giovedì, Gennaio 23, 2025

Fast fashion e riciclo chimico: rivoluzione nella moda sostenibile

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IL FAST FASHION È UN MODELLO DI PRODUZIONE E VENDITA NEL SETTORE DELL’ABBIGLIAMENTO CHE GENERA MILIONI DI TONNELLATE DI RIFIUTI TESSILI OGNI ANNO. UN PROBLEMA AMBIENTALE CRESCENTE CHE HA RICHIESTO SOLUZIONI INNOVATIVE, COME IL RICICLO CHIMICO

Il problema fast fashion e il riciclo chimico 

Un recente studio americano ha proposto una rivoluzionaria tecnica di riciclo chimico, capace di trasformare vecchi vestiti in molecole utili, attraverso una reazione di soli quindici minuti. Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta nella gestione dei rifiuti tessili e nella promozione della sostenibilità nel settore dell’abbigliamento

Ogni anno, l’industria della moda fast produce milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Attualmente, meno dell’1% di questi viene riciclato, mentre la maggior parte degli indumenti usati finisce incenerita o in discarica, contribuendo all’inquinamento globale. 

La complessità dei materiali tessili, spesso costituiti da una miscela di fibre naturali come il cotone e fibre sintetiche come il poliestere, rende difficile la separazione attraverso tecniche meccaniche. 

Per ovviare a questo inconveniente, un team di ricercatori, dell’Università del Delaware (Stati Uniti), ha sviluppato una tecnica di riciclo chimico. La metodologia prevede l’utilizzo di un trattamento (la glicolisi) in grado di scomporre i tessuti in molecole riutilizzabili. 

Questo processo, che richiede solo quindici minuti, è efficace anche su tessuti che contengono una miscela di materiali diversi un’innovazione significativa rispetto alle tecniche di riciclaggio attuali. 

Utile precisare che, in genere, queste operazioni richiedono giorni per essere completate. Riuscire a ridurre il tempo a pochi minuti rappresenta un grande passo avanti.

 «Il riciclaggio chimico può dare nuova vita ai vecchi tessuti e, se ampliato, potrebbe significativamente ridurre la montagna di rifiuti generati dallindustria della moda». Ad affermarlo, il professor Dionisios Vlachos, dell’Università del Delaware.

Entriamo nel vivo della questione.

Il processo chimico

Come detto, il trattamento chimico consiste nell’applicazione di specifici reagenti che agiscono sulle fibre tessili, disgregandole a livello molecolare.

Vlachos sottolinea anche il contributo negativo dei rifiuti tessili nel rilascio di microplastiche negli oceani. «Un buon terzo o più delle microplastiche che finiscono nelloceano provengono dai vestiti. La nostra capacità di sviluppare tecnologie per gestire questi rifiuti è cruciale per l’ambiente».

Miriam Ribul, esperta di materiali sostenibili del Textiles Circularity Centre dell’UKRI di Londra, sottolinea l’importanza di investire in nuove tecnologie: «Sebbene il riciclaggio dovrebbe essere considerato lultima risorsa dopo la riparazione e il riutilizzo dei vecchi vestiti, lindustria sarebbe ben disposta ad accogliere gli investimenti in nuovi processi e tecnologie». Risultato?

Fast fashion eco-compatibile 

Il processo chimico ha dimostrato di essere efficace anche con tessuti misti, come il poliestere, convertendo fino al 90% della fibra in molecole riutilizzabili chiamate BHET.

Importante: la reazione non ha influenzato il cotone presente nei tessuti misti, consentendo sia la scomposizione del poliestere sia il recupero del cotone.

I risultati preliminari indicano che il processo è applicabile anche a materiali più complessi come il nylon e lo spandex.

Tuttavia, i ricercatori hanno notato che alcuni materiali in poliestere, specialmente quelli tinti o trattati per resistere alla luce ultravioletta o al fuoco, hanno prodotto livelli ridotti della molecola BHET, essenziale per il riciclo. Questo suggerisce la necessità di ulteriori ricerche per ottimizzare le condizioni del processo chimico per questi materiali specifici.

Ad ogni modo, con ulteriori sviluppi, si stima che fino all’88% degli indumenti globali potrebbe essere riciclato utilizzando questa tecnologia avanzata. In definitiva, rappresenta un metodo innovativo per affrontare i problemi legati alla sostenibilità nel settore del fast fashion. Ma passiamo ai vantaggi economici.

Vantaggi economici del riciclo chimico nel settore del fast fashion

Il riciclo chimico permette di recuperare fibre sintetiche come il poliestere dai capi di abbigliamento usati, riducendo la dipendenza dalle materie prime vergini. Questo non solo diminuisce i costi di produzione, ma anche i costi legati all’estrazione e alla lavorazione di nuove risorse. La produzione di fibre riciclate richiede meno energia e risorse rispetto alla produzione di fibre vergini.

 Aumento dell’efficienza produttiva

Questo processo consente di ottenere fibre di alta qualità che possono essere utilizzate nella produzione di nuovi capi senza perdita di proprietà fisiche o estetiche. Ciò migliora l’efficienza produttiva e riduce gli sprechi, permettendo alle aziende di fast fashion di produrre abiti con materiali riciclati senza comprometterne la qualità.

Incentivi fiscali e sovvenzioni

Molti governi offrono incentivi fiscali, sovvenzioni e altre agevolazioni finanziarie per promuovere pratiche di riciclo sostenibile. Le aziende di fast fashion che investono nel riciclo chimico possono beneficiare di questi incentivi, riducendo ulteriormente i loro costi operativi e aumentando la loro competitività sul mercato.

Riduzione dei costi di smaltimento dei rifiuti

Il settore del fast fashion genera una quantità enorme di rifiuti tessili che finiscono nelle discariche. Il riciclo chimico riduce la quantità di rifiuti che necessitano di smaltimento, abbassando, così, i costi di trasporto e dismissione. Questo rappresenta un risparmio significativo per le aziende, oltre a ridurre l’impatto ambientale.

Miglioramento della reputazione aziendale

I consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità e preferiscono acquistare da marchi che dimostrano un impegno concreto per l’ambiente. L’adozione del riciclo chimico permette alle aziende di fast fashion di migliorare la loro reputazione e attrarre un numero maggiore di clienti eco-consapevoli. Una migliore reputazione può tradursi in un aumento delle vendite e nella fidelizzazione dei clienti.

Creazione di nuovi mercati e opportunità di business

Il riciclo chimico apre nuove opportunità di mercato per le aziende di fast fashion. Ad esempio, le fibre riciclate possono essere vendute come materie prime ad altre aziende tessili o utilizzate per sviluppare nuove linee di prodotti sostenibili. Questo diversifica le fonti di reddito e crea nuove opportunità di business all’interno del settore.

Adattamento alle regolamentazioni ambientali

Le normative ambientali stanno diventando sempre più stringenti e impongono alle aziende tessili di ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni. Il riciclo chimico aiuta le aziende di fast fashion a conformarsi a queste normative, evitando potenziali multe e sanzioni. Inoltre, essere all’avanguardia nella sostenibilità può offrire un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti che non adottano pratiche sostenibili.

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