mercoledì, Novembre 29, 2023

Cantieri navali: alto il rischio di patologie asbesto-correlate

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A CASTELLAMMARE DI STABIA, SEDE DI FINCANTIERI, IL CONVEGNO DAL TITOLO: “AMIANTO E SICUREZZA SUL LAVORO”. CANTIERI NAVALI, UNO DEI SETTORI IN CUI SI REGISTRA IL MAGGIOR NUMERO DI CASI DI MESOTELIOMA

Si è svolto, sabato 7 ottobre scorso, a Castellammare di Stabia (vedi foto di copertina), sede di Fincantieri, il convegno dal titolo: “Amianto e Sicurezza sul lavoro”. L’avv. Ezio Bonanni (Osservatorio Nazionale Amianto): «A rischio i lavoratori impiegati nei cantieri navali, uno dei settori in cui si registra il maggior numero di casi di mesotelioma».

L’iniziativa è stata promossa con l’obiettivo di informare tutti i lavoratori del cantiere navale di Castellammare sui rischi dell’amianto e della loro pregressa esposizione. Infatti, proprio Castellammare ospita le infrastrutture portuali per la cantieristica navale di Fincantieri. E sono molti i lavoratori che si sono ammalati a causa dell’esposizione all’amianto.

«Dobbiamo continuare a combattere – ha detto Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – perché almeno 7mila persone sono morte nell’ultimo anno a causa dell’amianto, e circa 600 nella sola Campania. A essere maggiormente a rischio in particolare sono i lavoratori impiegati nei cantieri navali. Uno dei settori in cui si registra il maggior numero di casi di mesotelioma. E sono molti di più di quelli registrati dall’INAIL (1.318), che arrivano solo fino al 2018».

Dall’Eternit di Bagnoli per l’industria del cemento-amianto, all’Italsider per il settore metallurgico, dalla SOFER di Pozzuoli all’AVIS di Castellammare di Stabia, dalla Firema di Caserta a Grandi officine delle ex Ferrovie dello Stato di Santa Maria La Bruna per la produzione e manutenzione di rotabili ferroviari, sono tutte realtà contaminate dalla fibra killer.

Il problema dell’amianto si risolve con bonifica, messa in sicurezza e con l’azione politica

«Sono tutte realtà contaminate dalla fibra killer», ha rilevato l’avvocato Bonanni. Che ha sottolineato: «I lavoratori dell’amianto hanno in media sette anni di vita in meno rispetto agli altri. E nonostante debbano affrontare indicibili sofferenze, non riescono neanche a veder riconosciuti i propri diritti. Servono, infatti, lunghissimi procedimenti giudiziari per ottenere i benefici previdenziali e i risarcimenti danni. Tuttavia voglio continuare a ribadire che non è il diritto penale che può risolvere il problema amianto. Il problema si risolve con la bonifica e messa in sicurezza e con l’azione politica».

Il Registro Tumori di Popolazione in Campania copre l’intero territorio regionale. È uno strumento di fondamentale importanza per il monitoraggio della patologia oncologica sul territorio, ivi compresi i tumori professionali.

Questi ultimi e in particolare i mesoteliomi, «sono monitorati con particolare attenzione – ha evidenziato Mario Fusco, responsabile Registro Tumori ASL Napoli 3 Sud -. Considerato che sono maggiormente concentrati in aree produttive riconosciute a maggior rischio, tra cui l’Area Stabiese per le attività di cantieristica navale ivi dislocate».

Nel corso del convegno/assemblea pubblica, sono intervenuti, tra gli altri, il sen. Sandro Ruotolo, giornalista e componente della segreteria nazionale del PD e il prof. Giuseppe Vacchiano, docente di medicina legale dell’Università del Sannio.

Numero verde ONA

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