IL TRAFFICO DI RIFIUTI ILLEGALI IN ITALIA E IN EUROPA. IL FOCUS SULLA CRIMINALITÀ AMBIENTALE ESPOSTO DAL COMANDANTE DEL NOE DEI CARABINIERI, DI TORINO E DAI PROCURATORI DELLA REPUBBLICA DI BARI E TRANI
“L’espansione del mercato criminale nel ciclo dei rifiuti e nelle grandi opere sta avvenendo attraverso una strategia silente che rende tutto più complesso”. È quanto dichiara il tenente colonnello dei Carabinieri Maurizio Hoffman, intervenuto al corso di formazione tenutosi a Torino il 19 aprile scorso, rivolto alle Forze di Polizia su “La gestione dei rifiuti: i reati, le tecniche investigative e le novità normative”.
L’evento è stato promosso dal consorzio nazionale del riciclaggio dei rifiuti dei beni in polietilene PolieCo, con il sostegno della Fondazione Santa Chiara.
Secondo i dati riportati, il rischio di infiltrazione della ‘Ndrangheta nel settore rifiuti è allarmante. Infatti, come afferma il comandante del N.O.E (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, costituito il 1° dicembre 1986 con decreto dei ministri dell’Ambiente e della Difesa) di Torino: «le risultanze investigative e giudiziarie relative al periodo 2006- 2022 hanno certificato l’esistenza di venti locali ‘ndranghetiste in Piemonte e Val d’Aosta».
Hoffman continua:«Il 28% delle interdittive antimafia attingono società che operano nel mondo dei rifiuti ed è la provincia di Novara a contare il maggior numero di imprese raggiunte dal provvedimento».
Durante il convegno è intervenuta anche Claudia Salvestrini, direttrice generale di PolieCo, da anni impegnata in attività di contrasto al traffico illecito dei rifiuti. Salvestrini ha aperto i lavori del corso con un focus sulle nuove mete dei rifiuti. Secondo la direttrice, questi, partono dall’Italia verso impianti idonei sulla carta ma nella realtà inesistenti o non adeguati.
Dalla Turchia alla Tunisia, il sistema delle spedizioni transfrontaliere continua a perfezionarsi, mettendo in evidenza le criticità della gestione dei rifiuti nel nostro Paese.
In questo scenario i consorzi hanno un ruolo fondamentale. Essendo chiamati al monitoraggio della tracciabilità e all’accertamento di un corretto avvio al riciclo dei rifiuti, a tutela dell’ambiente, della salute e della leale concorrenza tra le imprese.
Il Procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti ha approfondito, nell’ambito del corso, gli aspetti investigatovi. Il magistrato ha relazionato sugli strumenti del diritto e del processo penale per il contrasto al traffico illecito dei rifiuti.
Il Procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi ha illustrato le tecniche investigative nei reati in materia di rifiuti, con particolare riferimento al traffico internazionale.
Quindi il già procuratore della Repubblica di Civitavecchia e docente di Diritto penale dell’ambiente all’Università “La Sapienza” di Roma Gianfranco Amendola.
Valentina Vattani, giurista esperta di Diritto ambientale, è intervenuta sulla disciplina e le novità normative relative al trasporto dei rifiuti.
Traffico di rifiuti illegali: una realtà che va estirpata anche dall’interno
Ma il traffico di rifiuti illegali è una realtà molto più ampia. Circolano dall’Italia all’estero o dal Nord al Sud. Nonostante i controlli e le investigazioni, la criminalità ambientale è la terza attività illegale al mondo e cresce a un tasso di 5-7% l’anno.
È una tela che si espande e si ramifica e non si riesce ad estirpare il male che sta alla radice perché si annida all’interno della società e viene alimentata da insospettabili. Corruzione, soldi: si pensa sempre alla criminalità ma non a chi la alimenta.
Nel 2019 i proventi da attività illecite nei principali mercati illeciti ammontavano all’1% del Pil dell’UE, ossia a 139miliardi di euro. I gruppi criminali sono presenti in tutti i Paesi dell’UE e spesso operano a livello transfrontaliero e il 70% è infatti attivo in più di tre Stati membri. Nel 2021 i proventi nei principali mercati eco mafiosi ammontavano a 8,8miliardi di euro.
Scoperto traffico illecito di rifiuti da 100milioni di euro
I Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano hanno scoperto, con l’aiuto della polizia tedesca e con il supporto del personale Europol, un giro di affari illegali da 100milioni di euro.
L’operazione riguardava il traffico di rifiuti illeciti acquisiti sia dal mercato clandestino sia da quello legale. Per poi rivenderli alle acciaierie e fonderie senza sottoporli ad alcuna operazione di recupero.
La società da cui risultavano importati, in Germania, era fittizia, dunque le fatturazioni erano false. I militari il 15 febbraio scorso hanno sequestrato beni di 90milioni di euro. I carabinieri hanno sottoposto a misure di custodia cautelare 18 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali, costituiti da rottami ferrosi e altri, anche pericolosi.
Il presunto boss un 56enne di Locri (RC), titolare di imprese operanti in Italia e all’estero attraverso un’azienda di recupero, trattamento e commercio di metalli ferrosi.