martedì, Dicembre 3, 2024

Nessun colpevole per i morti da amianto all’Olivetti

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Ribaltata in appello la sentenza del tribunale di Torino. Il processo riguarda le malattie e per amianto morti causati dall’esposizione alla Olivetti di Ivrea. Il periodo è compreso tra gli anni Settanta e i primi del Duemila.

Amianto Olivetti di Ivrea miete vittime inconsapevoli 

Olivetti, il logo dell’azienda di Ivrea

La Corte d’appello di Torino, presieduta da Flavia Nasi, avrebbe stabilito come periodo della prima esposizione all’amianto alla Olivetti i primi anni settanta. Mentre tra gli imputati di amianto Olivetti Ivrea, Carlo De Benedetti è stato in carica dal 1978, cui dopo si sono succeduti Franco De Benedetti e l’ex ministro del governo Monti Corrado Passera.

Per i giudici della Corte d’Appello “il fatto non sussiste”

Si ribalta così, il verdetto di primo grado che, invece, ha giudicato gli imputati tutti colpevoli per la morte di quattordici dipendenti dell’azienda piemontese, esposti alla fibra killer durante i processi produttivi di macchine per scrivere.

In primo grado, il 18 luglio 2016, i fratelli De Benedetti, rispettivamente presidente e vicepresidente del gruppo Olivetti, furono condannati a 5 anni e 2 mesi di carcere e Corrado Passera a un anno e 11 mesi; tutti tre hanno avuto funzioni di amministratori delegati. Pene più leggere sono quelle degli altri dieci ex dirigenti dell’azienda fondata da Camillo Olivetti.

Durante la terza udienza in Corte d’appello a Torino del 21 febbraio scorso, il sostituto procuratore generale Carlo Maria Pellicano aveva chiesto la conferma delle condanne inflitte dal tribunale di Ivrea in primo grado. Però si è modificata l’accusa da lesioni a omicidio colposo perché nel frattempo un ex dipendente, parte offesa, è deceduto nel corso del processo Olivetti; mentre, in altri due casi, è scattata la prescrizione del reato, per i quali i fratelli De Benedetti non sarebbero più punibili.

Eccepite le analisi dell’amianto sentenza, in attesa del deposito. A sollevare il problema giuridico, infatti, è il cosiddetto effetto acceleratore, dati i lunghi tempi di latenza del periodo di incubazione del mesotelioma. La difficoltà sta nello stabilire se tutti i datori di lavoro abbiano concorso a causare il danno, malattia o decesso del lavoratore. In alternativa se è stato solo uno oppure alcuni di loro, chi per primo ha favorito l’inalazione di fibre di amianto; oppure chi ne ha favorito la più prolungata o più intensa inalazione.

Esposizione ad amianto: commento dell’Avvocato Bonanni

Potrebbe darsi, quindi, che la Corte abbia considerato il dirigente responsabile solo per i primi due anni di esposizione all’amianto, del lavoratore. Nella circostanza, De Benedetti è stato in carica, come già detto, dal ’78, mentre i dipendenti sarebbero stati colpiti dalla patologia in un periodo precedente.

«Mi auguro che il procuratore generale impugni questa sentenza di assoluzione degli imputati del processo amianto Olivetti Ivrea- ha commentato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto -. É noto l’effetto acceleratore dell’esposizione ad amianto, sia per il mesotelioma sia per il cancro polmonare ed è per questa ragione che sussistono le responsabilità anche di Franco e Carlo De Benedetti».

Per questo è importante la prevenzione primaria. Bonificare i siti contaminati dall’amianto, pericoloso cancerogeno riconosciuto da IARC, è l’unico modo per eliminare il rischio di esposizione. Purtroppo sono ancora molti i siti contaminati presenti sul territorio italiano. Denuncia la grave situazione e i ritardi nella bonifica la pubblicazione dell’Avvocato Bonanni “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2021“.

Olivetti Amianto: aggiornamento sentenze

La sentenza Olivetti della Corte di Appello di Roma ha visto riconosciuto nel 2012 il diritto a percepire la rendita INAIL alla vittima assistita dall’Avvocato Bonanni.

Numero verde ONA

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