mercoledì, Maggio 21, 2025

LANDFEED il progetto europeo che trasforma i rifiuti in biofertilizzanti

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RECUPERARE NUTRIENTI PREZIOSI DA RIFIUTI URBANI, SCARTI AGROALIMENTARI E CENERI VULCANICHE PER PRODURRE BIOFERTILIZZANTI. È QUESTO IL PROGETTO EUROPEO LANDFEED, PRESENTATO DA ENEA A ECOMED 2025. UN’INIZIATIVA CHE UNISCE TECNOLOGIA, ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITÀ PER CREARE VALORE DA CIÒ CHE NORMALMENTE VIENE SCARTATO

Nuovi fertilizzanti recuperati dai rifiuti

Il progetto europeo LANDFEED punta a sviluppare nuovi biofertilizzanti attraverso il riutilizzo di rifiuti urbani, scarti agroalimentari e ceneri vulcaniche. L’iniziativa è stata presentata da ENEA alla fiera ECOMED di Catania, che si è svolta dal 15 al 17 aprile. Si tratta si un appuntamento importante dedicato alle tecnologie ambientali e ai sistemi energetici nel Mediterraneo.

L’evento è stato un’occasione per ENEA per illustrare il ruolo chiave che ricoprirà nello sviluppo del progetto.

Una piattaforma per la simbiosi industriale

La realizzazione di una piattaforma web di simbiosi industriale è uno degli obiettivi principali alla base del progetto. Questa è destinata a semplificare la gestione dei residui e favorirne il riutilizzo nella produzione di fertilizzanti biologici.

«Il progetto LANDFEED punta a recuperare nutrienti preziosi da rifiuti e sottoprodotti agricoli, forestali, industriali e urbani», spiega Antonella Luciano, ricercatrice ENEA. «In questo modo si riducono gli scarti, si promuove un’agricoltura sostenibile e si crea un mercato europeo dei biofertilizzanti, riducendo la dipendenza dalle importazioni».

«In questo modo saremo in grado di coordinare l’intero processo produttivo, promuovendo la collaborazione e lo scambio di sottoprodotti e scarti tra aziende in un sistema di simbiosi industriale – aggiunge Luciano -. Inoltre – prosegue – daremo il nostro contributo per implementare un “passaporto digitale del prodotto” per i fertilizzanti biologici, in modo da garantire la  tracciabilità lungo l’intera catena di approvvigionamento e produzione, ottimizzando quindi l’uso di diversi residui organici, in base ai principi dell’economia circolare».

Tracciabilità e innovazione al servizio del suolo

Tra gli obiettivi del progetto anche quello di sviluppare un passaporto digitale del prodotto per garantire la tracciabilità dei biofertilizzanti lungo l’intera filiera. In linea con i principi dell’economia circolare, questo sistema permetterà di ottimizzare l’uso dei residui organici e favorire pratiche agricole più efficienti e rispettose dell’ambiente.

Tra le soluzioni tecnologiche proposte, LANDFEED prevede la creazione di rivestimenti innovativi a base di chitosano e microalghe, capaci di rilasciare i nutrienti in modo controllato. Questi rivestimenti miglioreranno l’efficienza dei fertilizzanti, aumenteranno i raccolti e ridurranno le emissioni di gas serra e l’impatto sulle risorse idriche, contribuendo al ripristino della biodiversità del suolo.

Il caso studio italiano: la Sicilia al centro dell’innovazione

Il progetto prevede cinque casi studio europei, ciascuno incentrato su diverse tipologie di rifiuti organici. Il caso pilota italiano sarà sviluppato in Sicilia dall’Università degli Studi di Catania con la collaborazione di ENEA.

Qui saranno utilizzati: fanghi da impianti di trattamento delle acque reflue, residui da allevamenti di pesci d’acqua dolce, colture di microalghe, digestato agricolo, scarti industriali di lavorazione delle arance e cenere vulcanica dell’Etna, ricca di minerali utili al suolo.

Questi materiali, seppur eterogenei, saranno trasformati in biofertilizzanti attraverso processi sostenibili all’interno di un modello di simbiosi industriale che massimizza l’efficienza nell’uso delle risorse e riduce l’impatto ambientale.

Un’Europa più sostenibile grazie anche ai rifiuti

Ogni anno in Europa si generano quasi 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, con gravi conseguenze ambientali, economiche e sociali. L’Unione Europea ha adottato misure per dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030, promuovendo soluzioni che coinvolgano l’intera catena produttiva.

Il progetto LANDFEED mette a disposizione della popolazione un modello replicabile che permette di trasformare lo scarto in risorsa, costruendo così un’agricoltura più resiliente e sostenibile.

Numero verde ONA

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