare a rispettarla».

Numero verde ONA

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