IL COTONE, ESSENZIALE PER L’INDUSTRIA TESSILE E NON SOLO, È UNA FIBRA NATURALE IMPORTANTE ANCHE PER L’ECONOMIA E LA SOSTENIBILITÀ GLOBALE. GRAZIE AL SUPPORTO DELLA SCIENZA NUCLEARE, IL COTONE È DIVENTATO UN SIMBOLO DI PROGRESSO NELLA LOTTA CONTRO LA POVERTÀ E NEL MIGLIORAMENTO DELLA SOSTENIBILITÀ AGRICOLA
Il valore del cotone nel mondo
Il cotone rappresenta una risorsa vitale per milioni di persone, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove costituisce una fonte primaria di reddito e un motore economico che sostiene intere comunità.
Questa fibra naturale, largamente utilizzata nell’industria tessile, ha un impatto positivo anche sull’ambiente grazie alla sua capacità di catturare il carbonio dall’atmosfera.
Come tutte le piante, la coltura del cotone assorbe, infatti, anidride carbonica durante il processo di fotosintesi, contribuendo così alla riduzione dei gas serra e svolgendo un ruolo attivo nella mitigazione del cambiamento climatico. Questa caratteristica rende la sua coltivazione non solo economicamente strategica, ma anche ecologicamente vantaggiosa.
In Paesi come Benin, India, Burkina Faso e Mali, questa risorsa agricola è un pilastro dell’economia rurale e un’importante leva di emancipazione per le donne, che svolgono un ruolo fondamentale nel settore. La produzione tessile di questa fibra permette a queste nazioni di sostenere la crescita economica delle comunità rurali e di migliorare le condizioni di vita delle fasce più vulnerabili.
Durante le celebrazioni della Giornata Mondiale del Cotone (il 7 ottobre), Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha evidenziato come questa coltura possa contribuire alla riduzione della povertà e rafforzare le comunità più fragili, ricordando che la scienza nucleare sta aiutando a migliorare la produttività e la sostenibilità della coltivazione. Cerchiamo di capire meglio.
L’innovazione della scienza nucleare nel settore agricolo
Da oltre sessant’anni, il Centro congiunto FAO/AIEA lavora instancabilmente per sviluppare tecniche agricole innovative volte a migliorare la qualità e la resa delle coltivazioni, garantendo al contempo una gestione ottimizzata delle risorse naturali come suolo e acqua.
L’obiettivo primario di questo approccio non si limita ad accrescere la produttività, ma include anche il rafforzamento della resilienza delle piante di fronte alle sempre più frequenti condizioni climatiche estreme, quali siccità prolungate e innalzamenti di temperatura, minacce che mettono in pericolo la stabilità delle produzioni agricole a livello globale.
Uno dei metodi di punta impiegati nel settore è l’irradiazione, una tecnologia nucleare avanzata utilizzata per accelerare l’evoluzione genetica delle piante, tra cui il cotone. Attraverso questo processo, noto come “allevamento di mutazioni vegetali”, i semi vengono esposti a radiazioni – come i raggi gamma o i raggi X – per indurre mutazioni naturali.
Questa tecnica stimola la variabilità genetica senza introdurre modifiche dirette nei geni, imitando i processi di mutazione che avverrebbero in natura ma con una velocità e un controllo molto maggiori.
Vantaggi della tecnica
Le piante che mostrano tratti favorevoli, come una maggiore resistenza alle malattie, ai parassiti e agli stress ambientali, vengono selezionate e successivamente moltiplicate per l’uso agricolo, offrendo agli agricoltori nuove varietà di colture più robuste e adattabili.
Inoltre, questa tecnica riduce la necessità di trattamenti chimici aggressivi. Questa resistenza integrata è fondamentale non solo per proteggere le colture, ma anche per diminuire l’impatto ambientale associato all’uso dei pesticidi, che possono contaminare il suolo e le risorse idriche, oltre a minacciare la biodiversità circostante.
In definitiva, incorporare varietà resistenti ai parassiti significa promuovere una forma di agricoltura più sostenibile, che riduce l’esposizione dei lavoratori agricoli a sostanze potenzialmente nocive e preserva la qualità del terreno.
Pakistan: un esempio di successo
Un esempio emblematico dell’efficacia di queste tecniche innovative è rappresentato dal lavoro svolto in Pakistan, dove, a partire dal 1970, l’applicazione dell’allevamento di mutazione ha portato allo sviluppo di ben trentadue nuove varietà di cotone.
Queste colture, appositamente selezionate per la loro capacità di adattarsi a condizioni climatiche avverse come siccità prolungate e temperature elevate, rispondono perfettamente alle esigenze di un Paese caratterizzato da un clima sempre più variabile e imprevedibile.
Oggi, più del 40% delle superfici coltivate a cotone nel territorio pakistano è destinato a queste varietà avanzate, un traguardo che testimonia il successo della scienza nucleare applicata all’agricoltura.
Queste nuove piante non solo offrono rese migliori, ma consentono anche di ottimizzare l’uso delle risorse idriche, riducendo la dipendenza dell’agricoltura dall’acqua, una risorsa preziosa e sempre più scarsa in molte regioni locali. Le varietà di questa fibra vegetale, ottenute attraverso l’allevamento di mutazione, si sono dimostrate dunque un pilastro fondamentale per l’agricoltura del Paese.
Questo modello di innovazione agricola non solo ha migliorato le condizioni economiche dei coltivatori di cotone, ma costituisce anche un esempio virtuoso di come la scienza possa trasformare l’agricoltura globale, grazie a soluzioni concrete grado di affrontare le sfide della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale.