martedì, Aprile 29, 2025

Il Mediterraneo si scalda, ghiacciai in pericolo, ecosistemi e popolazioni a rischio

Ultime News

I GHIACCIAI EURO-MEDITERRANEI SI STANNO SCIOGLIENDO A UN RITMO SENZA PRECEDENTI, MINACCIANDO ECOSISTEMI E COMUNITÀ. IL MEDITERRANEO SI RISCALDA PIÙ VELOCEMENTE DELLA MEDIA GLOBALE, MENTRE MILIONI DI PERSONE RISCHIANO MIGRAZIONI FORZATE. L’UNIONE PER IL MEDITERRANEO LANCIA L’ALLARME E SOLLECITA AZIONI URGENTI PER CONTRASTARE QUESTA CRISI CLIMATICA

Ghiacciai euro-mediterranei in pericolo

I ghiacciai dell’area euro-mediterranea stanno scomparendo a un ritmo allarmante. Negli ultimi anni, il loro ritiro si è accelerato drasticamente, colpendo Pirenei, Alpi, Appennini e Penisola Balcanica. La loro sopravvivenza è sempre più precaria e, senza interventi urgenti, molti potrebbero svanire del tutto nei prossimi decenni.

Lo scioglimento dei ghiacciai, diretta conseguenza del riscaldamento globale, scatena effetti devastanti: inondazioni, frane, siccità e un pericoloso innalzamento del livello del mare. Questi ecosistemi di ghiaccio regolano il ciclo dell’acqua, ma il loro rapido declino genera gravi squilibri ambientali.

Flussi idrici imprevedibili minacciano persone e habitat, aggravando una crisi idrica già drammatica. In un Mediterraneo già colpito da scarsità d’acqua, si prevede che entro il 2040 oltre 250milioni di persone saranno classificate come “povere d’acqua”.

L’Union for Mediterranean, UfM, Unione per il Mediterraneo, intensifica gli sforzi per promuovere soluzioni integrate, affrontando il delicato legame tra acqua, energia, cibo ed ecosistemi.

Ridurre le emissioni e promuovere la sostenibilità

Oggi, 22 marzo 2025, in occasione del World Water Day, Giornata Mondiale dell’Acqua, l’UfM, lancia un allarme chiaro: i ghiacciai mediterranei stanno fondendo a velocità record. Quelli di Alpi e Pirenei, tra i più colpiti d’Europa, hanno perso il 40% della loro massa negli ultimi 25 anni. Come membro della UN Mountain Partnership, l’UfM evidenzia il nesso tra la scomparsa dei ghiacciai e fenomeni catastrofici come inondazioni, frane, siccità e l’inesorabile innalzamento del livello marino.

«In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, è essenziale riconoscere che il cambiamento climatico e il degrado ambientale rappresentano sfide regionali che minacciano la sicurezza idrica, la resilienza costiera e il benessere dei cittadini – ha dichiarato Nasser Kamel, Segretario Generale dell’Unione per il Mediterraneo -. Dobbiamo tutti ridurre le emissioni e promuovere la sostenibilità. L’UfM è impegnata a sviluppare soluzioni climatiche collaborative per proteggere il nostro mare condiviso».

I ghiacciai dell’area euro-mediterranea stanno scomparendo a un ritmo allarmante. Ecco cosa rimane del Ghiacciao del Grossglokner, in Austria (le foto sono di Gianni Avvantaggiato)

Mediterraneo punto caldo del cambiamento climatico

La situazione è particolarmente critica. Il Mediterraneo, identificato come un punto caldo del cambiamento climatico, si sta riscaldando il 20% più velocemente della media globale. Ha già superato l’aumento di 1,5°C fissato dall’Accordo di Parigi, aggravando i rischi per milioni di persone.

Il gruppo scientifico MedECC, sostenuto dall’UfM, sottolinea che anche un leggero aumento del livello del mare potrebbe provocare inondazioni e migrazioni forzate. Attualmente, il mare Mediterraneo cresce di 2,8 mm all’anno, il doppio rispetto al XX secolo.

Entro il 2100, il livello potrebbe alzarsi fino a un metro, costringendo 20 milioni di persone a lasciare le proprie case. Con un terzo della popolazione mediterranea che vive lungo la costa, l’esposizione ai rischi ambientali è sempre più elevata.

L’UfM chiederà maggiori tutele per il Mediterraneo

MedECC avverte che gli sforzi dei Paesi mediterranei per contrastare il cambiamento climatico restano insufficienti. Per l’UfM, espandere i finanziamenti e rafforzare le politiche ambientali è cruciale per contenere questa crisi. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani, in programma a giugno a Nizza, l’UfM chiederà maggiori tutele per il Mediterraneo e organizzerà un evento interamente dedicato alla regione.

Inoltre, come membro fondatore della Blue Mediterranean Partnership, presenterà i primi progetti dell’iniziativa, sviluppati in Marocco, Egitto e Giordania. Questo fondo multidonatore, destinato a investimenti sostenibili nell’economia blu, punta a mobilitare un miliardo di euro per migliorare il coordinamento dei finanziamenti e rafforzare la resilienza ambientale della regione.

Numero verde ONA

spot_img
spot_img
spot_img

Consulenza gratuita

    Articoli simili