mercoledì, Aprile 23, 2025

Halloween all’Abbazia di Cerrate. Storia, leggende e fantasia nel Salento

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IN OCCASIONE DELLA FESTIVITÀ DI HALLOWEEN, L’ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE A LECCE ACCOGLIERÀ CENTINAIA DI VISITATORI, TRASFORMANDOSI IN UN PALCOSCENICO DI STORIE E LEGGENDE, CHE ANIMERANNO OGNI ANGOLO DI QUESTO LUOGO MILLENARIO CON RACCONTI DI PAURA, MISTERO E FASCINO

“Non solo Halloween”. Un percorso nella storia e nelle leggende di Cerrate

Per chi avrà il privilegio di visitare lAbbazia di Cerrate, l’esperienza sarà un vero e proprio viaggio nel tempo. Le visite guidate sveleranno la storia del monastero, costruito tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, quando il nobile normanno Boemondo d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo, fondò un cenobio (una comunità) di monaci greci, rifugiati in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio. Nel corso dei secoli, l’abbazia è stata non solo un luogo di culto, ma anche un attivo centro agricolo, con frantoi, stalle e mulini.

Immersa in un paesaggio incantato, tra uliveti e alberi da frutto, Cerrate ha una doppia anima: spirituale e rurale. I visitatori scopriranno come, dopo essere stata una delle più importanti abbazie della Puglia, Cerrate sia caduta in rovina a causa di un devastante saccheggio da parte dei pirati turchi nel 1711, finendo abbandonata per secoli. Solo di recente, grazie all’intervento del FAI (Fondo Ambiente Italiano), questo gioiello architettonico è tornato a risplendere, preservando intatti i suoi affreschi bizantini e la sua antica chiesa romanica.

Leggende e misteri: la fondazione dell’Abbazia e la visione di Tancredi d’Altavilla

Secondo una leggenda, l’Abbazia di Cerrate fu fondata dopo una visione miracolosa di Tancredi d’Altavilla, conte di Lecce. Si narra che, durante una battuta di caccia, il nobiluomo inseguì una cerbiatta fino a una grotta. Proprio lì, in quel luogo remoto e selvaggio, gli apparve l’immagine della Madonna. Considerando l’evento come un segno divino, Tancredi decise di fondare un monastero, un luogo di preghiera e rifugio. Questo racconto leggendario ha affascinato generazioni e aggiunge un velo di mistero alle mura di Cerrate, che sembrano ancora risuonare di antiche preghiere e racconti popolari.

Atmosfera spettrale e racconti di paura: Halloween si avvicina

In queste giornate di Halloween, l’Abbazia di Cerrate si animerà di racconti inquietanti e leggende che evocano il passato. Nelle ombre delle sue mura e nelle navate della chiesa, i visitatori potranno ascoltare storie che parlano di apparizioni e suoni misteriosi, che talvolta si dice risuonino tra le pietre antiche. Si narra, ad esempio, che l’anima di un monaco bizantino perseguitato per le sue idee iconoclaste vaga ancora nel giardino dell’abbazia, cercando pace e redenzione. Gli ulivi secolari che circondano Cerrate, con le loro forme contorte e radici profonde, sembrano testimoni di tempi remoti e silenziosi custodi di segreti oscuri. Ma c’è di più.

Un tuffo nella tradizione: la cucuzza salentina, il cantastorie, il laurieddhu e le macare

Oltre alla visita guidata, i bambini potranno partecipare a un laboratorio dedicato alla “Cucuzza” salentina, la tipica zucca che, in questo periodo dell’anno, diventa simbolo di fantasia e creatività. Ogni piccolo partecipante avrà la possibilità di decorare il proprio frutto, raccolto direttamente nel giardino dell’abbazia, trasformandolo in una creatura unica, ispirata alle storie fantastiche e alle tradizioni del luogo.

Ma l’esperienza non si fermerà qui. Bambini e adulti saranno rapiti dalle affascinanti narrazioni di un cantastorie, che darà vita a un piccolo teatrino animato da immagini e suoni. Il tema dei racconti? Le leggende della tradizione contadina salentina, tramandate di generazione in generazione. In particolare, prenderanno vita figure misteriose e suggestive come i laurieddhi e le macare, a testimonianza dell’antico e profondo legame tra uomo e natura che ancora permea questa terra.

I primi, detti anche folletti salentini, sono piccoli esseri dispettosi, spiriti legati alla terra e al mondo contadino. Si narra che vivano nelle case e nei campi, nascondendosi dietro ai muri a secco o tra le radici degli ulivi. Amano fare scherzi agli abitanti, spostando oggetti, scompigliando il raccolto e a volte intrecciando le criniere dei cavalli. 

Non lasciamoci impressionare però: i laurieddhi sono considerati benigni e in qualche modo protettori della natura e della vita rurale, simbolo di quella forza misteriosa che anima la campagna.

Le macare sono invece figure femminili, spesso rappresentate come streghe o guaritrici, depositarie di saperi antichi e misteriosi. Talvolta viste con sospetto, si dice che queste creature possano lanciare incantesimi e maledizioni, ma anche curare i mali attraverso erbe e pozioni. Il loro legame con la natura è profondo, e le loro conoscenze erboristiche si perdono nella notte dei tempi, intrecciandosi con la spiritualità popolare. 

Piccola curiosità: si crede che il loro potere sia più forte nelle notti di luna piena, quando, radunate in luoghi appartati, danno vita a rituali che spaventano e affascinano allo stesso tempo. Per stemperare la paura di Halloween, si potrà fare un tuffo nelle tradizioni gastronomiche del Salento.

Il pranzo: sapori autentici del Salento

Per chi sceglierà di prolungare l’esperienza, il cestino picnic salentino sarà una vera e propria scoperta di sapori locali. I visitatori potranno gustare la tipica “puccia”, caratteristico pane salentino dalla crosta croccante e dorata, di un interno morbido e leggermente alveolato, farcito con olive nere, capocollo di Martina Franca, caciocavallo e verdure grigliate. Oppure una pitta di patate farcita, accompagnata da un dolce a base di zucca, in perfetto stile autunnale. Consumare questi piatti tipici all’aperto, circondati dalla natura e dalla storia, renderà l’esperienza ancora più autentica e memorabile.

Buon Halloween!

Numero verde ONA

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