LA JOHN CABOT UNIVERSITY, A ROMA, HA OSPITATO LA PROFESSORESSA DIANA ÜRGE-VORSATZ SCIENZIATA E RICERCATRICE DI GRANDE RILIEVO INTERNAZIONALE NEL CAMPO DELLA SOSTENIBILITÀ E DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
La John Cabot University, a Roma, ha ospitato la professoressa Diana Ürge-Vorsatz, docente alla Central European University di Vienna e vicepresidente del Gruppo di Lavoro III (Mitigazione) dell’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, per una conferenza intitolata “Climate Change and the Energy Transition”.
L’evento, parte della serie di conferenze Kushlan Lecture Series in Environmental Conservation, è stato organizzato dalla professoressa Michèle Favorite, coordinatrice delle iniziative per l’educazione alla sostenibilità dell’Ateneo romano.
Diana Ürge-Vorsatz è da poco rientrata da Baku, capitale dell’Azerbaigian, che dall’11 al 22 novembre scorso ha ospitato la COP29 sul clima. La scienziata ha illustrato le risoluzioni prese nel corso della serie di conferenze guidate dall’IPCC, principale organismo internazionale impegnato nel climate change.
Con il mix energetico solare-eolico il Pil globale è destinato a crescere
Esperta in efficienza energetica, energie rinnovabili e strategie per mitigare i cambiamenti climatici, in particolare nel settore edilizio, la professoressa pubblicato numerosi studi su come ridurre le emissioni di gas serra migliorando contemporaneamente la qualità della vita.
«Dati scientifici e previsionali alla mano dimostrano che con il mix energetico solare-eolico il Pil globale è destinato a crescere mentre se si prosegue con il carbon fossile la crescita sarà neutralizzata dai danni climatici», ha dichiarato la vicepresidente dell’IPCC.
L’Intergovernmental Panel on Climate Change
L’IPCC, istituito dalle Nazioni Unite, studia il riscaldamento globale. Fondato nel 1988 dalla World Meteorological Organization (WMO) e dallo United Nations Environment Programme (UNEP), ha il compito di offrire al mondo una visione chiara e scientifica sullo stato delle conoscenze relative ai cambiamenti climatici. L’IPCC analizza i loro potenziali impatti ambientali e socio-economici, fornendo una base solida per le politiche globali sul clima.
L’importanza di raggiungere emissioni nette di CO₂ pari a zero
Durante il suo intervento, la professoressa Ürge-Vorsatz ha discusso l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico, evidenziando come eventi meteorologici estremi, come le alluvioni in Spagna a novembre 2024, stiano diventando più frequenti e gravi a causa delle attività umane.
Ha sottolineato l’importanza di raggiungere emissioni nette di CO₂ pari a zero per stabilizzare il clima e prevenire ulteriori riscaldamenti catastrofici, indicando che ciò è ancora possibile, sebbene impegnativo.
Diana Ürge-Vorsatz: abbiamo davvero così bisogno di tutta questa energia?
«Cosa possiamo fare per eliminare il riscaldamento di 1,5 gradi? – chiede la prof.ssa Ürge-Vorsatz -. L’IPCC ha prodotto un rapporto speciale, richiesto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici. La combinazione dell’energia solare ed eolica – se fatta in modo intelligente, ha sottolineato – può effettivamente soddisfare la nostra domanda totale di elettricità in Europa».
«La vera domanda però è: abbiamo davvero così bisogno di tutta questa energia?», chiede ancora l’ospite. Secondo la vicepresidente dell’IPCC è da questo interrogativo che dovremmo cominciare per «fare lo stesso o addirittura meglio con meno energia e meno materiale. Il solare fotovoltaico è destinato a rappresentare l’80% dell’aggiunta di capacità rinnovabile globale da qui al 2030».
Negli ultimi quindici anni è aumenta la richiesta di rinnovabili e sono diminuiti i costi
La professoressa ha, quindi, evidenziato i progressi nelle energie rinnovabili, in particolare nel solare, i cui costi sono diminuiti significativamente negli ultimi decenni.
«La buona notizia è che stiamo effettivamente vedendo un considerevole aumento dell’energia solare del fotovoltaico, i cui costi rispetto a 15 anni fa, sono diminuiti del 99,9%. Questo mix sta davvero guidando la rivoluzione globale dell’energia pulita», ha spiegato.
Tuttavia, ha rilevato che le emissioni globali di carbonio sono ancora in aumento, indicando la necessità di ridurre la domanda energetica attraverso l’efficienza e il risparmio energetico.
Rispondendo alle domande di Eurocomunicazione Tv, Ürge-Vorsatz ha chiarito che l’Italia può affrontare la dipendenza dal petrolio adottando un mix energetico basato su solare ed eolico. Ha inoltre evidenziato che è possibile evitare danni al paesaggio installando pannelli fotovoltaici sui tetti di abitazioni, edifici pubblici e privati.
Quindi ha aperto e chiusa una parentesi sulla possibile dipendenza del nostro Paese dal litio, principalmente controllato dalla Cina, maggiore produttrice di batterie.
In Europa diminuisce la domanda di elettricità
Ürge-Vorsatz ha, poi, citato l’esempio dell’Europa, che dal 2008 ha ridotto la domanda di elettricità del 13% nonostante la crescita economica e demografica, sottolineando che ulteriori riduzioni sono possibili senza compromettere la qualità della vita.
Intraprendere azioni decisive per un futuro più sostenibile
In conclusione, la professoressa Diana Ürge-Vorsatz ha esortato i presenti, in particolare gli studenti e i futuri leader, a intraprendere azioni decisive per un futuro più sostenibile, integrando soluzioni naturali nelle città e negli edifici e promuovendo una leadership coraggiosa per affrontare le sfide climatiche.
«È un grande onore – ha detto il presidente della JCU Franco Pavoncello – poter ascoltare dal vivo una delle massime esperte del climate change. Con questo appuntamento prosegue il nostro impegno formativo e informativo sull’emergenza climatica. Tema al quale i nostri studenti sono già di per sé molto interessati. Come Università ci stiamo impegnando a incrementare le buone pratiche per ridurre il consumo energetico e favorire l’economia circolare».
