sabato, Febbraio 8, 2025

Nucleare, avanti con il decommissioning delle nostre centrali

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NUCLEARE: LA SOGIN, SOCIETÀ PUBBLICA CHE SI OCCUPA DELLO SMANTELLAMENTO DELLE CENTRALI ITALIANE E DELLO STOCCAGGIO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI, HA INDETTO DUE NUOVE GARE, PER LATINA E GARIGLIANO, PER UN TOTALE DI 46 MILIONI DI EURO

La Sogin ha avviato due nuovi iter di gara per proseguire i lavori di smantellamento nella ex centrale nucleare di Latina e del Garigliano, in provincia di Caserta.

A Latina è prevista la realizzazione dell’impianto Magnox, che servirà ad estrarre e trattare circa 70 tonnellate di residui in lega Magnox radioattivi. Alla ex centrale del Garigliano invece si tratta di smantellare il vessel, il maxi cilindro in cui avveniva la reazione nucleare.

nucleare garigliano
Centrale del Garigliano – Esterno

“Attacco al vessel”, poi la fine del nucleare al Garigliano

La gara più imponente è quella del Garigliano. Sono stanziati infatti 36milioni di euro per lo smantellamento del vessel della centrale. Si tratta del contenitore d’acciaio cilindrico, e di altri componenti interni (internals) in cui, durante l’esercizio, avveniva la reazione nucleare.

«La gara, per un valore di circa 36milioni di euro – spiega Soginprevede che le operazioni di taglio e estrazione dei componenti e del vessel, che sono fortemente contaminati, avvengano sotto battente d’acqua. Essa infatti è elemento naturale per schermare le radiazioni e quindi consentire ai tecnici di procedere in sicurezza. Per svolgere le attività sono stati già ripristinati i sistemi ausiliari dell’edificio reattore (impianto elettrico, di ventilazione, di automazione e controllo) e il circuito di allagamento del vessel e del canale reattore all’interno dei quali si svolgeranno le operazioni, da dove sono stati rimossi gli elementi di acciaio al carbonio (denominati rack) e le loro strutture di supporto (rastrelliere)».

Con “l’attacco al vessel”, che terminerà nel 2027, si entrerà nella fase finale del decommissioning della centrale campana.

Fine vita Garigliano: 268mila tonnellate di rifiuti

«Si tratta dell’attività più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo, che l’Italia affronterà per la prima volta – afferma Sogin -. Al termine i rifiuti radioattivi prodotti saranno trattati e inseriti all’interno di appositi contenitori cilindrici schermanti che verranno stoccati nei depositi temporanei del sito in attesa del loro conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile».

Lo smantellamento della centrale del Garigliano produrrà, in tutto, circa 268mila tonnellate di materiali. Di questi, quasi tutto sarà inviato a recupero: circa 258mila tonnellate (il 96%) di metalli e calcestruzzo.

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Centrale di Latina – Esterno

A Latina il recupero del Magnox radioattivo

La gara per la ex centrale nucleare di Latina, invece, prevede l’impiego di 10milioni di euro per la realizzazione dell’impianto Magnox.

Si tratta di un impianto che consentirà di estrarre i residui della lega di magnesio che veniva impiegata come barriera tra il combustibile nucleare e il refrigerante. Il suo compito era evitare la dispersione dei prodotti della fissione e, quindi, la contaminazione esterna.

A Latina l’impianto Magnox estrarrà circa 70 tonnellate di materiali, da stoccare, poi, nel deposito temporaneo della centrale stessa, in attesa del conferimento nel Deposito Nazionale.

Non appena terminata l’estrazione, i locali interrati in cui erano depositati, saranno caratterizzati e bonificati.

Numero verde ONA

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